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CROLLO DEL PONTE A GENOVA - il 14/08/2018 • 23:51 da admin

Comunicato stampa AIFVS del 14/08/2018
CROLLO DEL PONTE A GENOVAcrollo_ponte.jpg

Comunicato stampa AIFVS

Crollo del ponte a Genova
Dolorosa constatazione del modo superficiale con cui le nostre istituzioni hanno affrontato nel tempo i gravi problemi della mobilità.

Di fronte al gravissimo disastro del ponte Morandi il primo pensiero va alle vittime ed alle loro famiglie.
Ma al dolore segue subito la nostra rabbia per una situazione di inciviltà inaccettabile, visto che esistono in Italia le istituzioni politico amministrative a garanzia dei diritti umani. Invece in tempi ravvicinati contiamo:
1) Dal 4 al 6 agosto in Puglia 16 vittime di lavoratori immigrati con problemi legati all’esistenza del caporalato;
2) A Bologna il 6 agosto sull’a 14 un disastro legato al trasporto di materiale infiammabile con morti e feriti e con parziale crollo del ponte dell’Autostrada; 
3) A Genova il 14 agosto il crollo del ponte Morandi con auto e tir precipitati e con molti morti e feriti, ancora in fase di definizione.

Dalla stampa si apprende che erano note le gravi criticità del ponte Morandi tanto da affermare che si è trattato di “una tragedia annunciata”.
E certamente erano anche note le criticità dei tanti ponti crollati in Italia dal nord al sud comprese le isole.

C’è grande sdegno nel constatare l’inefficienza delle istituzioni nel tempo, che disperdono la loro produttività nel ciarpame burocratico e trascurano di impegnarsi a programmare la manutenzione. 
Non si può ignorare che le strade ed i viadotti risentono del peso degli anni, dell’incremento del gommato e dei mezzi di trasporto eccezionali. 
Non si può ignorare che esistono da tempo mezzi tecnologici che permettono di monitorare le oscillazioni di ponti e cavalcavia: “i tecnici responsabili delle infrastrutture potrebbero registrare le oscillazioni, dovute a degrado della struttura o a passaggi con carichi pesanti anomali, in remoto dal proprio ufficio”.
Non si può neanche ignorare che la legge di stabilità del 2017 ha stanziato 1,6 miliardi in sei anni per la manutenzione delle strade provinciali.

Sembra che nelle nostre istituzioni ci sia un deficit di professionalità o di senso di responsabilità. 

Confidiamo, pertanto, che i fatti gravissimi sopra indicati trovino risposte adeguate in questo governo del cambiamento: chi sottovaluta le responsabilità di queste stragi e non promuove interventi adeguati a risolvere le cause, si rende inevitabilmente complice.

AIFVS - Giuseppa Cassaniti

14/8/2018