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la strage sulle strade del Salento - il 18/02/2007 • 15:50 da avvocatocesari

17.02.2007 ore 10:35:00.
da meridiano.info

La strage sulle strade del Salento


Cinque morti in meno rispetto al 2005, ma il numero di decessi causati da incidenti stradali nel Salento è ancora alto: 58. I dati, drammatici, riferiti al 2006, sono stati resi noti dall’ingegnere Angelo Sticchi Damiani, presidente del locale Automobil club e promotore di una serie di iniziative sulla sicurezza stradale inserite nel piano quadriennale degli interventi studiati per ridurre drasticamente il numero di morti e feriti. E anche Lecce dal 23 al 29 aprile prossimi farà la sua parte nella Settimana mondiale della sicurezza stradale indetta dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale della sanità e realizzata dall’Aci. Intanto nel Salento si continua a morire sulle strade: dieci le vittime dall’inizio dell’anno, mentre sotto accusa oltre a imprudenza, distrazione e alta velocità finiscono le principali arterie viarie spesso vere trappole per gli automobilisti. I dati forniti dall’Aci-Lecce parlano chiaro: il numero di vittime è sceso, ma nel contesto nazionale il bilancio rimane ancora negativo. Andando ad analizzare nel dettaglio le cifre, emerge che la metà delle vittime degli  incidenti stradali verificatisi nel Salento non ha superato i 36 anni. Diverse sono invece le cause dei decessi: sul totale di 58 morti, sono stati venticinque gli automobilisti che hanno perso da soli il controllo del mezzo. Le statistiche rivelano inoltre che il maggior numero di decessi è avvenuto nei centri abitati. I giovani che hanno perso la vita mentre viaggiavano in sella a scooter o moto sono stati venti. Mentre sono state sei le persone decedute perché travolte mentre erano a piedi o in bicicletta. Tre invece gli automobilisti morti per evitare un cane sulla strada. E ancora: quattro gli automobilisti che hanno perso la vita andandosi a schiantare contro un albero, dieci invece quelli morti perché sono finiti in una scarpata, contro un palo, contro un muro o contro un guard-rail.

«Non si tratta soltanto di fatalità», ha detto il presidente dell’Automobil club-Lecce, Agelo Sticchi Damiani; «La maggior parte degli incidenti possono essere evitati». Ed ha lanciato un appello a forze dell’ordine, istituzioni ed operatori del settore e soprattutto utenti della strada affinché portino un fondamentale contributo per scongiurare il verificarsi di queste tragedie. Dal canto suo l’Aci ha in serbo una serie di iniziative per sensibilizzare gli automobilisti e per coinvolgere le amministrazioni locali. Il primo passo sarà quello di una campagna di informazione che si svolgerà su tutto il territorio salentino.

Salvatore Costa


Incidente: il trauma danneggia i familiari delle vittime - il 16/02/2007 • 00:45 da avvocatocesari
Milano, 14 feb (Adnkronos Salute) - Il trauma può trasformarsi in malattie per i familiari delle vittime di incidenti stradali . Per circa 8 mila morti l'anno in Italia, ci sono in media due o tre parenti che restano irreparabilmente coinvolti e segnati dalla tragedia. Per i 20 mila invalidi gravi non si possono non considerare i familiari che devono assisterli, due o tre in media per invalido, circa 50-60 mila solo in Italia. Rimurginano sull'evento, si deprimono, si ammalano d'ansia e non solo. Per loro la vita non è più la stessa. Molte famiglie non resistono al contraccolpo del dolore imprevisto, al trauma violento di un incidente stradale. E cadono sotto i colpi della sofferenza.

E' il quadro tracciato dalla Federazione europea vittime della strada e dall'Unione europea, che ha individuato un legame tra l'evento traumatico e le patologie che si manifestano in persone diverse dalla vittima vera e propria. Un fenomeno che colpisce il 90% delle famiglie che fanno i conti con un evento innaturale, violento, imprevisto come un incidente stradale. Negli Stati Uniti lo chiamano 'post traumatic stress disorder' ed è contemplato dal Manuale delle malattie mentali degli Usa. ''La violenza inaspettata lascia il segno e alla lunga causa danni psicofisici", spiega Roberto Maiocchi, componente dell'Associazione vittime della strada, che ha documentato questo fenomeno per l'Italia, raccogliendo con pazienza certosina studi, storie, statistiche.

Il grido d'aiuto dei parenti delle vittime è silenzioso, troppo spesso inascoltato. "Perché - spiega Maiocchi - i dolori più grandi sono muti". E per dare voce al dolore che ammala, e uccide in molti casi, il 22 febbraio a Roma, Maiocchi presenterà alla Camera dei deputati una relazione sulla perdita della qualità della vita dopo gli incidenti. "Un gruppo di parlamentari ha deciso di rimettere in discussione l'articolo 111 della Costituzione per dare una piena dignità costituzionale alla figura della vittima".

Un'esigenza dettata da una mancanza dello Stato italiano, e del Sistema sanitario nazionale, che "a oggi risulta assolutamente impreparato ad affrontare l'emergenza". A differenza di quanto succede in altri Paese europei. "In Inghilterra - spiega Maiocchi - hanno realizzato protocolli di comportamento, linee guida per la cura della malattia. Orientamenti che sono vincolanti a tutti i livelli, a partire dal personale che accoglie in pronto soccorso le vittime di incidenti stradali e i loro congiunti. Peccato che in Italia questo passaggio non è mai avvenuto".

Maiocchi sottolinea il costo degli incidenti, non solo in termini psicofisici e sociali, ma anche economici. "Ho imparato a essere cinico e dico che al Governo e alle Regioni dovrebbe interessare questo dato che pesa sui bilanci del Ssn". Si aggira intorno ai 200 milioni, il costo che lo Stato si sobbarca ogni anno per gli incidenti stradali. Cifre allarmanti che delineano anche l'emergenza vissuta dalle famiglie italiane. Secondo i dati raccolti nello studio della Federazione europea vittime della strada, il 90% subisce un significativo calo permanente della qualità della vita. Problemi di sonno, cefalee, incubi notturni. E ancora ansia, perdita di autostima, claustrofobia, fino ai disturbi sessuali, alimentari e ai problemi di coppia che in molti casi sfociano nel divorzio. Le sofferenze psicologiche sono fortissime, e di lunga durata. Il 72% perde interesse per le attività quotidiane, il 64% soffre di depressione, il 78% prova rabbia e il 71% risentimento.

Ma lista dei disturbi è ancora più lunga: il 49% dei familiari delle vittime perde fiducia in se stesso, il 46% ha attacchi d'ansia. Il 50% dichiara di aver consumato a lungo sostanze psicotrope. Il 68% dei genitori smette di pensare al futuro. E la capacità di godere la vita come prima dell'incidente scompare per il 91% dei parenti delle vittime per i primi tre anni. Il danno si ripercuote sulla salute in maniera drammatica. "C'è anche chi muore", spiega Maiocchi. "E' stato provato che la depressione aumenta l'infiammazione circolatoria e mette i soggetti a rischio d'infarto".

Il dolore, in definitiva, fa ammalare, in molti casi uccide. Una dinamica che riguarda un numero indefinito di persone comuni, ma che salta agli occhi dell'opinione pubblica solo quando a essere colpiti sono personaggi celebri. Come la madre di Giovannino Agnelli, Antonella Piaggio, che morì a un anno di distanza dalla scomparsa del figlio. "Primo Levi - aggiunge Maiocchi - si è suicidato ben 30 anni dopo l'esperienza nel campo di concentramento". I primi a individuare i sintomi di questo disturbo da stress post-traumatico sono stati i veterani del Vietnam, che, reduci dalle violenze viste e subite in guerra, soffrivano degli stessi malesseri. "Così succede anche a quanti rimangono coinvolti in un incidente. In fondo sempre di violenza si tratta. Alle Istituzioni deve arrivare questo messaggio: sono quattro categorie che restano coinvolte negli incidenti. Chi muore, chi rimane invalido, i genitori che si vedono morire un figlio, i genitori che si devono prendere cura dei figli invalidi. Li abbiamo ignorati a lungo. E' ora di intervenire".

(Lus/Adnkronos Salute)

Volantino crash - il 14/02/2007 • 23:41 da Comitato_sicurezza_stadale_F_Paglierini

Volantino crash auto distrutta contro platano da un incidente del 21 novembre 2006
Comitato sicurezza stadale F. Paglierini.

Volantino crash auto distrutta contro platano da incidente del 21_11_2006


Non abbassare la guardia - il 14/02/2007 • 16:09 da AIFVS_onlus_sede_Pavia
Comunicato stampa
Pavia 14 febbraio 2007 
Monitorando gli incidenti stradali e le vittime della strada nella provincia di Pavia del 2007 e sovrapponendoli ai dati del 2003 (anno del nostro ultimo rilievo) non potevamo non accorgerci che le vittime della strada sono sensibilmente calate del 92,6%.
Dati:
nei primi 45 giorni del 2003, cioè fino al 14 febbraio le vittime della strada erano state 27,nello lo stesso periodo del 2007 risultano invece due, quindi meno 25 vittime pari a meno 92,6%.
Il divario è enorme ed incredibile, ma non pensiamo sia dovuto solo al caso, di fatto è che almeno 25 persone fra padri di famiglia e giovani al volante sono vivi.
Certamente molto si è fatto in questi anni per ridurre il numerodelle vittime della strada, si sono costruite rotonde che rallentano la velocità,la decurtazione di punti sulla patente, fotored, sistemazione intelligente degli autovelox, pannelli all'ingresso delle città che sagnalano sia la velocità che la decurtazione dei punti in tempo reale e poi pulman organizzati per le discoteche il sabato sera.
Non bisogna abbassare la guardia, c'è ancora tanto da fare perchè i nostri figli tornino a casa sani e salvi, la strage silenziosa non fa notizia,ma noi che conosciamo bene il dolore siamo felici per le tante famiglie che non hanno avuto modo di subirlo ed evitato grazie al lavoro di prevenzione che si sta attuando. 
Giorgio Giunta
Sede AIFVS onlus Pavia

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scrontro frontale nel milanese altri due morti e 4 feriti - il 13/02/2007 • 08:51 da avvocatocesari

Scontro frontale nel milanese, Due morti e 4 feriti

11 febbraio 2007 14:52 — Fonte: www.repubblica.it

Due morti e quattro feriti, di cui uno in condizioni gravi, è il bilancio di un pauroso incidente stradale avvenuto, intorno all’una e trenta di questa notte, sulla strada che collega Turbino a Galliate Novarese, in provincia di Milano, al confine con la provincia di Novara.

Le vittime sono un 35enne residente in provincia di Vercelli e un 20enne di Legnano. Secondo quanto ricostruito, i due veicoli, sui quali viaggiavano complessivamente sei persone, a causa del violentissimo impatto sono letteralmente esplose. Le due vittime, entrambe domenicane a bordo di una Mini Cooper, sono decedute sul colpo. Il più grave dei feriti è stato portato all’ospedale di Novara e ora è ricoverato con prognosi riservata. Le altre tre, invece, hanno riportato ferite meno gravi: una è stata portata all’ospedale di Legnano in ‘codice giallo’, le altre due all’ospedale di Busto Arsizio in ‘codice verde’.

I quattro feriti sono residenti tra Buscate e Castano Primo. Sul posto, nel volgere di pochi minuti, sono giunti i mezzi del 118 da Busto Arsizio, Varese e Novara. Cinque i mezzi dei Vigili del Fuoco arrivati da Legnano e da Inveruno per spegnere il rogo che avvolgeva le due auto e consentire ai soccorritori di estrarre dalle lamiere incandescenti morti e feriti. Il terribile schianto è avvenuto malgrado l’imponente azione di controllo e prevenzione compiuta la notte scorsa sulle strade e in numerosi locali pubblici in tutto il varesotto dai carabinieri.


Abruzzo - Tre persone morte nei pressi di Pineto (TE) - il 13/02/2007 • 08:50 da avvocatocesari

Tre persone perdono la vita in uno spaventoso incidente sulla Ss 16
 

PINETO. Ennesima tragedia della strada, la sera del 9 febbraio 2007, poco prima delle ore 21, sulla statale 16 Adriatica, a sud di Pineto (Te).
Nello scontro frontale tra due utilitarie, una Ford Fiesta e una Fiat Cinquecento, hanno perso la vita tre persone di Silvi.

Due di queste sono probabilmente fratelli, un ventenne e un sedicenne.
Sul posto sono intervenute le ambulanze del 118 e le pattuglie della Polstrada, assieme ai vigili del fuoco di Roseto (Te). Il traffico sulla frequentatissima arteria è rimasto bloccato per quasi tre ore, riaperto soltanto alle 23.
Le vittime identificate sono due, i conducenti delle macchine.
Sono M.M. di 20 anni e G.A. di 42 anni, entrambi di Silvi.
Il terzo deceduto è apparentemente minorenne, dell'età di circa 16 anni, viaggiava sulla ford Fiesta e potrebbe essere il fratello del 20enne che era alla guida. A provocare l'incidente, secondo una parziale ricostruzione dei fatti, potrebbe essere stato l'asfalto reso viscido dalla pioggia, che rendeva anche difficoltosa la visibilità.
Il tratto in cui si è verificato l'incidente, infatti, pare fosse scarsamente illuminato.
Il frontale è avvenuto all'ingresso sud di Pineto, al centro della carreggiata dove la strada si percorre in un tracciato a "S".
La scena che si è presentata ai soccorritori in quest'ennesima "mattanza" è stata particolarmente drammatica.
Una delle vetture dopo lo schianto è rimasta al centro della carreggiata, l'altra in bilico sul fossato al ciglio della strada.
Vetri dappertutto e due corpi, uno a fianco dell'auto sul margine della strada, l'altro all'interno di un abitacolo.
Alcuni soccorritori hanno provveduto a caricare in macchina il passeggero di una delle due auto, per una disperata corsa verso l'ospedale: più tardi si rivelerà inutile perchè l'uomo è spirato durante il tragitto.
Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta da parte del pm il dottor Davide Rosati che ha disposto le ispezioni cadaveriche sui corpi, che saranno eseguiti probabilmente oggi sabato 10 febbraio nell'obitorio dell'ospedale civile di Atri dove la salme sono state composte dopo i rilievi effettuati dagli agenti della Polizia stradale di Teramo e Pineto.
Ora è tempo, per la classe politica abruzzese e teramana, di interrogarsi seriamente sul da farsi: è urgente un ammodernamento effettivo e generale della SS 16, occorre agire al più presto.

Nicola Facciolini 10/02/2007 8.25

UN 14ENNE LA TERZA VITTIMA

E’ stata identificata solo in mattinata con notevoli difficoltà la terza vittima.
Ha solo 14 anni, si tratta di Francesco Licciardello, originario di Catania ma residente a Silvi (Teramo), viaggiava a bordo di una Ford Fiesta con Moreno Miscia, 20 anni.
Un'altra vittima , Giancarlo Amelii, 42 anni di Silvi (Teramo), viaggiava su una Fiat Cinquecento. Non avendo documenti addosso gli investigatori hanno impiegato diverse ore per indentificarlo.
Il riconoscimento del quattordicenne e' avvenuto all'ospedale San Liberatore di Atri da parte dei genitori.

10/02/2007 15.59


ingiustizie - il 09/02/2007 • 11:56 da nancy
non so perchè ho deciso di scrivere, forse perchè non so più dove sbattere la testa! Sono la sorella di una vittima della strada di un incidente avvenuto nel '96.  Purtroppo il tempo non è servito a lenire il dolore che oggi è ancora molto forte anche perchè il marito di mia sorella ha deciso di spostare la sua salma nel cimitero di un altro paese e la legge ci vieta di opporci a questo che per noi è diventato l'ennesimo supplizio.

Osimo - Osimo Stazione (Ancona) Strada Mortale - il 07/02/2007 • 00:34 da avvocatocesari

Ancora incidenti a Osimo: muore un 25enne

Italo Aiello, 25 anni, ha perso la vita ieri pomeriggio in un incidente lungo via Flaminia I, strada che collega Osimo a Osimo Stazione; è il terzo incidente in meno di un mese che avviene lungo questa via, con vittime sempre giovanissime.

OSIMO - Italo Aiello, 25 anni, ha perso la vita ieri pomeriggio in un tragico incidente lungo via Flaminia I, strada che collega Osimo a Osimo Stazione.
Il ragazzo ha perso il controllo della sua Fiat Uno dopo una curva, finendo fuori strada; l'auto si è rovesciata nella scarpata schiacciando il giovane, che all'arrivo dei soccorsi era già deceduto.

Si tratta del terzo incidente grave in meno di un mese lungo questo tratto di strada, con vittime sempre giovanissime.
Ora le autorità chiedono che sul posto vengano installati degli strumenti in grado di garantire una maggiore sicurezza agli automobolisti.


per antonio - il 04/02/2007 • 15:22 da veronika

Cara Antonio,

ti sono vicina in questo delicato momento. Un bacio.


il processo di angelo nasti - il 04/02/2007 • 10:52 da nasti

Non so se vi interessa ma io lo scrivo, ieri 3 febbraio si e' discusso il processo di mio figlio ANGELO, dopo 8 ore il pm anche essendo in sciopero ha voluto fare in processo,la prima volta che il tribunale di Napoli ha dato una condanna esemblare.

 Ma il sig giudice ha dimezzata del 50% la richiesta del pm che era 2 anni e' 6 mesi di reclusione e' 1 anno e' mezzo del ritiro della patente,

Dopo che il sig giudice ritirandosi nel'aula di consiglio,uscito dopo 1 ora e' mezzo, con una sentenza scandalosa, 1 anno e' 3 mesi di reclusione eseguibile se in 30 giorni se non pagheranno una provisionale e' spese processuali +  8 mesi di ritiro della patente, la misera provisionale e di 26.000,00 euro per ogni genitore e + un fratello minorenne + 10.000,00 euro per ogni fratello totale provisionale 82.000,00 euro fra 30,giorni pubblichero la sentenza nel sito.