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Succede anche questo - il 31/10/2006 • 00:14 da AIFVS_onlus_sede_Livorno
Allego Articolo stampa uscito ieri sul quotidiano locale, la cartolina di una pubblicità che il proprietario di un locale della mia zona ha messo in giro. ,Non ho parole per commentare ciò che sta accadendo ma sicuramente seguirò questa vicenda fino alla fine e vi terrò aggiornati.
Sandra Lunghini sede AIFVS  Livorno

Emergenza Giovani: l'Europa contro l'abuso dell'alcol - il 30/10/2006 • 19:36 da avvocatocesari

da www.ansa.it

UE: ALCOOL; PARTE LOTTA CONTRO ABUSI, EMERGENZA GIOVANI/ANSA

(di Patrizia Lenzarini) (ANSA) - BRUXELLES, 23 OTT - Parte da Bruxelles una nuova strategia per lottare contro il consumo eccessivo di alcool tra i cittadini europei. La passione per la bottiglia sta assumendo - ad esempio tra gli inglesi - i preoccupanti contorni di una piaga sociale, ma se il fenomeno si registra soprattutto al Nord, il Sud dell'Europa - ed in particolare i giovani - non sfuggono al problema. La Commissione europea ha deciso di porre la questione con forza varando domani l'iniziativa del responsabile alla sanita', Markos Kyprianou, con un duplice obiettivo: migliorare la salute degli europei ma anche evidenziare le conseguenze drammatiche degli abusi che vanno dai decessi per malattie alla violenza domestica soprattutto su donne, bambini e anziani. I dati parlano da soli. Secondo quanto appreso dall'Ansa, si stima che in Europa la mortalita' correlata all'alcool provochi ogni anno 195.000 vittime. In Italia si ritiene perdano la vita tra 15.000 e 22.000 persone. Il costo per la societa' europea dell'abuso di alcool considerato nel suo insieme (dai problemi di salute alla criminalita' associata) e' valutato per il 2003 a 125 miliardi di euro, ovvero l'1,3% del Pil, secondo un rapporto che la Commissione europea ha commissionato ad una societa' inglese. ''Con la comunicazione di domani - ha spiegato all'Ansa Philip Tod, portavoce del commissario Kyprianou - non si vuole prendere di mira l'alcool in quanto tale ma il problema di salute pubblica legato ad un eccesso dei consumi e le conseguenze per la societa'. Vorremmo avviare una discussione sulle migliori pratiche, vedere cosa il settore puo' fare per autoregolamentarsi: Bruxelles e' convinta - ha proseguito Tod - che il settore possa fare di piu' commercializzando i prodotti in modo responsabile e accompagnandoli da messaggi al pubblico in favore di un consumo responsabile e moderato''. Nel suo documento, l'esecutivo Ue constata che in Europa si assiste ad un aumento del consumo di alcool, e punta il dito verso le bevande prodotte soprattutto ad uso dei giovani: i cosiddetti 'alcopops', una miscela di bevande gassate e alcool forte sostenuta da una tipologia di vendita creata per attirare i giovani. Quanto agli altri prodotti, va detto che aumenta in maniera esponenziale il consumo di birra rispetto a quello di vino. La Commissione europea intende quindi suggerire una serie di azioni lasciando pero' agli stati membri le modalita' per applicarle. Si suggeriscono interventi che vanno da una piu' dettagliata etichettatura delle bevande alcoliche attraverso anche nuovi avvertimenti che fanno pensare alle etichette sui pacchetti di sigarette (ad esempio l'alcool e' dannoso alle donne in gravidanza) ad azioni di informazione nelle scuole; dalle misure per abbassare il tasso alcolimetrico soprattutto nei paesi che sono sopra alla media Ue, all'idea che a lungo termine la soglia di tolleranza di alcool nel sangue possa essere portata a zero in coloro che effettuano attivita' di interesse pubblico come i conduttori di autobus durante gli orari di lavoro. Si vogliono anche favorire programmi educativi a tutti i livelli scolastici, modificare campagne pubblicitari facendo attenzione agli orari in cui determinati messaggi pubblicitari vengono trasmessi e vietare la vendita di bevande alcoliche a persone gia' intossicate. Insomma un approccio - ricordano fonti di Bruxelles - che l'Italia sta gia' in gran parte perseguendo e che potrebbe diventare un modello per i quei paesi del Nord Europa dove il problema dell'alcool e' piu' difficilmente controllabile nonostante lo Stato abbia da sempre mantenuto una politica quasi monopolistica in materia che ha pero' rilevato grandi carenze. (ANSA). LEN


ho perso un'amico - il 28/10/2006 • 13:11 da marco

Giovedì 26 ottobre ho perso un caro amico e collega. E' deceduto mentre percorreva via dei Monti Tiburtini sulla sua moto. Se esiste un responsabile di questo maledetto incidente spero che gli venga impedito di salire e guidare un qualsiasi mezzo. Per noi amici e parenti oltre piangere per la  morte di Alfredo, ritengo sia doveroso capire cosa sia successo. Sulle moto possiamo essere i guidatori più prudenti, ma se un mezzo ci travolge, magari per una manovra azzardata non possiamo fare nulla. Capisco e so che di sinistri di questo tipo ce ne sono tantissimi. Chiedo alle persone che leggono queste righe, che abitano a Roma e che magari sono passate alle 17:00 ciraca  di giovdì 26 ottobre in Via dei Monti Tiburtini o se conoscono una persona che ha visto la dinamica dell'incidente di aiutarmi a capire... grazie

 


A tutti gli associati ai familiari delle vittime della strada - il 27/10/2006 • 23:27 da Monica

di Perugia e dintorni comunico che martedì 31 ottobre sarà attivato il gruppo AMA (auto mutuo aiuto) per l'elaborazione del lutto. La partecipazione è gratuita, ma ci tengo a specificare che il gruppo non è una "terapia" in quanto non ci sono psicologi ma solo persone che stanno soffrendo per la perdita di una persona amata e che vogliono raccontare la loro storia, le loro emozioni, i loro silenzi, il loro passato ma anche il presente e quello che pensano del futuro. Per info Monica 347/7521794.

L' Europa ordina: - il 27/10/2006 • 12:22 da avvocatocesari

L’Europa ordina: «Chi beve, non guida»

Allarme alcol, per i minori sarà illegale. Ma la lobby dei produttori blocca il veto alla pubblicità
www.lastampa.it

24/10/2006

di Marco Zatterin

BRUXELLES. I giovani al volante senza una sola goccia di alcol nelle vene e, come loro, i neopatentati, gli autisti dei mezzi pubblici e quelli che vanno in giro per l’Europa sui grandi veicoli commerciali. La Commissione Ue propone agli stati membri di proibire il consumo di birra, vino e ogni sorta di bevanda a bassa e alta gradazione per tutte le categorie di guidatori considerate a rischio. La tolleranza zero potrebbe ridurre in modo significativo il numero dei decessi sulle strade del continente, cinquantamila l’anno secondo le statistiche più recenti, il 25% dei quali provocati dal bere. Bruxelles è convinta che la linea dura possa salvare migliaia di persone. Per questo chiede di fare in fretta. Ogni giorno di ritardo costa in media 40 vite umane.

I NUMERI FANNO PAURA
L’alcol è una piaga sociale micidiale e diffusa, sebbene la stragrande maggioranza degli europei, l’85 per cento per l’esattezza, lo consumi con moderazione. Per affrontarla l’esecutivo comunitario ha messo a punto una comunicazione, che verrà presentata stasera, in cui il responsabile per la Salute Markos Kyprianou delinea una serie precisa di ricette. I numeri fanno paura. Ogni anno l’abuso di vino e simili pesa sui bilanci europei per 125 miliardi, vale a dire 1,3 punti di pil. È la stessa cifra che Bruxelles attribuisce agli effetti del tabagismo. Solo che, viene fatto notare, su questo fronte la campagna di informazione per rischi e conseguenze è stata troppo blanda. «Non è il caso di demonizzare l’alcol» dice la Commissione, ma prevenire è meglio che curare. Così suggerisce alle capitali di rendere illegale il consumo delle bevande graduate a tutti i minori di 18 anni, cosa che in Italia è prevista dalla legge Finanziaria in discussione per innalzare il limite dei sedici anni oggi in vigore. Allo stesso tempo, si invita a intervenire con una politica dei prezzi che vieti le promozioni al bar, eliminando le offerte «due al prezzo di uno» e la happy hour dai drink in saldo. Chi beve, è la filosofia, non deve essere favorito. Anzi.

Sotto i riflettori soprattutto i giovani. Gli incidenti stradali sono la causa del 45 per cento delle morti di chi ha fra 18 e 25 anni, come dire che un adolescente su due passa a miglior vita al volante. La maggior parte è in stato di ebbrezza. Negli scontri provocati dal bere due terzi delle vittime ha tra i 15 e i 34 anni; il 96% è di sesso maschile. «Gli studi dimostrano che il rischio di uscite di strada cresce se si è bevuto - notano i servizi di Kyprianou - e sostengono la virtuosità di un tetto massimo di 0,5 milligrammi per millilitro di alcol nel sangue per chi guida». Una «politica efficace» sarebbe però quella del limite zero per i patentati di primo pelo e per quelli più esperti che conducono mezzi pesanti o bus pubblici, e trasportano merci pericolose.

Il problema non è soltanto qui. L’alcol è in Europa causa diretta o indiretta del 7,4 per cento delle malattie croniche o delle morti precoci. Colpisce i ceti sociali più svantaggiati e deboli. «Una puntuale applicazione delle leggi esistenti può dare vantaggi significativi», ammette Bruxelles, ma esistono margini per fare di più. Si può ad esempio ribadire la formula adottata da alcuni stati che hanno messo sulle bottiglie delle etichette d’avvertimento analoghe a quelle che campeggiano sui pacchetti di sigarette, avvertendo dei pericoli per le donne incinte e per chi guida. Oppure si potrebbe perseguire chi vende alcol a persone già in stato di ubriachezza, responsabilizzando i titolari dei locali.

COME PER LE SIGARETTE
La minaccia degli alcol test deve essere reale, scrive la Commissione, si deve punire severamente chi oltrepassa i limiti di legge. Analogamente i datori di lavoro dovrebbero scoraggiare chi alza il gomito in ufficio. Il resto potrebbe farlo una buona compagna di sensibilizzazione, o la destinazione di risorse rilevanti nel sistema sanitario per creare unità capaci di consigliare e curare le vittime del bicchiere. Bruxelles aveva anche valutato il bando della pubblicità di alcolici sulla falsariga di quanto accade per le sigarette. Ci ha ripensato. La reazione delle grandi lobby sarebbe stata insostenibile e avrebbe finito per strangolare sul nascere la strategia europea. Meglio un passo piccolo che nessun passo. Ora la parola è ai governi.


MAX, UN POSTO DOPO LA GIUSTIZIA - il 26/10/2006 • 23:16 da AIFVS_onlus

MAX, UN POSTO DOPO LA GIUSTIZIA APPELLO DELLA AIFVS: TROVIAMO UN LAVORO PER MASSIMILIANO MENNA -

invalido civile al 100% a causa di incidente stradale del 1.1.2000 ragioniere esperto informatico iscritto alle categorie protette e disoccupato; chiunque possa rispondere all'appello scriva alla segreteria nazionale

Da il Messaggero del 24.10.2006

LANCIANO - Nessuna sentenza potrà mai risarcire Massimiliano Menna per le menomazioni lasciategli da quell'incidente subìto sei anni fa, quando aveva appena 17 anni. Ma almeno la Corte di Appello dell'Aquila non solo gli ha reso giustizia, ma ha pure aumentato la provvisionale: da 200 a 300 mila euro. Il giovane, a bordo di un ciclomotore, era stato investito da un'auto condotta da M.R, all'epoca 29enne. In primo grado Menna era stato difeso dall'avv. Sergio Alvino; in appello, proposto però dall'automobilista, dall'avv. Gianmarco Cesari dell'associazione italiana familiari e vittime della strada. «La sentenza - dice il legale, che è presidente dell'"osservatorio vittime" - soddisfa non solo il giovane, ma anche i suoi genitori e il fratello che da allora ne condividono tutte le sofferenze. Ora si vuole sperare nella sensibilità dell'assicurazione e in una fattiva disponibilità di Istituzioni e imprenditori della zona perché Massimiliano possa trovare un lavoro e un futuro». (M.Gian.)


Mastella proporrà un ddl per la - il 26/10/2006 • 10:11 da avvocatocesari

Sarà presentato come decreto legge

Clemente inventa la condanna a “pena condonata”

 da: www.lapadania.com

 

 Il viaggio americano ha galvanizzato il Guardasigilli Clemente Mastella. L’altro ieri in un colpo solo si è visto approvare il decreto legge sulla Giustizia che porta il suo nome -e che ha fatto contenta l’ala sinistra della magistratura - e, come non bastasse, ha fatto recapitare alle agenzie giornalistiche una noticina in cui si dice che il titolare del Dicastero di via Arenula ha intenzione di proporre al prossimo Consiglio dei ministri «l’adozione di un decreto legge per accelerare la celebrazione dei processi che hanno ad oggetto reati coperti dall’indulto recentemente concesso con la legge del 31 luglio 2006». Bel colpo, considerando che tutto questo accadeva mentre Mastella, anziché dibattere in Aula con i parlamentari, stava dall’altra parte dell’Oceano, a New York.
Ma il decreto di legge che il ministro si appresta a presentare riserva una serie di aspetti curiosi. «A seguito dell’approvazione dell’indulto sono moltissimi i procedimenti che si concluderanno, in caso di condanna, con una pena che dovrà essere dichiarata condonata», si legge nella nota del Ministero. E ancora: «Il decreto legge ha come scopo quello di agevolare la pronta definizione di tali processi, evitando inutili quanto defatiganti attività processuali. La novità, che si ritiene consentirà di conseguire effetti deflattivi importanti, consiste nella riapertura dei termini per formulare richiesta di patteggiamento durante i procedimenti di primo grado che si trovano già in fase dibattimentale o durante il giudizio abbreviato». Detto così, sembra che il Ministero voglia porre rimedio a un errore fatto in precedenza, cioè al momento dell’approvazione della legge sull’indulto. Una norma varata in tutta fretta, e fatta passare come un tocca sana per la situazione delle carceri nazionali, sovraccarichi di delinquenti che con l’indulto sono stati rimessi per strada a proseguire nelle loro faccende presumibilmente poco legali.
Così, visto che all’approvazione dell’indulto Mastella non riuscì, o non ricordò, che a ogni condanna è collegato un processo, ora interviene per «agevolare la pronta definizione di tali processi, evitando inutili quanto defatiganti attività processuali». Insomma, dice Mastella, i Tribunali si troveranno a emettere condanne di persone che in carcere non ci andranno mai poiché si avvarranno dell’indulto. E allora, si riaprano i termini per i patteggiamenti e così il giudice potrà emettere sentenze “abbreviate” e la macchina della giustizia ne godrà.
Ci sarà da scompisciarsi dalle risate a immaginare che tipo di sentenza potranno emettere quei giudici: «In nome del popolo italiano, la Corte, eccetera, condanna il convenuto ad anni due di detenzione per il reato, eccetera. Ma grazie (la formula potrebbe essere proprio questa, grazie) alla legge sull’indulto, la sentenza è annullata». Chi ha avuto, ha avuto e chi ha dato, ha dato. I criminali subito liberi, le vittime a piangere le loro ferite.
Al di là del colore, le cose potrebbero andare proprio così, perché il ddl che il ministro intende presentare è pensato affinché «l’intervento proposto» consenta alle parti di «chiedere congiuntamente al giudice, alla prima udienza utile successiva alla data di entrata in vigore della legge, l’applicazione di una pena da dichiararsi condonata, evitando ogni ulteriore attività istruttoria (audizione di testimoni, periti, ecc.), giungendosi così alla sentenza con molto anticipo rispetto ai tempi ordinari, con evidenti effetti benefici sul carico di lavoro che grava sugli uffici giudicanti», conclude il Ministero. Questa sarebbe una degna prosecuzione della stroncatura della riforma Castelli: prima i Tribunali condannavano a pene da scontare, se passa il ddl che vuole Mastella, condanneranno a “pene condonate”.
 

lettera al sindaco di torrenova ME - il 25/10/2006 • 19:35 da NINO

copia della lettera inviata al sindaco

 

Rocca di Capri Leone 23/10/2006

Alla c/a del Sindaco di  Torrenova 

Ogni giorno, per motivi di lavoro, percorro la SS 113 direzione Palermo, pertanto transito, nel comune di Torrenova, come tanti altri utenti. La pattuglia della Polizia Municipale spesso installa i cosiddetti dispositivi autovelox per la rilevazione della velocità, tale facoltà è stata loro concessa dalla legge. Tuttavia, la conformità per la rilevazione delle infrazioni per il superamento dei limiti di velocità massimi è spesso, più che dubbia. Mi riferisco ai vari ricorsi fatti dai trasgressori più preparati ed informati, Il problema che intendo sollevare riguarda in modo esclusivo la sicurezza degli utenti della strada: il comma 2 dell'art. 4 della legge 1° agosto 2002, n. 168, dà facoltà al Prefetto di individuare i punti in cui possono essere installate apparecchiature di rilevazione della velocità senza obbligo di contestazione immediata, scegliendo i punti caratterizzati da un'elevata pericolosità, tale da impedire che i veicoli siano fermati in condizioni di sicurezza. In buona sostanza, la modifica è sopraggiunta per garantire sicurezza sia agli agenti accertatori che agli utenti della strada. Purtroppo, il legislatore è stato frainteso.

Premetto che non intendo contestare l’operato la polizia Municipale, la posizione dell’apparecchiatura è nel lungo rettilineo nonostante ciò capita spesso, infatti che gli utenti della strada alla vista dell’auto  della Polizia Municipale, frenino bruscamente, rischiando seriamente di provocare incidenti. In definitiva, sono assolutamente favorevole all'installazione di apparecchi che regolino la circolazione e puniscano,  educando se possibile, i trasgressori e recependo fondi, ma non posso fare a meno di notare ed evidenziare che esistono situazioni di pericolo oggettivo generato da una cattiva manutenzione delle strade, un solo esempio, (vedi foto dell’incrocio di Via Fragale) che mette in pericolo l'incolumità degli automobilisti e dei motociclisti.

La personale idea che io mi sono creato sull'intera vicenda è che si stia, tartassando ancora di più gli utenti, cercando di rimpinzare le casse comunali e sarei curioso di sapere quanti residenti di Torrenova  sono stati multati,  quanto dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie siano stati spesi per la sicurezza stradale, come prescritto al comma 4 dell'articolo 208 del Codice della strada e al comma 2 dell'articolo 393 del Regolamento di Esecuzione del Codice della Strada.

Come cittadino che crede nelle istituzioni e nell'utilità collettiva delle pubbliche funzioni, vorrei tanto essere in torto


Cuneo, dichiarazione dell'Presidente Costa - il 24/10/2006 • 19:06 da avvocatocesari

Dichiarazione dell'On. Raffaele COSTA, Presidente della Provincia di Cuneo e già Ministro del Trasporti

Cuneo - Il presidente della Provincia, Raffaele Costa è tornato sull'annoso problema delle stragi stradali: “L’ennesima, atroce, nuova strage del sabato sera impone non tanto nuove leggi – che peraltro non sono da escludere – quanto maggiori controlli. So che le forze dell’ordine svolgono un ruolo importante e hanno problemi di organico ma, il fatto di contare, a fine di ogni anno, più di 5.000 morti lungo le strade (in molta parte giovani) deve imporre uno sforzo collettivo per prevenire ed insieme reprimere.
C’è una vera guerra che va affrontata con le armi più consone. La mia Provincia è tormentata da anni da un numero di vittime eccedenti anche la media nazionale ed è ora impegnata a combattere le stragi stradali: i risultati ci sono, ma sono assolutamente insufficienti. Mi auguro che il Ministro Amato voglia assumere un’iniziativa incisiva consultando anche i rappresentanti di Regione, Provincia e Comune nonché le varie associazioni delle famiglie vittime della strada”.


Polizia Orvieto e Diminuzione di Incidenti - il 24/10/2006 • 19:06 da avvocatocesari

Polizia Stradale: professionalità e presenza sul territorio
Incidenti in diminuzione e controlli serrati contro alcol e droga

articolo di Monica Riccio

ORVIETO - Nel corso di una conferenza stampa, sono stati diffusi dal Comando locale della Polizia Stradale, diretta dall’Ispettore Stefano Spagnoli  alcuni dati statistici inerenti il lavoro di prevenzione e repressione dei reati e controllo del territorio. In generale, nei primi nove mesi dell’anno in corso, è stata intensificata la consueta attività di pattugliamento delle strade, compreso il tratto autostradale della A1, di competenza della sezione di Orvieto. L’attività della sezione si sta concentrando essenzialmente, oltre ai normali controlli di routine sulla viabilità ordinaria, verso la repressione dei reati commessi a causa di guida in stato di ebbrezza, a tal fine sono stati posti in essere, e nei mesi futuri si conta di intensificare tale attività, controlli all’uscita dei locali notturni specie nei fine settimana laddove è più alto il rischio di incidenti. Importante iniziativa che vedrà gli uomini di Spagnoli in prima linea sarà l’attivazione di precisi e puntuali controlli sulla somministrazione degli alcolici da parte di gestori di bar, discoteche, ristoranti e autogrill, in stretta applicazione delle norme che vietano di servire alcolici a persone che si trovino già in stato di ebbrezza. Il tutto per prevenire morti e sinistri legati all’abuso di alcol, specie nei giovani, piaga che più di tutte, miete vittime nei fine settimana.
I dati a consuntivo rilasciati dal Comando riguardano principalmente attività di infortunistica, di accertamento di violazioni del Codice della Strada e mansioni di Polizia Giudiziaria.
I dati che fotografano la realtà orvietana per quanto riguarda gli incidenti sulle strade, danno un quadro della situazione che permette un cauto ottimismo in quanto se nel 2005, il totale dei sinistri registrati sulle nostre strade ammontava a 391, in questi mesi del 2006 si è registrato un leggero calo che fa attestare il dato degli incidenti a 370 (21 in meno). Tra questi 47 incidenti sono avvenuti lungo le strade dell’Orvietano, lo scorso anno erano stati 49. Il numero dei feriti riscontrati è stato di 87 (73 nel 2005) lungo il tratto della A1, 2 mortali, 3 in gravi condizioni che hanno dato luogo a degenza in prognosi riservata. Sulle strade dell’Orvietano in tutto 16 feriti (18 nel 2005), 3 mortali, 1 in gravi condizioni. In totale le persone coinvolte sono state 655 (74 nell’Orvietano); l’”incidente tipo “ coinvolge persone di età compresa tra i 40 e i 50 anni.
La rilevazione delle violazioni al Codice della Strada è una delle attività di routine svolte dagli uomini della Stradale, in tal senso sono state elevate nel 2006 un totale di 2976 contravvenzioni, 96 per infrazioni su patenti e 118 su inadempienze sulla carta di circolazione. Durante i controlli sono state ritirate 9 patenti di cui 7 per abuso di alcol e 2 per droga.
I controlli e il normale lavoro sul territorio ha impegnato 296 pattuglie sulla viabilità ordinaria e 1982 su quella autostradale.
L’attività di Polizia Giudiziaria ha portato a 18 arresti, 61 denunce a piede libero. I 36 sequestri operati nel corso dell’anno hanno riguardato veicoli e mezzi pesanti.
Un sequestro di droga (61 grammi di cocaina) ha purtroppo fatto registrare il ferimento di uno degli agenti.
Tutto sommato una situazione quindi di cauto ottimismo che permette alla sezione di Orvieto una presenza capillare sul territorio e una attività programmata che garantisca la sicurezza dei cittadini


notizia del: 24/10/2006 da Atlantide Magazine