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Pubblico un articolo, è del fratello di una vittima della strada, con preghiera di diffusione, oltre l'aiuto per chi può (su www.myspace.com/blindsightproject ho aperto un blog per altre notizie in merito), grazie, Laura Raffaeli
da "L'Unione Sarda" del 12 marzo 2008
'Vorrei potermi legare le scarpe, da solo, senza l'aiuto di nessuno'. Un gesto semplice, anche per un bambino. Non per Giorgio Piras, che di anni ne ha 27 e da tre combatte contro un dramma: un'ischemia cerebrale in sede temporo-ippocampale ed occipito parietale, asettico termine medico per definire i tremendi effetti di una vena del suo cervello che, un giorno, d'improvviso, ha smesso di irrorare sangue alle cellule nervose e l'ha lasciato con tutto il lato sinistro del corpo insensibile e paralizzato. E con una vita ancor più difficile da affrontare. Ma Giorgio insegue l'ultima e flebile speranza di una vita normale: un viaggio in Cina per sottoporsi a un trapianto di cellule staminali, terapia su cui la scienza medica ufficiale nutre ancora molti dubbi. Un sogno per il quale chiede aiuto, un sostegno economico per affrontare le spese di un viaggio e di un intervento costoso e difficile.
La Storia. Il mondo per Giorgio è crollato un maledetto lunedì mattina. 'era il 21 novembre del 2005. Mi sentivo stanco, fiacco. La sera prima - racconta - ero andato a letto con un leggero mal di testa'. Nulla poteva far presagire cosa gli sarebbe capitato di lì a poche ore. I vestiti pronti, da indossare per un'altra giornata da manovale in un cantiere edile. Ma al lavoro Giorgio non ci andrà. La madre, quando rientra a casa da una notte trascorsa ad accudire un'anziana, si rende subito conto che il figlio non sta bene. Avverte il 118 e il giovane viene accompagnato al Pronto Soccorso dell'Ospedale Sirai di Carbonia.
La madre: 'dopo la risonanza magnetica - racconta Luisella Arimondi, la madre - i medici ci dicono che gli esami hanno evidenziato un'ischemia vastissima'. Giorgio allora viene accompagnato al Brotzu dove la diagnosi non solo è confermata, ma è pure aggravata. 'Paralizzato, dalla testa al piede, tutto il lato sinistro, e con il campo visivo dell'occhio sinistro dimezzato', aggiunge il giovane. Per lui comincia il calvario della riabilitazione, prima a Oristano e poi a casa. Per lavarsi e vestirsi, per compiere anche i gesti più naturali, deve fare affidamento sulla madre e sui fratelli. Gli viene riconosciuta l'invalidità totale, ma con la famiglia deve lasciare Santadì e si trasferisce a Villaperuccio.
Il trapianto: Nella testa del giovane prende sempre più piede l'idea di sottoporsi ad un trapianto di cellule staminali. 'Per riprendere parte della mia vita, poter fare almeno in parte le cose che fanno tutti', spiega. Chiede ai medici: 'ma non mi danno grandi speranze. La medicina ufficiale ancora nutre forti dubbi su questo tipo di terapia', ammette. Trascorre ore al computer alla ricerca di siti e notizie in merito. Sino a quando non scopre che in Cina, da qualche anno, la terapia è praticata. Ma Giorgio, con la sua pensione d'invalidità da 248 euro al mese, una madre che si arrangia assistendo signore anziane a domicilio e un fatello alle prese con le conseguenze di un grave incidente stradale, di soldi per il suo viaggio della speranza non ne ha. Da qui, l'appello. 'Per un trapianto standard occorrono circa 24 mila euro a cui - conclude - bisogna aggiungere la somma per il viaggio di due persone, io ed un accompagnatore. Ma sono disposto a tutto pur di andarci. Rivoglio un po' della mia vita'.