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L'AIFVS condivide i rilievi mossi da
E, nell'affermare che è da irresponsabili permettere iniziative intrinsecamente pericolose senza aver garantito la sicurezza dei mezzi e dei percorsi, l'AIFVS auspica che il sacrificio della vita di Ballerini possa fare seriamente riflettere non solo la autorità ma anche coloro che fungono da spettatori, e che potrebbero meglio impiegare il loro tempo. Adesso assieme - amministratori, responsabili del rally e spettatori - esprimeranno tranquillamente le loro condoglianze alla moglie ed ai figli di Ballerini, rimasti per sempre senza padre.
Noi torniamo a dire NO ai rally insicuri, ed insistiamo sempre su uno stile di guida che rispetti la vita: Guidare con calma, moderare la velocità!
G. Cassaniti Mastrojeni
la morte di Ballerini è stata causata da violazione L.241/0 e art.97 Cost.
Se i sindaci dei comuni proprietari delle strade, prima di autorizzare
i rally, si fossero attenuti ai principi di economicità dell’azione
amministrativa, L.241/90 e di buon andamento (da non confondere con
la buona andatura), art.97 Cost., in base ai quali i benefici dei
provvedimenti pubblici non devono essere mai superiori ai costi, e
avessero conseguentemente rilevato che, per la collettività, i
benefici dei rally (in termini di divertimento per gli appassionati e
di quattro soldi per i bar situati lungo i percorsi) sono
infinitamente inferiori ai costi dei rally stessi (in termini di:
scocciatura per i non appassionati; emulazione, da parte degli
spettatori, dei piloti che corrono; conseguente mortalità sulle strade
normali; spreco di carburante; inquinamento; rumore; morti e feriti
durante le corse; giornate di lavoro per le forze dell’ordine
sottratte ad altri impegni ecc.) Franco Ballerini non sarebbe morto. E
con lui tantissime altre persone (vittime dei comportamenti colposi
dei sindaci di cui sopra). Vedasi Schio, di recente.
Luciano Dissegna - Ex sindaco - Romano d'Ezzelino