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Un film già visto troppe volte quello che si è svolto nel tribunale di Lecce dove con il rito ignobile del patteggiamento della pena, è stata letta una sentenza che premia ancora una volta chi non rispetta le regole e uccide.Sono vicina alla famiglia di Marco, so cosa si prova. Il nostro dolore sarebbe già tanto,troppo, a rivere quei momenti e poi quando ci aggiungono l'offesa alla dignità, al valore unico e irrepetibile della vita sottovalutando questo reato, è insopportabile.
Almeno se ci fosse prevista la revoca della patente, la revoca come atto dovuto per chi irresponsabilmente uccide, no, devono essere ubriachi e recidivi., o avere abusato di sostanze. E' essere sobri è un diritto inalienabile.
Nonostante che la pena non sia stata congrua rispetto al reato, questa famiglia a avuto il sostegno dell'associazione in aula con la presenza e al loro fianco l'avvocato Cesari - vorrei dirle che è tanto- non essere soli, e se tutti avessimo la lucidità e la forza di realizzarlo, forse faremmo un passo in avanti per essere sostenuti, e sensibilizzare così nell'interesse collettivo dove in questo rito la vittima è lasciata sola senza il diritto sacrosanto di una difesa.Come diciamo sempre, sottovalutando questo reato, culturalmente il messaggio che passa è che in fondo uccidere irresponsabilmente con un auto non è così grave, la prevenzione sulla strada così viene meno perchè è un tutt'uno con le aule di ingiustizia.