Blog - Alcol e guida
-Colpo di mano delle lobby dell'alcool
Passa l’emendamento della Lega, cade il limite delle due. L’ira di Giovanardi: colpo di mano delle lobby del settore
ROMA —Il divieto di vendita di alcolici dopo le 2 di notte nelle discoteche e nei pub rischia di saltare come un tappo di birra anche se poi sarà interdetta la somministrazione di alcol dalle 24 alle 7 nei chioschi disseminati lungo le statali. Su questa modifica legislativa, però, si è già scatenata una polemica tra il ministro Giorgia Meloni e la Lega, che difendono la norma per fermare il «nomadismo etilico», e il sottosegretario Carlo Giovanardi che parla di «colpo di mano» del Carroccio sollecitato dalle «solite lobby del settore». Grazie a un emendamento presentato dal leghista di Forlì Gianluca Pini alla legge comunitaria, gli esercenti che tengono aperti i locali tutta la notte potranno dunque aggirare il divieto introdotto nel 2007 per limitare i danni causati da chi guida imbottito di alcol.
Infatti, nella nuova formulazione dell’articolo 6 del decreto legge 117 è inserita una deroga per chi fa intrattenimento oltre le due: «...devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore due di notte..., ovvero, successivamente, almeno mezz’ora prima dell’orario di chiusura». Se la musica finisce alle 7, si beve fino alle 6.30. Il governo ha dato parere favorevole e i gruppi presenti in aula alla Camera, fatta eccezione per l’Idv, hanno votato a favore. L’unico a opporsi, ora, è il sottosegretario Giovanardi (delega al contrasto delle tossicodipendenze): «Difficilmente può immaginarsi una norma più sgangherata di quella introdotta dal leghista dell’Emilia Romagna onorevole Pini... La norma, richiamando la Comunicazione della commissione europea in materia di riduzione dei danni derivanti dal consumo di alcol, modifica la normativa vigente in senso contrario a tale finalità, così da rendere incomprensibile agli stessi parlamentari il vero scopo dell’emendamento».
In effetti, il primo comma dell’emendamento Pini fa pensare a un giro di vite perché introduce la possibilità di somministrare e consumare alcolici tra le 24 e le 7, esclusivamente presso gli esercizi muniti di licenza (bar, ristoranti, locande, pensioni) e introduce sanzioni maggiorate per chiunque venda e somministri di notte alcolici su «spazi o aree pubblici ». Spiega il ministro Meloni (Politiche per la gioventù): «È giusto limitare la vendita notturna di alcolici presso i baracchini in strada. Condivido inoltre la sollecitazione nei confronti dei gestori dei locali notturni, affinché smettano di servire gli alcolici mezz’ora prima della chiusura». Ma la sorpresa arriva leggendo il secondo comma laddove si scardina il limite delle 2 per discoteche e pub. Per Giovanardi, c’è «una manina guidata da interessi particolari che ha deciso di favorire qualcuno e danneggiare qualcun altro, senza invece prevedere un divieto di somministrazione in orari uguali per tutti. Sfido chiunque a negare che in realtà si tenta di aggirare il divieto di somministrare alcolici nelle discoteche dopo le 2 di notte, lasciando capire, invece, che se un locale chiude alle 7, potrà somministrare bevande alcoliche fino alle 6.30 del mattino». Pini ribatte piccato: «Ci siamo confrontati anche con il dipartimento della Pubblica sicurezza affinché il divieto di vendita sulla strada eviti il nomadismo etilico. Escono alle due dalle discoteche e se ne vanno in giro in cerca di alcol...». Pini è dunque convinto della bontà della sua proposta: «Le discoteche che chiudono alle 2 sono il 50%, mentre il 40% va avanti fino alle 4 e solo il 10% continua fino alle 5». Ora la legge comunitaria torna al Senato. E Giovanardi dà battaglia: «Bisogna cancellare l’emendamento».
Dino Martirano
22 maggio 2009
Commento n °1
Vergogna, qui la destra e sinistra vanno a braccetto vergognosamente, ci ricorderemo di loro in queste elezioni, alcune facce le conosciamo già altre basta cercarle qui compagni di merende, anche se si sono ripuliti la faccia col sorrisetto per i poster elettorali ma.. rimangono sporchi, con le mani sporche del sanque dei nostri congiunti uccisi sulla strada, complici di drogati e alcolisti e criminali della strada.
Non saprei come chiamarli chi arriva a tanto per soldi.
Grazie anche alla stampa per il risalto che ha dato alla notizia passata in sordina.
Che schifo! sono nauseato.
Giorgio Giunta
Commento n °2
Commento n °3
Mi sono chiesto più volte se i quasi novecento parlamentari, o giù di lì, siano tutti celibi o nubili o forse qualcuno avrà la nomenclatura di padre o madre, ....se ce l'hanno, non sono degni di essere genitori. Sono solo ignobili portatori dei diritti umani, ma forse a loro non interessa perchè nelle loro case non hanno specchi. Personalmente, anche se vale poco, non ho votato alle precedenti elezioni, e penso che dopo questo non mi recherò ulteriormente. NON VOTO CHI E' DALLA PARTE DEI MACELLATORI DI VITE UMANE.
Battistini Paolo
AIFVS Cona VE
Commento n °4
Commento n °5
Fra tutte le lobby esistenti in Italia, quella dell’alcol è la più schifosa. Qualche tempo addietro, ha fatto fuori l’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, che aveva intenzione di introdurre un obbligo ai produttori: far stampare sulle bottiglie la scritta Nuoce gravemente alla salute. La lobby parlamentare dell’alcol l’ha spazzato via. Adesso, il Disegno di legge della Finanziaria 2007 prevedeva la proibizione della vendita di alcolici ai minorenni: cosa che già avviene in gran parte d’Europa, dove sono più sviluppati di noi e i politici sono meno asserviti al potere occulto. Invece, quella norma è già stata eliminato dal Disegno di legge.
Il motivo ufficiale dato in pasto a noi sudditi ebeti è il seguente: l’abolizione della vendita di alcol ai minori era una disposizione di carattere ordinamentale e organizzatorio che non comporta effetti finanziari né concorre in via strumentale ai fini della manovra di bilancio. Che buffonata. Un miscuglio di frasi elaborate da un’accozaglia di azzeccagarbugli per darsi una parvenza di serietà. La verità è che la lobby trasversale dell’alcol si è battuta allo strenuo per eliminare una norma che avrebbe stroncato i mega profitti dell’industria dell’alcol.
Chi ci perde, in tutto questo?
1) I giovani, che continueranno a comprare alcol.
2) I ragazzi, quelli che fanno più incidenti in stato d’ebbrezza.
3) Le famiglie dei ragazzi, che continueranno a ricevere a casa la visita di un poliziotto, obbligato a dare una brutta notizia: vostro figlio è morto in un incidente stradale.
4) Lo Stato stesso, su cui grava il costo sanitario degli incidenti.
5) Gli automobilisti: più guidatori in stato d'ebbrezza significano meno sicurezza; inoltre, più sinistri vogliono dire più costo per le Assicurazioni, che si traduce in polizze Rc più care.
Invece, ora che l’alcol continua a esser venduto ai minorenni, chi ci guadagna?
1) L’industria dell’alcol, che fa soldi a palate.
2) I parlamentari che hanno spinto per la cancellazione del divieto dalla Finanziaria: al momento giusto, in tempo di elezioni, riceveranno qualche aiutino per finanziare la propria campagna elettorale...
Commento n °6
Commento n °7
Commento n °8
idem, con tutti VOI.
ma solo noi la pensiamo cosi'???
ma perche' non lo faccimo noi un partito???? e ci votiamo
sto ancora sognando???
Commento n °9
Invitiamo a scrivere per bloccare il tentativo di annullare l’articolo più significativo ed efficace della legge 160. Ricordiamo che la proposta deve ancora passare l’esame del Senato.
Qui di seguito gli indirizzi di posta elettronica dei capigruppo al Senato
Il Popolo della Libertà: Maurizio Gasparri - gasparri@tin.it,
Partito Democratico: Anna Finocchiaro - finocchiaro_a@posta.senato.it,
Lega Nord Padania: Federico Bricolo - bricolo_f@posta.senato.it,
Italia dei Valori: Felice Belisario - belisario_f@posta.senato.it,
UDC, SVP e Autonomie: Gianpiero D'Alia - dalia_g@posta.senato.it,
Misto: Giovanni Pistorio - pistorio_g@posta.senato.it
,
per conoscenza:
CARLO GIOVANARDI - giovanardi_c@posta.senato.it,
PINI GIANLUCA - pini_g@camera.it,
Commento n °10