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Blog - Sicurezza stradale

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bisogna riformare il linguaggio  -  da heidi
Ritengo non esista appellativo piu' adeguato che 'assassinio stradale'.
Chiunque per distrazione, che in questo caso è un vero e proprio atto criminogeno, uccide una persona, deve essere considerato dalla società come un omicida, un assassino/a a tutti gli effetti.
Altrochè 'poveretto/a non lo ha fatto apposta'...'in fondo in fondo è stato distratto/a poverino/a, non poteva rendersene conto..' e tutte questi 'buonismi' da quattro
soldi !
Chi provoca la morte di una persona a causa della propria distrazione incosciente e irresponsabile, deve essere chiamato dalla societa' assassino/a.
Personalmente l'ho sempre pensata cosi, a maggior ragione ora ancora di piu'. Ora che una persona a me molto cara ha perso suo fratello a causa di una neopatentata
che nel guidare lo ha travolto senza nemmeno vederlo.
Non ci sono parole per definire quello che si prova.
Questa societa' deve solo vergognarsi se ancora non ha trovato la giusta e attenta considerazione per chi perde un proprio caro in questa maniera intollerabile.
Chi commette un reato di questa proporzione non dovrebbe mai più lavorare in vita sua, dovrebbe essere radiato dai pubblici uffici, gli/le dovebbe essere tolta la patente per sempre, oltre a farsi anche un bel po' di anni in galera.
Invece spesso questi assassini se la cavano con poco, e ritornano alla vita normale come se nulla fosse....!
MA NON DIMENTICHIAMOLO MAI...QUESTI SONO ASSASSINI/E, a maggior ragione, ripeto, se la causa di cio'che hanno commesso è stata la superficialita' e la distrazione omicida.
Mi auguro che questo mio post venga letto e commentato da chi è stato coinvolto in situazioni dolorose come queste. E' ora davvero di finirla con la superficialità con cui si etichettano questi omicidi. La giustizia, cosi facendo, si rende complice di questi reati.
La strada deve smettere di essere un territorio di guerra a causa di irresponsabili al volante.
Elena
Postato su 26/11/2016 • 17:20   | |    |


Commenti

Commento n °1 

 da Marco il 01/02/2017 • 12:42
Come non condividere.Il punto è che NON BASTA CONDIVIDERE.. vogliamo I FATTI.E' probabilmente proprio la " DISTRAZIONE" che il 21 Ottobre 2015 ha spezzato la vita di mio figlio Lorenzo a meno di 27 anni. Beffa nella beffa, la legge sull' OMICIDIO stradale entra in vigore solo 5 mesi dopo e quindi il sig. Rossi Fabrizio ( cominciamo a fare NOME E COGNOME) è stato rinviato a giudizio con la "vecchia" legge, ergo non farà neanche un giorno di galera e probabilmente già da tempo se nè andrà in giro libero di distrarsi di nuovo tagliando la strada a qualche altro ragazzo in moto. Intanto noi siamo già stati condannati all' ergastolo del dolore. Fine pena MAI.