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Fu il primo comunista a diventare Capo dello Stato, e non solo. Mai prima di lui un ex del Pci era stato al Viminale, nel '96 con Romano Prodi, mai prima di lui un dirigente di Botteghe Oscure aveva ottenuto il visto per gli Stati Uniti, invitato a tenere una conferenza ad Harvard.
Già da qualche giorno Messina Denaro non riusciva ad alimentarsi in maniera autonoma. Il 12 settembre erano state sospese le cure e mantenuta solo la terapie per il dolore. Il 61enne nel testamento biologico avrebbe manifestato la volontà di non subire l'accanimento terapeutico con l'utilizzo delle macchine per essere tenuto in vita. Per questo anche con l'assenso della famiglia da alcune settimane è stato sottoposto alla terapia del dolore con la interruzione della chemioterapia.
La malattia, la cattura e il ricovero Matteo Messina Denaro è stato arrestato il 16 gennaio, mentre si recava in una delle cliniche più prestigiose di Palermo per sottoporsi alla chemioterapia. Una malattia lunga tre anni che, secondo i medici, ormai non gli lascia più speranze. Dopo l'arresto, il capomafia di Castelvetrano è stato portato nel supercarcere de L'Aquila, dove è stato sottoposto alle cure per il cancro al colon scoperto a fine 2020. Seguito costantemente dall'equipe dell'Oncologia dell'ospedale de L'Aquila e curato in cella, dove è stata allestita per lui una sorta di infermeria, il "padrino" è stato in discrete condizioni fino a un mese fa.
Il peggioramento delle condizioni di Messina Denaro Dopo due interventi, la situazione è però precipitata ed è stato disposto il ricovero nel reparto detenuti del nosocomio. Negli ultimi giorni, visto il peggiorare delle condizioni il capomafia è stato prima sottoposto alla terapia del dolore, poi sedato. Le visite dei pochi familiari ammessi le scorse settimane sono state sospese. Messina Denaro, però, ha potuto riconoscere la figlia Lorenza Alagna, avuta durante la latitanza e le ha dato il suo cognome. Non ci sono stati tuttavia incontri tra i due, perché il boss avrebbe preferito non farsi vedere dalla figlia nelle gravi condizioni in cui era.
Gli interrogatori e la volontà di non collaborare Dall'arresto l'ex super latitante è stato interrogato più volte dai pm di Palermo precisando, fin dal primo incontro, che non avrebbe mai collaborato con la Giustizia. E così è stato. Anzi nel corso del primo interrogatorio, con aria sfottente, non ammettendo neppure di far parte di Cosa Nostra, ha detto al procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e all'aggiunto Paolo Guido, che hanno coordinato le indagini per la sua cattura, che se non fosse stato malato e costretto a ricorrere alle cure della clinica lo Stato non l'avrebbe mai preso. Il boss, autorizzato a incontrare i familiari stretti e il suo avvocato, la nipote Lorenza Guttadauro, non ha però mai potuto vedere la sorella a lui più affezionata, Rosalia Messina Denaro, arrestata nei mesi scorsi per mafia. È perquisendo la sua abitazione che i carabinieri del Ros hanno potuto ricostruire la sua malattia e l'alias usato per le cure, riuscendo così a porre fine a 30 anni di latitanza.
Un gesto di attenzione verso un settore molto attivo - delle 22 organizzazioni non governative operanti al largo delle coste italiane se ne contano 12 con bandiera tedesca - che solleva subito una bufera. Palazzo Chigi esprime grande stupore, confidando che la notizia sia priva di fondamento: tale finanziamento per attività sul territorio italiano sarebbe una grave anomalia, si osserva.
Un evento che si tiene in un momento storico in cui l'Europa, in particolare l'Italia, vive una situazione d'emergenza per gli sbarchi. "Con i migranti c'è una terribile mancanza di umanità" ha detto Francesco sull'aereo papale, "spero di avere il coraggio di dire tutto ciò che voglio dire".
Una pratica diffusa e condivisa da tutti e 12 gli operatori socio sanitari del centro, che ora, dopo dieci mesi di indagini, sono stati sospesi dal lavoro per un anno con l'accusa di maltrattamenti.
"Io in Alessia Pifferi non vedo nulla di diverso". Sono le parole di Solange Marchignoli, l'avvocato che ha assistito la donna nei primi giorni dopo la morte della piccola Diana, la bimba di 18 mesi lasciata morire di stenti dalla madre a Milano. La legale è intervenuta a "Pomeriggio Cinque" per commentare le immagini della 37enne davanti alla Corte d'Assise di Milano nel processo in cui è imputata per l'omicidio volontario pluriaggravato della figlia.
"C'è un doppio profilo di Alessia Pifferi, il primo è quello personale che ho incontrato i primi giorni dopo la morte di Diana - ha esordito Marchignoli -. E la persona che abbiamo visto durante il processo". Per l'avvocato Alessia Pifferi non avrebbe interpretato un ruolo durante l'udienza dei giorni scorsi: "Io non vedo nulla di diverso in lei - ha detto -, quando l'ho conosciuta non provava emozioni e ora in udienza mi pare la stessa persona. Non dobbiamo analizzare solo le parole, ma i microsilenzi e gli sguardi. Non credo ci sia furbizi nei suoi atteggiamenti".
Marchignoli ha poi raccontato di non conoscere il lato più ambizioso di Pifferi, così come della sua volontà di avere una vita più lussuosa. Nei giorni scorsi, infatti, sono emerse delle foto scattate dagli inquirenti in cui si vedeva un'aragosta nel frigorifero della casa in cui è morta Diana e, a questo, si sono aggiunte le indiscrezioni del ritrovamento di una valigia con trenta abiti da sera: "Io non ho conosciuto la persona degli sfarzi, quando l'ho incontrata non aveva per nulla interiorizzato non solo il fatto di reato ma anche che la bambina morta fosse sua figlia", ha spiegato l'avvocato. Marchignoli, poi, ha sottolineato un aspetto non trascurabile dell'intorno familiare di Alessia Pifferi: "Mi ha colpito molto il fatto che fosse una persona sola - ha detto -, nei giorni in cui la seguivo mi aveva chiesto di contattare la madre e la sorella prima e poi il fidanzato. La sua famiglia però mi ha sempre rivolto parole molto sgarbate, evitando qualsiasi contatto con lei".
La visita al memoriale A Marsiglia, il Papa ha visitato la Basilica di Notre Dame de la Garde con i sacerdoti e i diaconi di Marsiglia, poi si è raccolto in preghiera insieme agli altri leader religiosi ai piedi del memoriale dedicato ai marinai e ai migranti dispersi in mare. "Spero di avere il coraggio di dire tutto quello che voglio dire" ha detto il Pontefice. Salvare le vite in mare "è un dovere. Non possiamo rassegnarci a vedere esseri umani trattati come merce di scambio, imprigionati e torturati in modo atroce", "non possiamo più assistere ai drammi dei naufragi, dovuti a traffici odiosi e al fanatismo dell'indifferenza. Le persone che rischiano di annegare quando vengono abbandonate sulle onde devono essere soccorse. È un dovere di umanità, è un dovere di civiltà!", ha sottolineato il Papa.
Gratitudine verso le Ong Il Pontefice ha rivolto poi il suo ringraziamento agli esponenti delle Ong: "Sono felice di vedere tanti di voi che vanno in mare per salvare i migranti. Tante volte vi impediscono di andare perché alla nave manca qualcosa, ma sono i gesti di odio verso i fratelli, travestiti di equilibrio. Vi ringrazio per quello che fate".
Un nuovo umanesimo Papa Francesco, ha poi ricordato che sul superamento delle paure legate all'immigrazione nel Mediterraneo, si gioca la sopravvivenza dell'Unione europea: "Basta avere paura dei problemi che ci sottopone il Mediterraneo! Per l'Unione Europea e per tutti noi ne va della nostra sopravvivenza". "Fratelli, sorelle, affrontiamo uniti i problemi, non facciamo naufragare la speranza, componiamo insieme un mosaico di pace!", è stato il suo invito a laici e credenti. "Oggi sentiamo tutti", ha infatti detto Francesco, "la necessità di riedificare quella casa per continuare insieme a combattere gli idoli, abbattere muri, costruire ponti, dare corpo ad un nuovo umanesimo. Guardare in profondità il nostro tempo e amarlo anche di più quando è difficile da amare, credo che sia - ha concluso - il seme gettato in queste giornate cosi' attente al nostro destino".
L'amicizia nata sui social Stefania Loizzi e Ubaldo Manuali si sono conosciuti su Facebook alla fine del 2020. "Avevamo in comune un'amica, mi ha detto che era una persona tranquilla" racconta la donna in un'intervista rilasciata a Repubblica. Da lì è nata un'amicizia coltivata prima sui social, poi i primi incontri. "Ci vedevamo ma sempre fuori. Lui faceva sempre foto, io non volevo. Poi mi ha detto che gli interessavo come persona e gli ho risposto che potevamo essere solo amici, lui ha accettato. Sono passati dei mesi senza vederci".
Il giorno dello stupro La sera del 14 gennaio 2023 il netturbino ha drogato e violentato Stefania Loizzi. La donna ricorda tutto ciò che è avvenuto prima e dopo la violenza. Era un periodo difficile per lei: era morta sua madre e aveva un braccio ingessato per una frattura. Lui le propone una cena e porta tutto, dall'antipasto al dolce, a casa di lei. Casa che, da lì a poco, diventa la location dello stupro. "Una volta a casa mia ha aperto il prosecco per fare un brindisi. Ho bevuto e mi ricordo solo che ero andata in cucina a prendere le patate. Poi, il buio". Quando si sveglia, Luisa è nel suo letto. Sta male. Vede lui al suo fianco: "Schifoso, che fai nel mio letto?” gli ha detto. "Lui mi ha risposto che mi ero sentita male e che non voleva lasciarmi sola. Ho avuto la forza di voltarmi e ho visto che era senza pantaloni ma sono crollata".
La droga dello stupro La mattina dopo la donna decide di andare dal medico. Nel suo sangue viene trovata droga dello stupro. "È stato uno schifoso, ha bivaccato in casa mia" racconta. Non solo. Il netturbino ha filmato e fotografato la violenza e condiviso le immagini con gli amici del calcetto, ma nessuno di loro ha denunciato. "L'ho fatto io, invece, lo stesso giorno della visita. E se tornassi indietro lo rifarei di nuovo. Se è 'no' deve essere 'no'".
La figlia? Fotografata in biancheria intima Stefania Loizzi, poi, ha qualcosa da dire anche sulla figlia di Ubaldo Manuali. La ragazza ha difeso il padre dicendo che le donne lo cercavano. "Io so solo che un giorno mi inviò le foto di sua figlia che nel camerino stava provando biancheria intima. Spero si faccia chiarezza anche su questo".
Le aree maggiormente interessate sono i comuni di Gratteri e Gibilrossa dove stanno operando un totale di 6 squadre di Vigili del fuoco, coadiuvate da personale del Corpo forestale e dalla Protezione civile.
Diffuso anche il video messaggio del presidente Rosario Valastro che dall'Assemblea generale dell'Onu a New York dice: "Sono qui a portare la voce di Lampedusa, dei migranti e di chi, come noi, è impegnato nell'aiuto umanitario".
Contestati anche i reati di estorsione, rapina, ricettazione, riciclaggio ed intestazione fittizia di beni, aggravati dalle modalità mafiose. Nell'operazione, denominata "Karpanthos", sono impiegati oltre 400 carabinieri su impulso del Comando provinciale di Catanzaro.
Ucraina, un orso di peluche al Papa in memoria dei bimbi morti Con l'ambasciatore Yurash, rappresentante di Kiev presso la Santa Sede dall'aprile 2022, circa un mese e mezzo dopo il primo attacco russo, il Papa si è intrattenuto per circa un'ora di colloquio nella Sala della Biblioteca apostolica, alla presenza di un francescano ucraino come traduttore.
L'ambasciatore ha portato al Papa "parole calorose di ringraziamento" da parte del presidente Volodymyr Zelensky e del ministro degli Affari Esteri Dmytro Kuleba.
L'orso di peluche arriva da una casa distrutta il 14 gennaio a Dnipro, Ucraina orientale, da un razzo russo. Nell'attacco fu colpito direttamente un edificio: 46 le persone rimaste uccise, di cui tre bambini; altre 75 ferite, tra loro 13 minori.
L'orso era stato ritrovato quasi integro tra le macerie, ed è diventato presto uno dei simboli e delle prove materiali della sofferenza del popolo ucraino.
Il diplomatico ha accompagnato il dono con alcune fotografie che mostravano il peluche subito dopo il bombardamento: seduto, con il capo rivolto verso il basso, tutto intorno la distruzione. Immagini che hanno avuto ampia diffusione in Ucraina.
Francesco, conclude una nota di Vatican News, ha ricambiato il gesto con un Rosario e con l'assicurazione che non mancheranno mai la sua vicinanza e le sue preghiere per l'Ucraina e la popolazione che ormai più di un centinaio di volte ha ricordato come "martoriata" in ogni pronunciamento pubblico.
Ultimo aggiornamento: 23/09/2023 &b000000SaturdaySaturday; 01:11