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Bersani:tiriamo dritto sulla class action
Data Pubblicazione 21/11/2006
Articolo tratto da: La Repubblica
Il ministro interviene sulle resistenze per il varo della legge
ROMA- «La battaglia sulla class action è importante, so che ci sarà molta opposizione. Ribadisco che noi non vogliamo fare una cosa americana, ma una europea, italiana. Se non va bene come abbiamo congegnato il meccanismo siamo pronti a ritoccarlo, ridiscuterlo, ma non si pensi di mandare in cavalleria una cosa come questa». Il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani conferma, dopo l'anticipazione fatta da Repubblica,la volontà di arrivare presto ad introdurre in Italia le "cause collettive" di stampo anglosassone che permettono ai clienti-consumatori di ottenere dei risarcimenti dalle imprese che si sono comportate scorrettamente. La presentazione di un disegno di legge governativo darà una grande accelerazione ai lavori già in corso presso la commissione giustizia della Camera: «E’ iniziato solo il lavoro istruttorio spiega Mauro Fabris capogruppo Udeur a Montecitorio e firmatario di uno delle sei proposte di legge sull'argomento - devo dire che non ci sono grandi differenze tra i vari testi e penso che si potrà arrivare ad una sintesi efficace. Inoltre prosegue Fabris - anche a livello di capigruppo c'è la volontà di fare in modo che il Ddl arrivi all'approvazione dell'aula molto velocemente». «I tanti progetti presentati - spiega Daniele Capezzone presidente della commissione Attività Produttive - tra cui il mio, che risale a luglio scorso, indicano che c'è la volontà di non ripetere l'esperienza della scorsa legislatura dove quattro anni non bastarono a completare l'iter. L'accelerazione imposta dal governo, insieme alla nostra collaborazione sarà decisiva». La volontà politica generalizzata però non basta ad assicurare l'esito, tra i molti ostacoli ci sono quelli tecnici e un po' di ostruzionismo. Lo stesso ministero vuole evitare degenerazioni e abusi sperimentati negli Usa, senza contare che il sistema giudiziario italiano non può permettersi una moltiplicazione della cause. Per evitarlo il Ddl del governo circoscrive le associazioni e gli enti autorizzati ad iniziare la causa. Una lista chiusa che non piace agli esclusi. Alcune delle associazioni non presenti - il Siti (piccoli azionisti), Comitato 8 Ottobre (incidente di Linate), Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada,Associazione Familiari disastro aereo di Capo Gallo, Telefono Blu Consumatori - incontreranno oggi Bersani per far valere le loro ragioni. Dubbi anche dalle aziende che non sono contrarie alla class action, ma ne temono gli effetti distorsivi. Assonime, che raggruppa le società per azioni, in un studio passa in rassegna le varie proposte e sottolinea i rischi di un sistema che incentivi il contenzioso senza vincolare i consumatori ad un eventuale sentenza sfavorevole del giudice. Per l'Abi,l'associazione bancaria, è necessario che si dia molto potere al giudice di filtrare, accorpare e definire le cause, per favorire l'efficienza e soprattutto bisogna evitare che la stessa Class action sia reiterate più volte.
20/11/2006 14:01 da www.online-news.it
Quasi 9 morti al giorno dall'inizio dell'anno: resta alto il numero delle vittime della strada in Italia, anche se rispetto all’anno passato si registrano miglioramenti, con un calo degli incidenti mortali pari a 2.577, 26 unità. E’ quanto emerge dal rapporto annuale di polizia e carabinieri, diffuso nell’ambito del Progetto Icaro. L’iniziativa, giunta alla sesta edizione, vuole sensibilizzare i giovani sui temi della sicurezza stradale, coinvolgendo studenti delle scuole elementari, medie e superiori. I dati, relativi agli incidenti stradali dei primi dieci mesi del 2006, evidenziano che a morire sulle strade sono soprattutto i giovani al di sotto dei 30 anni: oltre il 37% delle persone decedute rientrano in questa fascia d’età. Il fine settimana e la notte i periodi in cui mettersi alla guida può essere più a rischio: nel week-end hanno perso la vita 635 ragazzi sotto ai 30 anni, mentre tra la mezzanotte alle sei del mattino sono deceduti 350 giovani, pari al 515 del totale delle vittime della notte. Oltre il 36% delle persone decedute sono state coinvolte in incidenti in cui non c’è stata collisione con altri veicoli. Tra le cause principali degli incidenti l'indisciplina degli automobilisti: in dieci mesi sono state infatti contestate complessivamente 2.488.340 infrazioni - di cui un terzo per eccesso di velocità - 55.570 in più rispetto allo scorso anno. Crescono le contravvenzioni per guida in stato di ebbrezza (30.112 nel 2006; 30.004 nel 2005), mentre 2.793 conducenti sono stati sorpresi alla guida sotto l'effetto di stupefacenti (l'anno scorso erano 3.838). Nel complesso, scendono le multe per mancato uso del casco (-28%), per le cinture di sicurezza (-4,2) e per la guida sotto l'effetto di droga (-27,2%); salgono, invece, le infrazioni per eccesso di velocità (6,9%), mancato uso dell'auricolare o del vivavoce (4%). Rafforzati i controlli sulle strade: polizia e carabinieri hanno schierato oltre 3 milioni e mezzo di pattuglie, 79.716 in più rispetto al 2005, e aumentato autovelox e test con etilometri e precursori: più 28, 6%.di Attualità
19/11/2006 DATI VITTIME DELLA STRADA, 8 MILA MORTI IN ITALIA
(AGENZIA GRT) 8 mila morti, oltre 20 disabili gravi e decine di migliaia di feriti. Questi numeri illustrano le conseguenze degli incidenti stradali avvenuti in Italia nell'ultimo anno, secondo i dati diffusi in occasione della giornata europea delle vittime della strada
19/11/2006 DATI VITTIME DELLA STRADA, 8 MILA MORTI IN ITALIA
(AGENZIA GRT) 8 mila morti, oltre 20 disabili gravi e decine di migliaia di feriti. Questi numeri illustrano le conseguenze degli incidenti stradali avvenuti in Italia nell'ultimo anno, secondo i dati diffusi in occasione della giornata europea per le vittime della strada. Droga, alcool ed alta velocità fra le cause principali degli incidenti, che però sono dovuti anche alle cattive condizioni delle stradetime della strada. Droga, alcool ed alta velocità fra le cause principali degli incidenti, che però sono dovuti anche alle cattive condizioni delle strade
la fiera dell’automobile sia finalmente completa nel mostrare tutti i prodotti del settore, inclusi i morti, i feriti e i parenti delle vittime.
Il dolore, le vite lacerate, la mancanza di giustizia, l’inciviltà prodotte dal sistema di trasporto attuale.
In Italia, ogni anno, oltre 8.000 morti, oltre 20.000 invalidi gravi permanenti, più di 300.000 i feriti: vittime non di un attimo di distrazione,
ma di anni di colpevole indifferenza, di favoreggiamento di interessi assassini, di falsi miti.
La presenza dell’AIFVS al salone è principalmente di denuncia, ma vuole essere anche di spunto perché si rifletta sul trasporto
su gomma.
Un sistema di trasporto che congestiona le nostre città, trasformandole in inquinate, rumorose e mortali officine a cielo aperto: un sistema
di trasporto costoso, ingombrante, stressante e scomodo, eppure costruito da chi vanta l’eccellenza nella meccanica e nella tecnica.
Noi che abbiamo vissuto personalmente anche i lati più oscuri di questo sistema ci chiediamo: non è possibile fare di meglio?
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada chiede al mondo imprenditoriale al Motor Show: un trasporto a zero
morti.
Se la ricerca e l’innovazione nel settore pubblico e industriale prenderanno a cuore questo obiettivo, si troveranno certamente soluzioni a
favore della vita e del progresso.
Se si continua invece sull’attuale strada e non si ha il coraggio di utilizzare l’intelligenza a favore del bene comune, fra un po’... non ci
muoveremo più.
Ci auguriamo che la nostra presenza sia .. notata! Abbiamo lo stand più piccolo di tutto il salone....
Se volete passare a trovarci scrivete a a.iori@iol.it: abbiamo 4 pass al giorno, magari... veniteci a dare il cambio!
Faccio semplicemente copia-incolla per continuare a gridare BASTAAAAA.
3 MORTI IN MENO DI 10 GIORNI A LICATA
BASTA MORTI SULLE STRADE
LICATA
Un operaio licatese di 31 anni è morto in Etiopia
Comunicato stampa AIFVS onlus
Giornata del ricordo 2006
Benedetto XVI subito dopo la preghiera dell'Angelus ha rivolto un particolare pensiero alle vittime degli incidenti stradali. "Ogni anno - ha detto in francese il Papa - noi facciamo memoria, in questa domenica, delle vittime della strada. Pregando il signore di accogliere nella sua pace tutte le persone decedute a causa degli incidenti automobilistici, affido all'intercessione della Vergine Maria i numerosi feriti, spesso con lesioni permanenti".
Signore, nella ricorrenza della Giornata Europea delle Vittime della Strada, sostieni i loro familiari e sia promosso il rispetto per la vita e la sicurezza di chi viaggia, preghiamo" questa la preghiera inserita quest’anno per la prima volta nel foglietto liturgico della terza domenica di novembre. Una richiesta dell’Aifvs immediatamente raccolta dalla Santa Sede, per consentire ai milioni di familiari delle vittime di unirsi nella preghiera con tutta la comunita’ della Chiesa Cattolica.
Le vittime della strada sono state ricordate con celebrazione di Sante Messe in tutte le città in cui ha sede l’AIFVS e con iniziative laiche, autonomamente organizzate dalle 76 sedi presenti sul territorio nazionale.
Tra le piu’ importanti:
Brescia la manifestazione delle croci. E’ cominciata alle ore 10,00 in piazza della Loggia con l'esposizione di circa 200 croci, in ciascuna croce è esposta una foto raffigurante una vittima della strada. Disposti per terra anche le scarpe e un casco appartenuti ad un ragazzo che con lo scooter e' finito contro un'auto, perdendo la vita.
Sono intervenute tutte le autorità della Provincia e del Comune: il prefetto Francesco Paolo Tronca, il presidente della provincia Alberto Cavalli, il sindaco di Brescia Paolo Corsini. Hanno partecipato all’appuntamento di Brescia anche i familiari delle sedi di Venezia, di Padova, di Como e di Varese.
Oltre mille le persone che da questa mattina si stanno recando in piazza.
Maglie (Lecce). Alle ore 12.00, in piazza Aldo Moro a Maglie sono esposte alcune vetture accartocciate a seguito di incidenti gravi. Un impatto visivo così forte per una maggiore presa di coscienza sui rischi connessi a una guida poco responsabile.
Roma. Alle ore 9.30, presso il cimitero del VERANO, e’ partita la MARCIA del SILENZIO . In testa lo striscione dell’associazione con le fotografie di chi ha perso la vita in incidenti stradali.
Roma, 19 novembre 2006