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News - Archivi

Le notizie archiviate sono più vecchie di 31/12/2017 • 00:00
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Trasmissione televisiva su skay e canale 186 - il 23/01/2007 • 23:29 da AIFVS_onlus
Giovedì 25 gennaio dalle ore 12 alle ore 13 sul digitale terrestre e sul canale 816 di Skai si parlerà d’incidenti stradali, per l’Associazione sarà presente il sig. Ignazio Cianfanelli responsabile AIFVS onlus di Roma.

Roma bambino ucciso da pirata della strada ubriaco - il 22/01/2007 • 00:03 da avvocatocesari

La tragedia questa mattina all'alba a piazzale Jonio, zona Montesacro

Roma, bimbo muore in incidente. Arrestato pirata della strada

Roma. E' stato identificato e arrestato l'uomo che questa mattina a Roma ha provocato l'incidente a piazzale Jonio, zona Montesacro, nel quale è morto un bambino bengalese di 8 anni. Si tratta di C.L., un peruviano di 37 anni, al quale gli uomini del commissariato Fidene Serpentara e gli agenti della polizia municipale sono riusciti ad arrivare in brevissimo tempo grazie a testimoni. L'accusa nei suoi confronti è omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza.La tragedia si è consumata questa mattina all'alba. Il piccolo, nell'impatto dell'auto guidata dal peruviano contro il mezzo sul quale viaggiava insieme alla famiglia e che si è capovolto più volte, è stato sbalzato fuori ed è morto sul colpo. Nell'incidente è rimasta ferita anche la mamma incinta, che dopo le prime cure all'ospedale Pertini è stata trasferita al San Camillo.


Polizia Stradale: Prevenire , non punire - il 21/01/2007 • 00:15 da avvocatocesari

 da La Repubblica del 19 gennaio 2007

Parla Giannella, direttore Polizia Stradale: "La troppa velocità incide per il 14%
sugli incidenti mortali, per questo siamo in lotta aperta contro chi va forte"

"Prevenire, non punire"
La strategia della Stradale

di VINCENZO BORGOMEO



Antonio Giannella, direttore servizio Polizia Stradale

Siamo un popolo di velocisti? Possibile che la gente vada davvero così forte in auto?
"Corriamo sempre - spiega Antonio Giannella, direttore servizio Polizia Stradale - sul lavoro, in famiglia, nei cicli produttivi e, purtroppo, su strada".

Una corsa pericolosa, però, almeno secondo le statistiche.

"Assolutamente: la velocità incide molto sul profilo dei sinistri (il 14% sono direttamente imputabili proprio alla velocità) e comunque rappresenta sempre una concausa che aggravia di molto le conseguenze. Per questo ormai siamo in lotta aperta contro chi va forte in auto".

Una lotta che ha portato un fiorire di Autovelox e Tutor...

"Si, ma anche un radicale cambio di strategia da parte nostra, che si sintetizza nello slogan prevenire, non punire: diamo continue informazioni sulle tratte dove sono gli strumenti elettronici di controllo della velocità. Il tutto per indurre la gente a rispettare i limiti".

Ma la cosa sembra non funzionare, almeno a giudicare dalle statistiche: meglio tornare al passato? Con gli Autovelox nascosti nei cespugli e dietro le auto civetta?

"No assolutamente, sarebbe sgradito un accertamento del genere. La gente va forte, è vero, ma aumenta la consapevolezza del controllo: noi la chiamiamo in gergo 'polizia di prossimità'. Vogliamo indurre ad essere prudenti. Il problema è che l'incidentalità sta raggiungendo valori troppo elevati, siamo a 5600 morti l'anno. Per questo occorre intensificare i controlli, come in Francia, dove hanno usato misuratori di velocità in modo piuttosto spinto e hanno ridotto l'incidentalità. Faccio solo un esempio: su un tratto di autostrada, Pescara-Cerignola est, ci sono dei Tutor. Bene su questa tratta abbiamo avuto una diminuzione della velocità media di circa 26 Km/h fra giugno e novembre. Questo vuol dire che lo strumento funziona. E che questo è lo strumento che dobbiamo usare".

Torniamo al discorso di prevenzione.

"Dobbiamo convincere la gente che arrivare un 15 minuti dopo non cambia nulla. E che morire su strada è stupido. Vedere un figlio morire per un incidente stradale è una cosa impossibile da descrivere. Siamo arrivati al punto che abbiamo dovuto istituire dei corsi per istruire i nostri agenti su come portare notizie tragiche ai familiari delle vittime".

Le lo ha mai fatto?

"Si per nove anni, e le garantisco che non c'è cosa più brutta. Anche perché noi sappiamo che sono sempre incidenti che si potrebbero evitare tranquillamente. Se solo la gente pensasse un attimo a cosa sta facendo. Quello della sicurezza non è 'un'tema, ma è 'il'tema. Io ogni lunedì mattina firmo una nota con gli incidenti della settimana precedente, una cosa tremenda perché per la maggior parte le vittime sono giovani".

Che fare? La patente a punti sembra non funzionare più. E quindi è da buttare?

"Proprio da buttare no. All'inizio funzionava benissimo, poi c'è stata una forma di assuefazione. Ma si possono fare molte riflessioni sulle modifiche da introdurre".

Per esempio c'è il progetto di levare la patente a vita a chi commette infrazioni. Lei che ne pensa?

"Dipende dalle infrazioni che si compiono, ma se uno la commette grossa, sarebbe giusto. Se uno viaggia a 300 su strade aperte al traffico...".

A proposito, e la polemica sulle auto da oltre 400 cavalli?


"I limiti sono di 130, che bisogno c'è di auto così potenti rimane un mistero. Le strade non sono campi di gara: se qualcuno ha la passione delle auto veloci ci sono le piste".

Però voi avete due Lamborghini Gallardo come auto di servizio.

"Sono un bel deterrente. Ma lo sa che in alcuni casi abbiamo raggiunto e costretto ad accostare auto che viaggiavano a 270 orari? Ecco, non voglio essere 'bacchettone', ma questo è uno dei casi in cui levare la patente a vita".

Oggi però ci sono meno morti per incidenti stradali rispetto a 10 anni fa. In qualche modo la gente va forte ma è prudente?

"No questo è dovuto solo alla sicurezza delle nuove auto, agli airbag, all'Esp, il sistema elettronico di controllo della stabilità e ad altre diavolerie elettroniche: è l'auto di oggi che salva la vita".

Ma l'obiettivo Ue, di dimezzare il numero dei morti entro il 2010 è raggiungibile?

"Per l'Italia è impossibile, non ce la faremo mai. Siamo in piena emergenza, il lavoro da fare è tantissimo".
(19 gennaio 2007)

italiani spericolati al volante - il 19/01/2007 • 19:23 da Francesca

Multe, gli italiani spericolati al volante

19/01/2007

 

La denuncia arriva dalla Polizia Stradale: dall'anno scorso sono aumentate dell'11,5% le multe elevate agli automobilisti nostrani, un milione per eccesso di velocità. Alle quali va aggiunto almeno un altro milione di sanzioni, sempre per eccesso di velocità, elevate da Carabinieri e Polizie locali, portando il totale a una cifra impensabile fino a qualche tempo fa. 

L'aumento si riscontra soprattutto in autostrada (20%), dove è più difficile essere fermati da una pattuglia, mentre sulle strade statali, regionali e comunali è più modesto (+3,5%).


Fine dell'effetto patente a punti? Sembra proprio di si. E anche i sistemi di controllo (tutor e autovelox) non sono più un deterrente per gli automobilisti assetati di velocità, che grazie a Internet e ai cartelli sanno bene dove sono piazzati e quindi dove rallentare.

 

 

 


Trasmissione TV su rete 4 - il 16/01/2007 • 17:31 da AIFVS_onlus
Questa sera alle 19,35 e alle 23,05 su rete 4

nella trasmissione L’Antipatico, di Maurizio Belpietro

ci saranno delle testimonianze da Milano e Roma

su casi riguardanti incidenti stradali di nostri associati

R.Merli: Meno morti sulle strade? Si può - il 10/01/2007 • 00:13 da AIFVS_onlus_sede_Brescia

DA BRESCIA OGGI

Chiuso il 2006 con un bilancio negativo, il responsabile dell’Associazione dei familiari delle vittime della strada lancia un appello

«Meno morti sulle strade? Si può»

Merli: «Su alcol e orari delle discoteche la Regione Lombardia imiti il Veneto» Perdono la vita soprattutto i giovani Tra sabato sera e domenica mattina il maggior numero di vittime: 41

di Mimmo Varone

Non erano pochi, sono diventati di più. I morti sulle strade bresciane tingono di nero il bilancio 2006. L’anno prima le vittime dell’interminabile strage si erano fermate a quota 148. Tra il primo gennaio e il 31 dicembre scorsi sono salite a 164. Nulla hanno potuto le mille iniziative per invitare alla prudenza messe in campo dal Broletto. E ora Roberto Merli, responsabile della sezione bresciana dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs) Onlus, chiede alla Regione Lombardia di seguire il vicino Veneto nella messa al bando degli alcolici nelle discoteche dall’una alle 6 del mattino.

Il provvedimento è contenuto in un Progetto di legge regionale (il 117/2006) licenziato all’unanimità dalla Terza commissione del Consiglio veneto. Si prevede pure che le stesse discoteche anticipino l’orario di apertura alle 22 e quello di chiusura alle 3.

Ma nonostante il voto unanime, la cosa non piace a tutti e ha scatenato diverse polemiche. Persino il «governatore» Galan ha avanzato forti riserve. E Merli ne è consapevole. «C’è chi è contrario, ma noi appoggiamo il Pdl come appoggeremo qualsiasi altra iniziativa che può contribuire a ridurre gli incidenti - dice -, i politici veneti con voto unanime hanno saputo dare un segnale di dissenso sullo stravolgimento degli orari e sullo sballo da alcol, e ora attendiamo da tutti i consiglieri fermezza nelle decisioni anche di fronte ad eventuali critiche pretestuose».

Insomma, «sarà battaglia», e Merli esprime l’auspicio «che anche la Regione Lombardia possa seguire l’esempio del Veneto, poiché chiunque si trovi nelle condizioni d’intervenire per contrastare la vergognosa strage stradale che si consuma ogni giorno sulle strade italiane ha il dovere morale e civile di farlo, altrimenti si rende complice delle conseguenze».

Nessun passo è ancora stato fatto nei confronti del Pirellone. Merli, tuttavia, precisa che l’Aifvs ha intenzione di inviare «a tutte le regioni italiane» la richiesta di imitare il Veneto, e si augura che «tutti abbiano il coraggio di andare contro corrente» per rafforzare l’iniziativa del Nord-est ed «esprimere finalmente in Italia un impegno unitario forte contro la strage stradale».

Tanto più che altre iniziative non sono servite a granchè. Nel corso del 2006 il Broletto ne ha avviate parecchie, e il risultato sono stati 16 morti in più. In primavera c’è stata una campagna di sensibilizzazione rivolta ai motociclisti, con affissioni di manifesti, messaggi sulla stampa locale e nazionale, newsletter agli abbonati di Bresciaonline e cartoline distribuite al Tartaglia nel corso di Orientando.

Nell’estate è arrivato lo spot radiofonico per sollecitare gli automobilisti a stare attenti ai motociclisti. Poi, la campagna per la riduzione della incidentalità «I don’t mix-guidatore designato», all’insegna dello slogan «chi non tocca alcol questa volta, entra gratis la prossima». Si invitava un giovane, in un gruppo di almeno tre coetanei, a candidarsi guidatore sobrio per il viaggio di ritorno dalla discoteca.

A ottobre-novembre è arrivato il corso di formazione per gli operatori di autoscuola allo scopo di ridurre gli incidenti tra gli extracomunitari, e nel mese scorso la convenzione tra Provincia, Usp e la stessa Aifvs per iniziative rivolte agli studenti delle superiori. Oltre alla distribuzione di opuscoli negli ospedali e nelle Asl ai post incidentati, e ai convegni itineranti negli istituti superiori sul tema «I graffiti dell’anima».

Nel lungo elenco di iniziative del Broletto ci sono pure proiezioni di spot e maxi affissioni durante i beachparty sul Lago, altri spot alle multisale King e Oz in gennaio, novembre e dicembre, il bus navetta serale «Gardaline» per collegare le principali discoteche, il calendario 2007 di Palcogiovani con le immagini della campagna motociclisti…

Al di là della valutazione che se ne può dare, resta il fatto che messaggi pubblicitari, formazione, convegni sono serviti a poco. E anche per questo Merli ribadisce che «tutte le strade possibili devono essere percorse», compresa quella della sospensione di vendita e somministrazione di alcolici nelle discoteche.

D’altronde, gli stessi numeri dicono ciò che tutti sanno, e cioè che le stragi si intensificano proprio nelle notti dei fine settimana. Nel 2006 appena passato ci sono stati 11 morti di lunedì, tra i 20 e i 23 negli altri giorni feriali, 26 di venerdì e ben 41 di sabato. Tutti per incidenti che avvengono a tutte le ore, ma soprattutto nella fascia dalle 23 alle 6 del mattino, che ha il primato di 43 vittime. Quaranta giovani hanno perso la vita pure dalle 6 alle 12, e altrettanti dalle 18 alle 23.

A pagare di più il tributo di sangue è l’età tra i 36 e i 60 anni con 56 morti. Segue la fascia 25-35 con 46, mentre sono stati 31 gli ultra 61enni, 25 i giovani dai 16 ai 24 anni e 3 i più piccoli della fascia 0-15. Tutto lascia pensare che molte delle vittime siano da attribuire al sabato sera, anche i mezzi di trasporto coinvolti. Ben 89 erano alla guida di automobili, 42 di moto e scooter, e 26 erano semplici passeggeri.


Incidenti: Epifania di sangue (ANSA) - il 06/01/2007 • 11:49 da AIFVS_onlus
Incidenti: quattro morti sulla A11
Tra le vittime due bambini di 4 e 7 anni

ANSA.jpg (ANSA)-FIRENZE, 6 GEN - Due bambini di 4 e 7 anni, la loro madre e un'altra donna sono morti la notte scorsa in un incidente sulla A11 a Chiesina Uzzanese, Pistoia. I bambini e le due donne sono morti nello scontro tra una Yaris e una Honda che viaggiavano in direzione mare. Due i feriti: il conducente dell'auto su cui viaggiavano madre e figli e il passeggero dell'altra. Lo scontro, violentissimo, all'altezza del km 48. Per consentire i soccorsi l'autostrada e' rimasta chiusa fino alle 4:30.

Incidenti: Epifania di sangue

Sette morti in cinque scontri in Emilia, Veneto e Sicilia

 (ANSA) - ROMA, 6 GEN - Sale il bilancio delle vittime sulle strade italiane nell'Epifania:altri 7 morti si aggiungono ai 4 sulla A/11 in Toscana ed ai due a Mantova.Due uomini di 29 e 30 anni sono morti in un'auto uscita di strada a Castelnovo Sotto, nel Reggiano. Altri due giovani sono morti in due incidenti in Veneto, a Vazzola e Cimadolmo. In Sicilia, un uomo e' morto in auto a Porto Empedocle, un altro in sella a una moto a Catania e una donna e' stata travolta e uccisa da un'auto a Taormina mentre andava a a messa.


Mia figlia uccisa da una supercar - il 04/01/2007 • 23:40 da AIFVS_onlus
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«Mia figlia uccisa da una supercar»

di
GIUSEPPA CASSANITI MASTROJENI*
 
Mia figlia Valeria aveva solo diciassette an­ni quando fu travolta da un macchinone lanciato a tutta velocità contro di lei che si trovava, a piedi, di fronte al portone di casa. Come presiden­te dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada, dal Ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi mi sarei aspettata la proposta di in­stallare sulle auto il limitatore di velocità e la sca­tola nera. La riforma che vuole introdurre, invece, non mira a ridurre gli incidenti ma, attraverso un esame di verifica effettuato dopo tre anni di gui­da, ad abilitare i giovani a portare auto di mag­giore potenza!
 
Non solo il doppio esame
Togliere i neopatentati dal volante di auto di grossa cilindrata è il primo passo per ridurre gli incidenti. Ma non basta. E’ troppo semplice, trop­po facile dire: per guidare una Porsche o una Ferrari è necessario superare un esame più severo. Anzi, due esami. Bisogna piuttosto partire da una seria e profonda riforma delle scuole guida che dovrebbero disporre di adeguate strutture per la formazione, dovrebbero verificare non solo le ca­pacità di guida su strada, ma anche la formazio­ne generale raggiunta dall'aspirante automobilista. II diciottenne deve, inoltre, dare garanzia di un equilibrato rapporto con gli altri e deve avere idea della differenza che esiste tra libertà e limite. Bisogna lavorare sul senso di responsabilità di chi sta per mettersi alla guida di un'auto (utili­taria o bolide che sia) e inculcare il rispetto profondo per la vita umana.
È necessario non solo il miglioramento della formazione degli istruttori, ma anche l'inseri­mento di uno psicologo nelle scuole guida, utile sia per il conseguimento della patente e sia per il recupero dei punti.
 
Niente recupero dei punti
Per questi ultimi, anzi, proponiamo l'annullamento del recupero e, se si vuole dare realmente precedenza alla vita, serve un intervento carat­terizzato dalla "tolleranza zero". Cioè dotare la patente di "punti a vita": di mano in mano che si perdono, non potranno essere più recuperati. Perdere i punti, dimostrando con ciò comportamenti trasgressivi ed altamente pericolosi, deve significare perdere la pa­tente. L'Associazione torna a riproporre al Mini­stro Bianchi l'istituzione di un tavolo unico con la partecipazione delle forzesociali interessate, per ripensare ad un progetto globale per la sicurezza stradale che dia priorità assoluta all'obiettivo di prevenire gli incidenti stradali.
 
* presidente Associazione italiana familiari e vittime della strada

La coraggiosa iniziativa della Regione Veneto - il 04/01/2007 • 11:09 da AIFVS_onlus

La coraggiosa iniziativa della Regione Veneto

L'AIFVS esprime pieno apprezzamento per il Progetto di legge 117/2006 della Regione Veneto, che stabilisce di anticipare l'orario di apertura delle discoteche alle ore 22 e di chiusura alle ore 3. Condivide, inoltre, totalmente la sospensione di vendita e somministrazione di alcolici dalle ore 1 fino alle ore 6.
Apprezza il coraggio della Regione Veneto, i cui politici con voto unanime hanno saputo dare un segnale di dissenso sullo stravolgimento degli orari e sullo "sballo da alcool", e si attende da tutti i Consiglieri fermezza nelle loro decisioni, anche di fronte ad eventuali critiche pretestuose.
Auspica, inoltre, che tutti gli altri politici abbiano il coraggio di andare contro corrente, per rafforzare l'iniziativa della Regione Veneto e per esprimere, finalmente, in Italia un impegno unitario forte contro la strage stradale  


Novità in arrivo per il codice della strada ed i neopatentati - il 03/01/2007 • 23:03 da avvocatocesari

CODICE DELLA STRADA

Nel 2007 doppio esame di guida
Niente auto veloci ai neopatentati

(da QN 2.1.07) 

Annuncio del ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. L'obiettivo è ridurre gli incidenti, specialmente tra i più giovani. Il giro di vite dovrebbe essere attuato entro questo anno

 Roma, 2 gennaio 2007 - Novità in arrivo per gli automobilisti e, in particolare, per giovani e «neopatentati»: già nel 2007, il Governo varerà una serie di provvedimenti per la sicurezza stradale che introdurranno la riforma degli esami per ottenere la patente. Riforma che potrebbe prevedere limiti di potenza per i neo patentati e una sorta di esame di verifica per ottenere l'abilitazione alla guida dei veicoli più potenti.

Ad annuncialo il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, che al vertice di Caserta sul programma Governativo - previsto per il prossimo 11 e 12 gennaio - presenterà una fitta agenda con la riforma del trasporto aereo, del trasporto merci, il nuovo codice della strada.

Riforme che dovrebbero essere portate a termine tra il 2007 e il 2008 anche se, entro il nuovo anno, dovrebbe essere messo a punto il nuovo piano generale della mobilità che dovrà disegnare uno «scenario organico per i prossimi dieci anni» nel quale dovranno essere inseriti i provvedimenti e le riforme dei vari settori.

«Nonostante la recente nascita del Governo e malgrado fossi una 'matricola' - ha osservato Bianchi - non posso che dirmi soddisfatto di come abbiamo lavorato. Con la riorganizzazione del ministero dei Trasporti, i provvedimenti normativi e le risorse messe a disposizione anche dalla legge Finanziaria, siamo nelle condizioni per operare con efficacia sia nel 2007 come anche per gli anni a venire. Nel corso del 2007 metteremo a punto una vera e propria riforma del trasporto aereo, il nuovo codice della strada, il piano generale della mobilità e la riforma dell'autotrasporto: riforme che, presumibilmente, saranno pronte per il 2008. Nel frattempo - ha annunciato il ministro dei Trasporti - già dall'inizio di quest'anno, intendiamo varare una serie di provvedimenti per ridurre gli incidenti stradali soprattutto quelli che riguardano i giovani e i motociclisti».

«Su esplicita sollecitazione del presidente del Consiglio, Romano Prodi, in attesa di varare il nuovo Codice della Strada che sarà pronto nel 2008 - sono parole del ministro - a gennaio porteremo in consiglio dei ministri una serie di provvedimenti per ridurre gli incidenti stradali che, nonostante la patente a punti e altri provvedimenti, registrano ancora un bilancio drammatico di oltre 5.000 vittime all'anno. E per ridurre gli incidenti e le vittime - ha sottolineato Bianchi - è necessario un forte potenziamento dei controlli: gli apparati elettronici non sono sufficienti e, per questo, in sintonia con il ministero degli Interni, intendiamo potenziare uomini e mezzi per presidiare le strade in maniera più stringente».

«Visto che le statistiche ci dicono che le categorie più a rischio sono i giovani nella fascia tra 18 e 24 anni come anche gli utenti delle due ruote - ha osservato il ministro dei Trasporti - vareremo subito una serie di provvedimenti come l'introduzione di un limite di potenza per i neo patentati. Vogliamo poi inserire una sorta di esame di verifica al quale i neo patentati si dovranno sottoporre dopo un certo periodo per poter essere abilitati alla guida di automobili di maggiore potenza. In attesa del nuovo Codice della Strada - ha detto ancora Bianchi - si rende necessario introdurre nuove modalità per il rilascio della patente riformando gli esami sia di pratica come anche di teoria».

A fronte di questi provvedimenti, secondo Bianchi, è poi necessario un investimento in termini di formazione: «di concerto con il ministero dell'Istruzione - sono parole del ministro - intendiamo mettere i campo una serie di iniziative per l'educazione stradale».

Al di là dei provvedimenti urgenti per la sicurezza stradale, Bianchi ha intenzione di varare una sorta di Piano Strategico per i prossimi dieci anni. «Entro il 2007 - ha assicurato il ministro dei Trasporti - prepareremo il Piano Generale della Mobilità, un piano con il quale vorremmo disegnare uno scenario organico della mobilità per tutti i settori per i prossimi dieci anni. È uno scenario - ha spiegato Bianchi - che dovrà inserire organicamente, nel corso degli anni, i vari provvedimenti sulla mobilità. Anche per questo progetto - ha ricordato il ministro - la Finanziaria ci ha messo a disposizione una serie di risorse: tre milioni per ognuno dei prossimi tre anni per l'elaborazione del Piano e altri cinque milioni all'anno (sempre per i prossimi tre anni) per il sistema informativo che deve accompagnare il piano».