Ospiti
Nota n °910
TRIBUNALE COLABRODO
L’idea gli era venuta a settembre, all’indomani della scoperta del furto di un hard disk sottratto al computer del giudice per le indagini preliminari Maria Vittoria De Simone. Alla fine Alessandro Migliaccio, giornalista napoletano che collabora con la trasmissione «Le Iene» ce l’ha fatta: è riuscito a introdursi nel nuovo palazzo di Giustizia di Napoli e a documentare - con l’aiuto di una telecamerina nascosta sotto la cravatta - «come sia facile muoversi indisturbati, sottraendo magari anche un fascicolo dagli uffici giudiziari». È sicuramente destinato ad aprire una nuova polemica sulla sicurezza del nuovo Tribunale il filmato che giovedì prossimo, alle 23, andrà in onda su Italia 1. Anche perchè, ieri, a visionarlo in anteprima è stato il ministro della Giustizia Clemente Mastella, in una pausa del congresso regionale dell’Udeur. La clip dura alcuni minuti e mostra il giornalista Migliaccio che riesce a guadagnare uno dei varchi d’accesso al Palazzo di Giustizia - quello di piazzale Mededil - eludendo i metal detector piazzati all’ingresso. «Farlo - spiega - è stato un gioco da ragazzi: mi sono accodato a un gruppo di avvocati che entravano, e che possono farlo senza passare sotto i metal detector, come deve invece fare il pubblico». Ma il colpo di teatro a Migliaccio riesce quando, su alcuni piani della Torre A che ospita il settore civile, mostra e riprende come sia riuscito a «rubare» un fascicolo (falso, e precedentemente sistemato accanto ad altri faldoni originali), portandoselo addirittura via con sé. Il video è stato mostrato ieri dallo stesso Migliaccio e dalla «iena» Giulio Golia, a Mastella. Immediata la replica del Guardasigilli: «Si tratta di un fatto gravissimo - ha commentato - Ora bisogna individuare i vari livelli di responsabilità che hanno consentito tutto questo». Che cosa farà?, gli ha chiesto Golia. «Prima di tutto farò vedere a chi di dovere questa scena, poi gli chiederò: E adesso che dobbiamo fare?. Per quel che mi riguarda, cercherò di prendere tutti i provvedimenti necessari».
L’idea gli era venuta a settembre, all’indomani della scoperta del furto di un hard disk sottratto al computer del giudice per le indagini preliminari Maria Vittoria De Simone. Alla fine Alessandro Migliaccio, giornalista napoletano che collabora con la trasmissione «Le Iene» ce l’ha fatta: è riuscito a introdursi nel nuovo palazzo di Giustizia di Napoli e a documentare - con l’aiuto di una telecamerina nascosta sotto la cravatta - «come sia facile muoversi indisturbati, sottraendo magari anche un fascicolo dagli uffici giudiziari». È sicuramente destinato ad aprire una nuova polemica sulla sicurezza del nuovo Tribunale il filmato che giovedì prossimo, alle 23, andrà in onda su Italia 1. Anche perchè, ieri, a visionarlo in anteprima è stato il ministro della Giustizia Clemente Mastella, in una pausa del congresso regionale dell’Udeur. La clip dura alcuni minuti e mostra il giornalista Migliaccio che riesce a guadagnare uno dei varchi d’accesso al Palazzo di Giustizia - quello di piazzale Mededil - eludendo i metal detector piazzati all’ingresso. «Farlo - spiega - è stato un gioco da ragazzi: mi sono accodato a un gruppo di avvocati che entravano, e che possono farlo senza passare sotto i metal detector, come deve invece fare il pubblico». Ma il colpo di teatro a Migliaccio riesce quando, su alcuni piani della Torre A che ospita il settore civile, mostra e riprende come sia riuscito a «rubare» un fascicolo (falso, e precedentemente sistemato accanto ad altri faldoni originali), portandoselo addirittura via con sé. Il video è stato mostrato ieri dallo stesso Migliaccio e dalla «iena» Giulio Golia, a Mastella. Immediata la replica del Guardasigilli: «Si tratta di un fatto gravissimo - ha commentato - Ora bisogna individuare i vari livelli di responsabilità che hanno consentito tutto questo». Che cosa farà?, gli ha chiesto Golia. «Prima di tutto farò vedere a chi di dovere questa scena, poi gli chiederò: E adesso che dobbiamo fare?. Per quel che mi riguarda, cercherò di prendere tutti i provvedimenti necessari».