Comunicato stampa AIFVS
Legge 1 ottobre 2018 n. 117
Una ulteriore vita spezzata dall’irresponsabile lentezza burocratica
Noi familiari di vittime, che avevamo creduto nell’efficacia della legge dell’1 ottobre 2018, pubblicata il successivo 12 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale, siamo profondamente sconfortati per quanto successo:
- un bimbo nato per continuare a vivere, muore perché dimenticato in auto a Catania,
- un padre certamente distrutto dai terribili sensi di colpa per non essersi ricordato che sull’auto era rimasto il suo bambino,
- una legge antiabbandono dei bimbi in auto dell’1 ottobre 2018 non ancora efficace perché perduta nei meandri della burocrazia e delle decisioni europee, a dimostrazione che verso di essa non c’era un reale interesse.
Ci chiediamo quanti esseri umani debbano ancora morire perché sorga la voce della coscienza nei decisori di qualunque livello politico e li spinga a scrutare le loro responsabilità, al fine di garantire i diritti inviolabili della persona.
Giuseppa Cassanti
Presidente AIFVS
22/09/2019
C’eravamo anche noi alla cerimonia funebre del 18 agosto 2018 per dare l’ultimo saluto alle Vittime del disastro del Ponte Morandi, ed abbiamo potuto constatare l’immensa partecipazione di cittadini e di autorità politiche.
Avevamo sperato che la nutrita presenza del politici alla constatazione di un disastro umano evitabile – frutto della gestione irresponsabile delle infrastrutture pubbliche, sulle quali i cittadini svolgono la loro normale esistenza – li avrebbe fortemente motivati al cambiamento: porre fine al modo superficiale e irresponsabile di risolvere a parole i problemi, secondo lo stile di un potere arrogante e beffardo, fine a se stesso, abituato così a tradire il senso dello Stato.
I loro discorsi e comportamenti erano stati incoraggianti: recarsi sul posto, constatare direttamente il peso umano della strage, decidere misure economiche di aiuto, richiamare le responsabilità di chi aveva il compito di manutenere e controllare, dare il forte segnale di revocare la concessione all’Autostrada, chiarendo che lo Stato svolgerà con serietà l’impegno.
Ci aspettavamo un cambiamento di rotta sul piano dei valori e delle scelte, e invece assistiamo ad una disastrosa crisi politica e sociale e alla recrudescenza della strage stradale: il 1° semestre del 2019 segna un preoccupante +7% rispetto allo stesso periodo del 2018.
E tuttavia vogliamo ancora sperare nel cambiamento: ci auguriamo che il 14 agosto sia per i politici “la resa dei conti con il passato e la sfida con il futuro”, e ci sia consapevolezza che ogni giorno sulle nostre strade vengono uccise 9 persone e circa 36 restano invalidi gravi (stime ISS) oltre ai numerosissimi feriti.
Di conseguenza, ogni 5 giorni è come se crollasse un ponte che provoca più vittime del Morandi: circa 45 morti e 180 invalidi gravi, con enormi costi sociali e sanitari.
La gravità del disastro del Morandi ha evidenziato che qualcuno doveva intervenire in tempo e non l’ha fatto, doveva controllare e non ha controllato. In definitiva, ha sottovalutato il problema, attendendo che fosse il ponte a dimostrare la propria gravità con atroci conseguenze, e non coloro che sono pagati per decidere.
Sono le stesse situazioni che sostengono la strage sulle strade, per fermare la quale ci aspettiamo che crolli la superficialità nell’affrontare i problemi e la prevenzione diventi reale priorità di Governo, perché non ci siano più né vittime e né imputati.
Giuseppa Cassaniti
Presidente AIFVS
Era una bella giornata di Agosto, nonostante per te fossero giorni di vacanza e nonostante la sera prima fossimo andati a letto un po' tardi, perchè eravamo stati ad una festa di compleanno, ti sei alzata presto e ci siamo salutate con il solito bacio prima che la tua mamma andasse al lavoro.
Prima di uscire di casa mi sono voltata di nuovo e ci siamo lanciate un altro bacio e ti ho detto : A dopo.
Quel dopo non c’è mai stato. continua
Lettera aperta 21/07/2019
Alla Stampa
Alle Istituzioni
Feste alcoliche? Una follia
I responsabili della sicurezza nel territorio dimostrano sensibilità al problema.
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, che dopo aver partecipato al funerale di Simone ha espresso il proprio sconcerto per la festa della birra del 2-3-4 agosto a Vittoria, evidenziando nelle istituzioni alcune situazioni di incoerenza che mantengono la strage, ha chiesto alle istituzioni che tale festa venisse annullata in nome di due ragazzini uccisi da chi ubriaco guidava un suv e per non offendere il dolore dei familiari.
Nel riconoscere che la nostra richiesta ha suscitato riflessione sul problema, ne apprezziamo l’attenzione ma, come affermava il Vescovo in occasione del funerale del piccolo Simone, chiediamo che le decisioni vengano “scrutate”: non si tratta di sospendere la festa della birra per rinviarla ad altra data, come riporta il comunicato del Comune di Vittoria, ma di annullare la festa della birra.
Riscontriamo in questa direzione un passo in più nel comunicato del giornalista Paolo Borrometi, al quale il Commissario Prefettizio Filippo Dispenza conferma che “la festa della birra quest’anno non si farà”.
La nostra richiesta va nella direzione di compiere scelte adeguate a risolvere il gravissimo problema della strage stradale, tenendo conto dei dati scientifici e delle statistiche: l’alcol danneggia gravemente la funzionalità dell’organismo (fegato, sistema nervoso) ed è responsabile di circa il 35% degli incidenti stradali con morti o feriti (dati ISS), oltre a risse, stupri ed uccisioni.
I dati dell’Osservatorio Nazionale Alcol, direttore Emanuele Scafato, ISS, inducono a riflettere e chiariscono che in Italia: sono circa 8,6 milioni i consumatori a rischio di alcol, di cui circa 4 milioni bevono fino all’intossicazione e di essi 900.000 hanno tra gli 11 e i 25 anni. In questo contesto sono 41 mila gli accessi al pronto soccorso anche di minori in coma etilico.
I consumatori di alcol tra i 40 e i 60 grammi di alcol al giorno con un danno d’organo e necessità di trattamento sono oltre 650 mila. Di questi solo il 10% sono in carico al servizio sanitario nazionale con un costo di 8 milioni di euro solo per il trattamento farmacologico in un anno. Per almeno 57mila consumatori l’alcol è causa di ricovero.
Se gli enormi costi inducono la sanità a tagliare i servizi, le scelte responsabili delle istituzioni a favore della prevenzione porterebbero a ridurre i bisogni, contribuendo ad evitare il taglio dei servizi.
Pertanto, tenuto conto dei rischi e dei danni irreversibili, nessuna istituzione pubblica dovrebbe sostenere iniziative a favore dell’alcol o, in caso contrario, dovrà integrarla con articolate informazioni sui danni dell’alcol e chiarendo che esso non è in linea neanche con l’obiettivo europeo di ridurre almeno del 50% entro il 2020 la strage stradale.
Se piangiamo vite distrutte dall’alcol non possiamo fermarci a metà nel prendere decisioni, si tratta piuttosto, nei diversi ambiti della sicurezza, di avere il coraggio di decisioni responsabili finalizzate al cambiamento: partire da esperienze di dolore e dare un chiaro segnale di legalità per assicurare prevenzione e civile convivenza.
È questo che dobbiamo fare: recuperare dignità istituzioni e cittadini insieme.
f.to Giuseppa Cassaniti
Presidente AIFVS
Lo sconcerto dell’AIFVS per la festa della birra a Vittoria il 2-3-4 agosto 2019
Dopo i funerali di Alessio e Simone, l’AIFVS chiede che venga annullata!
Il 17 luglio, tutta la città di Vittoria, autorità centrali e locali ed anche l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada hanno partecipato con commozione ai funerali di Simone, avvenuti tre giorni dopo quelli del cuginetto Alessio.
L’AIFVS ha espresso vicinanza al dolore e solidarietà ai familiari dei due ragazzini uccisi, ed ha ascoltato, nelle comunicazioni delle autorità locali intervenute, l’amarezza per i comportamenti scellerati presenti in città, ed il bisogno di dare una svolta, perché “si è raggiunto un punto di non ritorno, che va oltre l’indignazione” come affermato dal Provveditore agli Studi di Ragusa. Il Vescovo ha rivolto a tutti il monito di fare in modo che non ci sia più chi guida in stato di ebbrezza, le responsabilità vanno scrutate. Ed anche i Commissari Prefettizi hanno fatto la loro parte: hanno proclamato il lutto cittadino.
Un’iniziativa che, alla luce dei fatti, risulta purtroppo solo di circostanza, poiché non esprime comprensione della gravità del problema e volontà di risolverlo, visto che i Commissari Prefettizi hanno già organizzato la festa della Birra per il 2.3.4 agosto a Piazza Sorelle Arduino, Scoglitti-Vittoria, dalle ore 18 alle ore 02, finanziandola anche con 3.000 euro!
E ciò è avvenuto nonostante già l’anno scorso, in occasione della precedente edizione della beer fest, avessimo indicato la gravità di tali condotte.
Non è accettabile che l’ente locale responsabile della sicurezza nel territorio ed avendo sotto gli occhi il disastro umano causato dall’alcol, sostenga feste che diffondono l’uso dell’alcol.
Pertanto, abbiamo chiesto ai Commissari Prefettizi del Comune di Vittoria di annullare la festa della birra per rispettare i due ragazzini uccisi da chi ubriaco guidava un suv e per non offendere il dolore dei familiari, ed al Signor Prefetto di intervenire perché le scelte siano a favore della sicurezza e per far recuperare dignità alle istituzioni: i comportamenti di circostanza e le scelte incoerenti svuotano anche di significato lo stesso Protocollo d’Intesa, che abbiamo apprezzato, promosso dal Prefetto, e sottoscritto il 15 novembre 2018 dalle Istituzioni del territorio ed anche dalla nostra Associazione per lo sviluppo di azioni di prevenzione dell’incidentalità stradale ed il raggiungimento degli obiettivi europei, con l’indicazione del contrasto alla velocità, alla distrazione ed alla guida in stato di ebrezza. I Commissari Prefettizi non possono sottoscrivere un tale documento e poi continuare ad organizzare e finanziare la festa della birra!
Giuseppa Cassaniti
Presidente nazionale dell'associazione italiana familiari e vittime della strada onlus (AIFVS onlus)
Uso dello smartphone alla guida |
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Velocità |
Nel 2019 prosegue la campagna di comunicazione istituzionale sulla sicurezza stradale “Sulla Buona Strada” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Scopo dell’iniziativa, che rappresenta una ulteriore fase della campagna iniziata nel 2009, è quello di creare maggior consapevolezza dei rischi legati all’incidentalità stradale derivanti dal mancato rispetto delle norme del codice della strada, sensibilizzando l’opinione pubblica al fine di promuovere comportamenti e stili di guida corretti. La strategia di comunicazione punta a sottolineare la relazione tra le scelte compiute dagli utenti della strada e le conseguenze che esse hanno sulle proprie e altrui vite. Le scelte che le persone compiono e i comportamenti che ne derivano sono in grado di modificare il corso degli eventi in positivo così come in negativo. Il concetto federatore individuato, nonché l’insight strategico del progetto di comunicazione si può riassumere nella frase: “UN INCIDENTE NON È UN CASO.” Protagonisti quattro diversi personaggi, ognuno con le proprie passioni, aspettative e i propri desideri, che raccontano quanto una scelta sbagliata, dovuta alla distrazione o al mancato rispetto delle regole del Codice della Strada, possa influire per sempre sulla loro vita. La campagna fa leva su aspetti emotivamente forti per stimolare una riflessione finalizzata ad ottenere una modifica dei comportamenti scorretti alla guida. Obiettivi L’azione di comunicazione, realizzata mediante spot che siano in grado di attivare la leva emotiva e generare un processo di identificazione, ha come obiettivo quello di sensibilizzare il target di riferimento su comportamenti maggiormente a rischio al fine di acquisire una reale consapevolezza della necessità di adottare condotte di guida sicure. Target Target di riferimento della campagna sono tutti gli utenti della strada di volta in volta direttamente interessati dallo specifico rischio oggetto del messaggio. Contenuto del messaggio I temi trattati sono:
Il messaggio ha l’obiettivo primario di suscitare un’emozione riflessiva. Vediamo una serie di sequenze in cui ciascuno, facilmente, può identificarsi. Sono i momenti emotivamente importanti della vita delle persone comuni. Tali momenti sono il frutto di scelte, quindi di un modo di essere e di rapportarsi con gli altri e con la realtà. Dopo alcune sequenze, che una voice over accompagna descrittivamente, qualcosa turba l’attenzione. È una scelta diversa dalle altre: i protagonisti degli spot, ad un certo punto, “scelgono” di fare qualcosa di non corretto che riguarda la guida. Questa scelta, in quanto tale, ha delle conseguenze negative. Il fatto negativo è avvenuto perché i protagonisti hanno “scelto” un comportamento rischioso, sottovalutandone le conseguenze. È qui il punto focale del messaggio: guidare è un’attività importante e quotidiana rispetto alla quale le nostre scelte possono avere delle conseguenze gravi per sé e per gli altri. L’incidente non è un “incidente”, ma una scelta. Scegliere di seguire la Buona Strada dipende solo da noi. Il cittadino automobilista viene responsabilizzato, il messaggio gli comunica che gli incidenti non avvengono per caso ma sono il frutto di azioni deliberate, come le altre scelte della propria vita. |
Il sinistro stradale a Vittoria con la morte dei due bambini dimostra che per le istituzioni la prevenzione non è un obiettivo prioritario, sono inadeguati l’organizzazione, i controlli e gli istituti sanzionatori
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni presidente Associazione italiana familiari e vittime della strada (AIFVS onlus)
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, sconvolta per il tragico incidente stradale che nel centro storico di Vittoria ha tolto la vita all’undicenne Alessio D’Antonio e ridotto in condizioni gravissime il suo cuginetto Simone, è sentitamente vicina al dolore dei familiari.
Conosciamo per esperienza il vuoto incolmabile della perdita e riteniamo che quanto successo sia una sconfitta per le istituzioni, poiché conferma che sulle nostre strade i criminali, certamente noti alle forze dell’ordine, possono ancora liberamente scorrazzare e non sono contrastati o fermati né dai controlli e né dalle sanzioni.
Nel nome di Alessio che ha perduto la sua giovanissima vita, e di Simone che sta lottando per la vita, chiediamo alle persone ed alle istituzioni di riflettere per porre al primo posto nelle loro scelte il valore della vita: dobbiamo interrogarci su che cosa ciascuno di noi non ha fatto per impedire che ciò che è successo avvenisse.
Nell’intensificare il nostro impegno per fermare la strage stradale, chiediamo un confronto con le istituzioni del territorio, Prefettura ed Ente locale, come già chiesto dal nostro responsabile di sede AIFVS in provincia di Ragusa, signor Biagio Lisa, ed offriamo il nostro aiuto solidale alla famiglia, costretta a sopportare gli effetti devastanti della strage stradale.
12/07/2019
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS
27/6/2019
Le comunicazioni contrastanti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini
Creano disorientamento e perplessità nell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada le comunicazioni del Ministro dell’Interno, che deve avere a cuore la prevenzione: un giorno assicura nuove assunzioni di uomini in divisa, perché bisogna garantire nel territorio la sicurezza dei cittadini, un altro giorno sostiene che per combattere l’abusivismo bisogna togliere il divieto di vendere o somministrare alcolici nelle discoteche dopo le ore tre.
Da un Ministro attento alla sicurezza non ci saremmo aspettati l’annuncio dell’annullamento di un divieto di legge, ma un più stringente impegno contro l’uso di bevande alcoliche in sinergia con il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità ed il Ministero dell’Istruzione.
E invece riscontriamo che nell’incontro con il Silb Fipe il Ministro dell’Interno era con il Prefetto dott. Gabrielli ed il Capo di Gabinetto della Presidenza dott. Piantedosi, “per finalizzare la forma del protocollo tra il Ministero dell’Interno e la categoria degli imprenditori del ballo e dell’intrattenimento”.
Chiediamo al Ministro Salvini di riflettere sui dati presentati in occasione della XVII Edizione dell’Alcohol Prevention Day ed elaborati dall’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA), direttore Emanuele Scafato: in Italia sono 8,6 milioni i consumatori a rischio di alcol confermati dai dati del 2016, di cui 1,7 milioni hanno un’età compresa tra gli 11 e i 25 anni, di essi 830.000 hanno 17 anni, e sono in aumento rispetto all’anno precedente.
Sono in aumento i consumatori occasionali e i binge drinkers (quelli che bevono per ubriacarsi), sono circa 4 milioni quelli che bevono fino all’intossicazione e di essi 900.000 hanno tra gli 11 e i 25 anni. In questo contesto sono 41 mila gli accessi al pronto soccorso anche di minori in coma etilico.
I consumatori di alcol tra i 40 e i 60 grammi di alcol al giorno con un danno d’organo e necessità di trattamento sono oltre 650 mila. Di questi solo il 10% sono in carico al servizio sanitario nazionale con un costo di 8 milioni di euro solo per il trattamento farmacologico in un anno. Per almeno 57mila consumatori l’alcol è causa di ricovero.
Il Rapporto nelle conclusioni evidenzia “l’esigenza urgente di rinnovati sforzi di iniziative di prevenzione, informazione, comunicazione, rivolte all’intera popolazione” ed in particolare ai giovani, per i quali il consumo di “bevande alcoliche risulta essere la prima causa di mortalità, morbilità, disabilità”.
Di fronte a questi dati chi ha responsabilità pubbliche non potrà mai prendere partito a favore dell’alcol.
Giuseppa Cassaniti
Presidente AIFVS
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