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L'AIFVS e l'uccisione di Manuel - il 16/06/2023 • 12:25 da Amministratore

L'AIFVS e l'uccisione di Manuel Lamborghini-4.jpg

Ricordare per cambiare                                                             Lettera aperta              16/06/2023

“Nessuno in uno Stato di diritto può sottrarsi alla responsabilità e al dovere di fermare la strage stradale”

Ai Genitori di Manuel Proietti

Al Presidente della Repubblica

Al Presidente del Consiglio

Ai Ministri dell’Interno, delle Infrastrutture, dell’Istruzione, della Giustizia, della Salute

Alla Stampa               

  

Il dolore dell’AIFVS APS per la vita distrutta del piccolo Manuel di 5 anni e il disprezzo assoluto per i comportamenti scellerati di 4 giovinastri ventenni.

È il momento di scrutare le responsabilità di fronte ad una relazionalità umana depravata. Non è rilevante chiedersi subito se i 4 fossero ubriachi o drogati, ma prima ancora bisogna riconoscere che affittare per 50 ore una Lamborghini per fare una gara è di per sé una scelta folle di cui gli autori sono responsabili e da sanzionare pesantemente.

E tuttavia non possiamo negare che viviamo tutti in un sistema di relazioni che orienta i nostri comportamenti. Ci chiediamo se i genitori conoscono le vergognose scelte dei loro figli, se sono stati loro a dare i soldi per l’affitto del suv, e il gestore del suv con quali garanzie ha affittato il mezzo. È sconcertante ascoltare e vedere il video, raccapricciante la superficialità dimostrata, che distrugge i valori della vita, ed è tuttavia frutto di una società disorientata, colpevole di un permissivismo inaccettabile.

Oltre ai 4 giovinastri maggiorenni, sotto inchiesta siamo anche noi adulti, che abbiamo permesso tutte le sregolatezze, considerandole espressione di libertà, e invece sono la distruzione della libertà, il cui valore è misurato dalla scelta etica, e cioè dal senso del limite e del rispetto dell’altro, diversamente noi potremmo compiere atti di prepotenza, di violenza, fino ad uccidere.

E se il sistema che regge la società è permissivo,  per cui scarseggiano gli esempi positivi –  il senso di responsabilità nelle persone e nelle istituzioni, la chiarezza di idee sull’identità della vita umana, e il controllo per sanzionare o riorientare i comportamenti sbagliati –  ne consegue lo sfacelo attuale, del quale è particolarmente responsabile  l’inciviltà dell’immagine con i suoi decisori, oltre all’uso improprio della parola, che scivolando lungo i rivoli del web senza controllo, permette a tutti di aprire bocca pur senza conoscere il peso del problema. 

Certo, bisogna reagire, e nel comunicare il nostro sconcerto di familiari di vittime impegnati per la difesa della vita e del valore delle sue componenti di relazionalità e di libertà, vorrei chiedere ai responsabili dell’informazione e ai decisori politici quali riflessioni sollecitano in loro queste derive umane, e in quale direzione stanno orientando le loro decisioni per risolverle: a favore del garantismo verso chi compie azioni irresponsabili etichettandole come libertà o, scrutando i significati e il peso umano dei problemi, stanno già pensando ad arginare l’attuale deriva ponendo fine all’irresponsabile permissivismo in qualunque settore, compresa la giustizia, e riconoscendo nel rapporto dialettico tra diritto e dovere il primo posto a quest’ultimo. In attesa di risposta, cordiali saluti

 Giuseppa Cassaniti –   Presidente AIFVS