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Ospiti


Nota n °434
da alessandro il 27/09/2006 • 13:17

ciao a tutti, sono il papà di simone che avrebbe compiuto 18 anni il 21/09/05, invece il 03/08, tra l’altro giorno in cui ricorre il nostro anniversario di matrimonio, è stato investito da un camion mentre si allenava in bici, correva nella categoria juniores in una squadra in provincia di bergamo, era un ragazzo con la voglia di vivere che gli usciva da tutti i pori, aveva un altruismo smisurato, o forse era normale ma strano coglierlo in un ragazzo di quell’età e senza vanagloria posso dire che ha lasciato un segno in tutti coloro che lo hanno conosciuto poco più che superficialmente.Ho saputo del vostro sito ad una settimana circa dalla disgrazia sono entrato, ho dato uno sguardo e probabilmente per il mio stato d’animo non sono entrato più sino ad oggi. Stamane mi sono alzato con una malinconia più marcata rispetto a questo ultimo periodo e non so nemmeno io il perchè sono entrato in questo guestbook  e ho letto d’un fiato le quaranta pagine di messaggi che avete lasciato. Noto che in sostanza gli stati d’animo, i pensieri e le speranze sono comuni a chi ha vissuto un dramma di queste proporzioni; in particolare ricorrono le delusioni per la giustizia (ingiustizia in tutti i casi) e il rincontrare i nostri cari quando verrà il nostro turno. Premetto che non sono credente nonostante abbia avuto un’educazione cattolica, ma la questione legata alla prosecuzione della vita dopo la morte è una cosa che appartiene anche a me, a volte è una certezza altre è solo una speranza, ma credo riusciate a capire benissimo quali intricati e contorti percorsi compia la nostra mente dal momento in cui subiamo la grave perdita in poi.

Simone era il maggiore di 4 fratelli e vi posso assicurare che è stata una benedizione per noi il fatto che non fosse figlio unico: è diventato imperativo occuparsi degli altri tre in maniera che soffrissero il meno possibile della tragedia, ma sopratutto che questa non lasci segni profondi tali da implicare “devianze” nel loro percorso di crescita. Si nella digrazia, mi reputo fortunato ad avere altri tre tesori dei quali occuparmi, il quarto non è stato cancellato, e non lo sarà mai, ha solo perso priorità nel vivere giornaliero, la conserva però tutta nell’intimo: condivido anche tutti coloro che hanno detto che nulla sarà più come prima e che il nostro non è più un vivere ma semplicemente un sopravivere, me ne rendo conto tutti giorni nel mio quotidiano e nel rapporto di coppia, che da quando è successo il fatto, ogni tanto scricchiola, ma credo resisterà.

Ho iniziato con tante idee e alla fine non ho scritto nulla di quel che avevo in testa. Scusate se ho occupato troppo spazio e spero di scrivere ancora. alessandro