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Proposta legge nazionale - il 18/03/2009 • 23:47 da Paolo

18 marzo 2009

Sicurezza stradale: Consiglio veneto propone legge nazionale

 Venezia 18 mar. 2009 - Il Veneto chiede al Parlamento nazionale di istituire un fondo nazionale di 100 milioni di euro per la sicurezza stradale, con il quale finanziare l'intensificazione dei controlli su chi guida sotto effetto di alcol o droghe e sostenere campagne di informazione e di prevenzione su rischi che derivano dal mettersi al volante dopo aver bevuto o assunto sostanze stupefacenti. Lo fa con una proposta di legge statale, approvata oggi dal Consiglio regionale di palazzo Ferro-Fini con 37 sì, 5 no e 4 astenuti, al termine di un lungo dibattito che ha impegnato l'aula per due giornate a causa della divergenza tra le diverse forze politiche sulle fonti di finanziamento del fondo. La proposta iniziale, presentata da Andrea Causin (Partito Democratico) e Remo Sernagiotto (Forza Italia) e approvata all'unanimità dalla prima commissione il 16 ottobre 2007, prevedeva che il fondo nazionale fosse finanziato con un aumento delle accise sugli alcolici, a carico dei produttori. In aula, invece, il capogruppo della Lega Gianpaolo Bottacin e quello del Partito Democratico Giovanni Gallo hanno proposto - con un emendamento sottoscritto da entrambi - di cancellare l'aumento delle accise sugli alcolici, per non mettere in difficoltà in questo momento di crisi un settore strategico dell'economia veneta e nazionale - come ha spiegato Bottacin - proponendo in alternativa di finanziare il fondo per metà con risorse del Fondo sanitario nazionale e per la restante quota con fondi Fas, destinati alle aree sottosviluppate. L'inversione di rotta ha incontrato l'opposizione di Pietrangelo Pettenò (RC), di Gianfranco Bettin (Verdi) e di Nereo Laroni (Nuovo Psi), che hanno denunciato lo "stravolgimento" della proposta iniziale, a dispetto del voto unanime ottenuto nell'esame istruttorio. "Chi produce un danno sociale - hanno spiegato Bettin e Pettenò - deve pagare. Non saranno certo 100 milioni di euro a mettere in difficoltà i grandi produttori nazionali di vini e bevande". In particolare Bettin ha stigmatizzato l'"ipocrisia" di quelle forze politiche che sono "pronte a mandare l'esercito per uno spinello e sono invece disponibili a tutelare la lobby dell'alcol che campa sulla strage silenziosa dei nostri giovani". Critici anche Diego Cancian (Forum dei veneti), che ha denunciato "il compromesso al ribasso raggiunto in aula" non partecipando al voto, e Raffaele Zanon di Alleanza nazionale che ha definito la legge "un pannicello caldo", insufficiente a garantire la sicurezza stradale: meglio sarebbe, secondo Zanon, che la Regione intervenisse direttamente con propri provvedimenti per intensificare i controlli sulle strade a ogni ora del giorno e pro. Anche Carlo Covi (PSE) ha giudicato inefficace la proposta veneta di legge statale, sia nella prima che nella seconda versione. "Le sole strategie efficaci di intervento contro le stragi sulle strade - ha spiegato - sono il ritiro definitivo della patente a chi guida in stato di ebbrezza e l'obbligo per tutti gli automobilisti di corsi di guida sicura negli autodromi". Alla fine l'aula ha approvato una diversa indicazione di reperimento dei fondi necessari, proposta da Pettenò, Bettin e Atalmi, che li imputa per metà agli introiti delle aliquote di accisa sugli alcolici e metà al fondo sanitario nazionale. Il progetto di legge inviato a Roma prevede anche il divieto ai venditori ambulanti di vendere e servire bevande alcoliche dalle ore 23 alle ore 8, il trasporto in auto di bevande alcoliche in bottiglie non sigillate e la sospensione della mescita di alcolici nei pubblici esercizi nelle due ore che precedono la chiusura del locale, qualora tale chiusura sia dopo l'una del mattino.