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Blog - Strage Motociclisti

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Bandire transito moto  -  da AIFVS_onlus

Dieci motociclisti sono morti dall’inizio dell’anno per incidenti stradali nei pressi di Cuneo e il presidente della provincia, Raffaele Costa roporrà il divieto di transito su talune arterie per certe categorie di moto.

Una notizia clamorosa perché il primo passo verso una vera e propria demonizzazione delle due ruote. Una demonizzazione che non ha nulla di negativo, intendiamoci perché visto la continua escalation di vittime sulle due ruote (a fronte di morti e feriti in continua diminuzione in incidenti stradali) è inevitabile che si vada a finire verso un incredibile divieto assoluto di guidare le sportive.

Tutto ciò può sembrare una forzatura, ma non lo è, come spiega bene lo stesso Costa: “Dall’inizio dell’anno - dichiara il presidente della provincia di Cuneo - sono morti nella nostra giurisdizione ben 10 motociclisti vittime di incidenti stradali provocati quasi tutti dall’alta velocità in relazione al tormentato percorso delle strade (quasi sempre le stesse). Mi chiedo se dobbiamo accettare in maniera passiva un dramma destinato probabilmente a ripetersi nella stagione estiva”.

“Le Forze dell’Ordine - prosegue la nota di Costa - compiono attivamente il loro dovere di controllori ma non possono essere presenti dovunque. Gli uffici tecnici della Provincia, i cantonieri, e non solo, svolgono un lavoro attento di adeguata manutenzione, nei limiti delle loro possibilita. Occorre quantomeno una tregua che consenta di riflettere sulla opportunità o meno che il transito motociclistico avvenga, molto spesso a velocità elevatissime, su determinate strade”.

(da Repubblica.it)

Postato su 22/06/2008 • 11:34   | |    |


Commenti

Commento n °1 

 da Redazione_AIFVS il 22/06/2008 • 11:39
Taranto ,12 giugno 2008

Preg.mo signor Corrado, ho trovato il suo indirizzo su internet e mi permetto di scriverle.

Il 1 giugno, io e mio marito stavamo andando in gita a Camigliatello, quando nei pressi di tale località, i carabinieri ci hanno fermato. C’era un corpo sull’asfalto, era quello di un giovane forse di Mirto, che con la sua moto, ad una curva si è schiantato.

Aveva 44 anni, gli hanno messo sopra un lenzuolo bianco ed io sono rimasta molto scossa da questa tristissima scena che avevo visto solo in televisione.

Il cuore mi ha dettato una poesia che è un messaggio, il quale, se diffuso, spero giunga ai tanti motociclisti e sarò felice se avrò salvato anche una sola vita.

Se crede, lo diffonda il più possibile anche attraverso il sito dell’associazione.
Distinti saluti
C. C.

Al motociclista

Un lenzuolo bianco
disteso su un corpo
un corpo sull’asfalto.
Sopra un lenzuolo
sotto una vita spezzata
per una moto
che correva troppo.
Era solo quell’ uomo
solo su una moto
che è stata la sua tomba.
Tu che corri troppo
ascolta
la tua vita è preziosa
sii prudente.
Se non vuoi giacere
sul freddo asfalto
sotto un lenzuolo bianco.

C. C.
1 giugno 2008

Commento n °2 

 da enza il 23/06/2008 • 08:03

A te centauro

Ti sembra di volare,ma ricordati non hai le ali

solo due ruote ha la tua moto,basta una chiazza d'olio

e sei spacciato,nulla puoi se Lei non vuole,

resisti all'euforia di sentirti un Padreterno,

la vita e' bella per esser vissuta ogni giorno.

 A te ,centauro.    Enza

Commento n °3 

 da enza il 23/06/2008 • 08:27

Dino,eri un ragazzo meraviglioso

bello,solare con il tuo splendido sorriso,

quella curva ti e' stata fatale,

adesso dimmi che cosa puoi fare?

Passiamo di la ed e' solo un pianto,

le tue foto,per te tanti pensieri.

fiori,oggetti,ma non c'e' piu' la tua vita.

Mamma Antonietta,papa' Pino,

chi ridara' loro,il loro Dino?

La velocita' era il tuo forte,

ma non hai fatto i conti con la Morte,

lei era li' in agguato e ti aspettava,

sotto forma di un mezzo la tua vita ostacolava.

25 anni questa era la tua eta'

stroncata in un attimo senza pieta',

Adesso corri Dino,

adesso puoi,

tra le nuvole del cielo

adesso puoi.

                      A te Dino Maria Paternesi

                      Che il Signore ti abbia in gloria.

23/06/'08 Enza,mamma di Vito e Paolo

Commento n °4 

 da vera il 25/06/2008 • 19:01

Che dire, provo sempre quella sensazione di dolore...quando in fila sul raccordo verso il mare si inizia a vedere una fila strana....e quello che è in macchina con me dice : c'è il morto!!!

Con quanta legerezza come se fosse un rischio calcolato....ogni tanto in fila verso il mare vedo moto e motorni sfrecciarmi accanto..tutti a manice corte in pantaloncini con le ciabatte...

Al mare arrivo sempre più tardi di tutti...io non vado in motorino neanche su quello di chi mi fa un piacere dicendo che mi passa a prendere così risparmiamo un sacco di tempo!

Io ho perso mia sorella in un incidente stradale era in motorino, mi ripeto che la vita è anche destino ma a chi come noi il destino ha giocato lo scherzo più crudele quando è in fila e passa davanti ad un incidente sa che è successo a lui e che la moto e il motorino che sembra un mezzo utilissimo è quello che gli ha rovinato per sempre la vita.......una galera a vita!!!!!!

Perchè le cose se non ti capitano non ci credi non le vedi!!! Non vedi che la tua vita può cambiare in un secondo e non si torna più indietro, mai più.

Non so se è giusto demonizzare ma bisogna rendersi conto che siamo superficiali: rischi la vita e la vita è una       

Commento n °5 

 da corinne il 26/06/2008 • 21:28

quello che dici è semplicemente vero; ha la forza, per me sconvolgente, della verità; certe cose, certi comportamenti sono sbagliati, non si può aprire un dibattito su tutto; molestare un bambino è sbagliato, vendere una dose è sbagliato, picchiare la moglie è sbagliato: non c'è da discutere, c'è da farla finita e fare in modo che finisca. E' vero così. E per parafrase quei delinquenti della pubblicità, aggiungo PUNTO.

Commento n °6 

 da fede_r1 il 27/06/2008 • 12:07
Ad una grandissima persona, un ragazzo splendido e splendente, morto con la sua yamaha r1...
Ciao fratellino! riposa in pace!    
Guardavo i suoi occhi... mentre lei guardava le cifre del tachimetro, gli angoli di piega cosi assurdi per chi non è avvezzo a vivere la vita ad inclinazioni variabili, le accelerazioni da mozzare il respiro... guardavo la sua paura celata nel poter perdere qualcuno a cui, piano piano, magari comincia a tenere a cuore...

In questi giorni, inaspettatamente, Ella si è immersa in questa vita dominata da questa passione così inspiegabile ed incomprensibile per chi non ama bagnarsi di vento... ha conosciuto la gioia dell'essere un gruppo di persone così diverse ma così uguali... il dolore del ricordo di chi non piega più insieme a noi su questa terra... e la consapevolezza della presenza costante di una variabile che porta la vita a potersi spegnere da un momento all'altro...

E' difficile comprendere...

Per Lei è assurdo essere consapevoli di tanto pericolo e salire in sella ogni giorno sfidando la Nera Signora incuranti dei suoi sguardi... sperando che la sua pazienza non sia ancora finita e che ci lasci giocare ancora un po’ con i nostri draghi di fuoco e metallo...
Assurdo... si lo è... per Lei lo è eccome e la posso capire... ma vi è un errore di fondo...

Qui nessuno sfida quel nero mantello, nessuno balla sulla lama di quell'impietosa falce... anzi... la nostra consapevolezza ci porta solo ad essere preparati e consapevoli più di altri che questa vita, prima o poi, finirà... tutti ci auguriamo che sia in vecchiaia mentre guardiamo i nostri nipotini crescere e sbucciarsi le ginocchia con le minimoto... ma non è detto.. non è scritto...

Penso a noi mentre ci vestiamo per andare a lavorare, al bar, a prendere un gelato al lago o semplicemente a comprare il giornale dietro casa... penso a noi mentre indossiamo gusci semirigidi in plastica e leghe varie sulla schiena, mentre indossiamo giacche tecniche con protezioni omologate CEE e testate dai piloti, mentre ci facciamo scivolare addosso quella pesante pelle o multistrato in cordura che ormai odora di traffico e smog, mentre ci caliamo sul capo caschi in fibre varie testati per resistere ad impatti inimmaginabili e calziamo guanti che anni fa non avrebbero sfigurato in un torneo medievale... eppur nemmeno così bardati ci sentiamo al sicuro... nemmeno così vestiti ci sentiamo invincibili...

Poi penso al classico automobilista che esce di casa, sale in macchina e, senza nemmeno degnarsi di guardare la cintura di sicurezza, s'immette in quella bolgia infernale che non sfigurerebbe paragonato ad un girone dantesco ch'è il traffico d'oggi confidando nella lamiera che lo circonda, quasi fosse uno scudo impenetrabile... senza pensare nemmeno lontanamente che basta un impatto a 40km/h e la sua stupida e orgogliosa testolina passerebbe attraverso il parabrezza seguita dal resto del corpo... direttamente in braccio a quella sinuosa figura nera ed incappucciata...

Ora chi è DAVVERO l'incosciente allora?

Quando è l'ora è l'ora... c'è poco da fare lì... lo vediamo intorno a noi... a volte vicino.. a volte lontano... ma è così... ma chi tra i due sfida davvero lo scintillio di quella falce?

Si dice che ogni volta che saliamo in sella ad i nostri destrieri insieme a noi salgano pure angeli e diavoli... è vero...

Rappresentano quel dualismo che rende questo modo di vivere così denso di emozioni che a volte il cuore pare voler saltar via dal petto e mettersi a correre... ad urlare... diavoli che girano quel polso in maniera a volte così irrazionale e violenta che lo schizzo di adrenalina ti arriva diritto al cervello senza passare dal via lasciandoti i tremori per lunghissimi interminabili minuti... che ti spingono a piegare quel tanto che basta da far diventare bianche le mani e diventare tutt'uno con la nostra passione... la nostra vita... tanto da pensare di averlo sfiorato quel limite... di aver scosso quel mantello con il nostro passaggio radente... e angeli che portano il volto e la voce di chi non è più con noi... dei nostri affetti... delle nostre paure ed esperienze costruite sulle nostra ossa rotte... angeli che ti accarezzano quel polso che torna a colorarsi e lascia andare la manetta quel tanto che basta per godere senza infastidire quel mantello che fino ad un secondo fa avremmo strappato urlando per lo spostamento d'aria per vedere s'è veramente così bella e sinuosa questa mitologia creatura perennemente celata dall'ombra della paura... 

Pazzi? A volte forse... ma gli anni.. i chilometri e quelle risate che non sentiremo più ci fanno crescere più di qualsiasi schiaffo o cinghiata presa in gioventù... eppure "gli altri" non ci capiscono... esser Motociclisti è pericoloso... si muore... ma chi ve lo fa fare?

Poi ci trovate i WeekEnd in qualche strada di campagna sperduta tra i monti... seduti su un muretto con la sigaretta che si consuma lenta all'angolo delle labbra... con lo sguardo perso all'orizzonte e una mano che inconsciamente segue le sinuose linee del serbatoio o dell'affilato cupolino... colorati come farfalle... bardati come antichi cavalieri... da soli o in sfavillanti sfilate di scintille e riflessi... con il saluto sempre pronto anche se chi incroci non l'hai mai visto e mai più lo rivedrai...

Poi ci vedete seduti intorno ad un tavolo di trattoria o stesi su un prato vicino ad un lago.. con le nostre belle in vista... rigorosamente in vista... che facciamo baldoria e ridiamo e mangiamo e beviamo tra noi come se fossimo nati tutti lo stresso giorno, dallo stesso grembo... tutti delle medesima classe sociale, estrazione e famiglia... ma come potreste credere che magari ci si è semplicemente trovati sulla stessa strada senza essersi mai visti o parlati prima? Ci crederebbero? Mai...

...ma in moto si muore... è vero... capita... ma quanta Vita è capace di regalarci questa passione?

Il papà di uno di noi che ora non c'è più... il papà di un Angelo con il #24 sul cupolino e nel cuore ci ha definiti così:

"...Mi aveva tanto parlato di voi, ma a dire il vero non lo avevo mai ascoltato più di tanto, ma essendo un gran "capoccione" me li ha voluti far conoscere uno ad uno,questi ragazzi e ragazze meravigliose da abbracciare e baciare come figli propri, immersi in quelle loro tute di pelle, con i loro tatuaggi, con i loro caschi dai colori sgargianti, tutti veri DURI! Gente che su strada non abbassa mai lo sguardo,ma provate ad alzare loro quelle visiere scure da marziani e troverete occhi splendidi, puliti, gonfi di quelle lacrime vere in cui puoi annegare ed arrivare fino in fondo alla loro anima per vedere com'è candida,occhi che solo la gioventù più sana può avere. Provate poi a togliergli quelle tute e troverete al loro interno dei bambinoni innamorati della vita, delle scorribande, dei week end a bistecche e salsicce, ma ancora tanto bisognosi di un padre o di una madre che li prenda per mano quando la sorte inizia a giocare così duro...."

...si, è vero.. in moto si muore, capita... può capitare ad ognuno di noi... ci si fa male... tanto male... ma quanta vita si trasforma in ricordi bellissimi, in attimi eterni, in risate così fragorose da far tornare il sole anche in una fredda e piovosa giornata di novembre?


Parlate con ognuno di noi... fatevi raccontare un giro, un aneddoto, una curva... e perdetevi in quello sguardo che comincia a scintillare come quello di un bimbo che scopre la vita per la prima volta... nelle risate... nel sorriso che, spontaneo, stira gli angoli del viso e distende la fronte...

Parlate con ognuno di noi... e chiedetegli cosa sarebbe di lui se un giorno dovesse rinunciare a questa passione... e preparatevi a sentire l'urlo del silenzio... e a vedere quello sguardo di bimbo diventare lo sguardo di un marinaio costretto a vivere a terra con il mare in vista... di un pilota che guarda il cielo ancorato a terra...

Già.. in moto si muore... ma ora credete di poterci capire? Io non credo... non ancora...

Chiedete allora di portarvi ad un raduno, ad una scampagnata... bagnatevi di pioggia scrosciante che vi penetra fino alla biancheria intima.. che vi entra nelle ossa... lasciate che il freddo vi punga fino a farvi lacrimare... lasciate che il sole tenti di liquefarvi mentre indossate l’immancabile giacca tecnica... o semplicemente provate a chiedergli di fermarsi così, senza nessun motivo apparente per strada accostandosi al ciglio per stupirvi di quanti (automobilisti) non vi degneranno di uno sguardo e quanti (motociclisti) si fermeranno per offrirvi aiuto, compagnia, un semplice passaggio al più vicino distributore anche se esso si trovi a svariati km o un posto nel proprio box per la moto e un pasto caldo per voi mentre aspettate i soccorsi...

..fatelo e allora, solo allora arriverete a sfiorare l'essenza di essere Motociclista...

In moto si muore, è vero... ma non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso... e se ancora non lo avete capito beh.. lasciate perdere, non lo capirete mai...

…ma se un domani mentre andrete al mare con la vostra famiglia automobilisticamente corretta dovesse sopraggiungere uno di Noi e vedreste vostro figlio girarsi di scatto e salutare sbracciando come un pazzo rinunciate a capire anche lui... lui che nella sua incoscienza vede in Noi quella scintilla che voi non siete stati capaci di scorgere... e se vedere il Motociclista ricambiare il saluto... beh... non c'è nulla di strano sapete? Tra Angeli in terra ci si saluta sempre... ma questo, chi ha perso le ali, non lo ricorda...

Motociclisti... strana, meravigliosa gente... 

Commento n °7 

 da marina il 19/07/2008 • 11:12
CIAO, SONO MARINA MANGIATERRA. UNA DOMENICA QUASI ESTIVA DI MAGGIO (25 MAGGIO 2008) HO PERSO MIO FRATELLO IN UN TRAGICO INCIDENTE STRADALE…O MEGLIO, UN’ ASSASSINA NON HA FATTO LO STOP DI UNA STRADA SECONDARIA E HA TRAVOLTO MIO FRATELLO CHE VENIVA DA UNA STRADA DRITTA, PROVINCIALE….A UN KM DA CASA. MIO FRATELLO LAVORAVA CON MIO PADRE NELLA DITTA DI AUTOTRASPORTI…FACEVA ANCHE 3000 KM PER SETTIMANA, TOSCANA, BASILICATA, PUGLIA…. SI ERA COMPRATO QUELLA MOTO USATA TRE ANNI FA , UN’ HONDA SHADOW 600…. EDOARDO NON CORREVA, USAVA LA TESTA PER GUIDARE, LA MOTO ERA UNA PASSIONE, ANZI UNA PICCOLA SODDISFAZIONE PER UN RAGAZZO DI 27 ANNI.... IO MI SONO TROVATA NELL’INCIDENTE DOPO CIRCA 1 ORA, QUANDO ORMAI MIO FRATELLO ERA COPERTO SOLO DA UN LENZUOLO BIANCO E IL VIGILE DEL FUOCO MI HA DETTO: “EDOARDO E’ VENUTO A MANCARE”. IL SUO TELEFONINO CHE SQUILLAVA, ERANO I MIEI CHE LO CHIAMAVANO E INVECE HO RISPOSTO IO... IO SONO DOVUTA ANDARE A CASA E DIRE AI MIEI CHE EDOARDO NON C'ERA PIU'...NON PER COLPA DELLA MOTO, MA DI UN'ASSASSINA CHE NON HA RISPETTATO UNO STOP..... PAROLE INDELEBILI…PAROLE COME PUGNI NELLO STOMACO….PAROLE CHE FRANTUMANO IL CUORE…..   IO ABITO IN UN COMUNE PICCOLO, LA ZONA E’ TRANQUILLA, PICCOLI COMUNI DI PROVINCIA, AL MASSIMO 6000 ABITANTI….. NEL GIRO DI 2 MESI OLTRE A MIO FRATELLO SONO MORTI UN RAGAZZINO DI TREDICI ANNI INVESTITO IN BICI E UN ALTRO DI 17 IN MOTORINO…FERMO DAVANTI CASA CHE ENTRAVA NEL PASSO…TAMPONATO IN PIENO…. AIUTATECI A URLARE BASTA!LE NOSTRE VOCI SONO ROTTE DAL PIANTO….HO FATTO PUBBLICARE ARTICOLI DI GIORNALE PER SENSIBILIZZARE LA GENTE SUI QUOTIDIANI LOCALI, MA LA GENTE SEMBRA SORDA, CIECA….DOPO UNA SETTIMANA LI VEDI Lì….COME SE NON FOSSE SUCCESSO NIENTE!!!!!     QUESTA E’ LA POESIA CHE HO SCRITTO PER MIO FRATELLO: OGNI VOLTA CHE…. …GUARDERO’ IL TUO DOLCE VISO, …ASCOLTERO’ LA TUA ALLEGRA RISATA, …PENSERO’ ALLE TUE PAROLE SINCERE, …MI DOMANDERO’ PERCHE’, …IL TUO IMMENSO AFFETTO MI RINCUORERA’, …OGNI VOLTA CHE…TI RICORDERO’, TU SARAI ACCANTO A ME, PER SEMPRE!!!   CIAO EDO!!!

Commento n °8 

 da LUCIA il 12/08/2008 • 15:03

CIAO ANGELO,

ormai sono passati gia' 5 malinconici mesi da quando sei volato lassu'!!!a me sembra ieri averti visto, con il tuo splendito sorriso mi pregavi di organizzare una serata tutti insieme per rivedere quella ragazza che hai sempre adorato...sin da "piccolino"e che riuscivi a riconquistarla con un solo tuo sguardo.Il destino ha voluto che dopo tanti anni vi sareste rincontrati e avreste incoronato il vostro sogno!!!Ma te non dovevi andar via cosi!!!!!Ancora nessuno riesce a realizzare che non ci sei piu per sempre, non è giusto . Io ti penso tutti i giorni, so che tu stai bene li, sarai il piu' corteggiato; sono sicura!Noi preghiamo sempre per te ma TU CUCCIOLO proteggici in ogni istante!!!TI VOGLIO BENE TANTO TANTO .Lucia

Commento n °9 

 da silvia il 13/08/2008 • 18:00

ciao cugino falciato sull'autostrada di Tortona l'agosto del 2002.

sei sempre nei miei pensieri oggi avresti 38 anni....e tuo figlio ne ha 10 adesso.

e' cambiato poco da allora la gente continua a morire per bastardi ubriachi e che vanno forte nessuno fa niente

Commento n °10 

 da Paola il 03/09/2008 • 01:33

Ciao, mi chiamo Paola e abito in provincia di Verona, (non vorrei sbagliarmi, ma credo sia al primo posto in Veneto per nr. di incidenti stradali anche non mortali; primato davvero orribile). Io credo di appartenere alle poche famiglie in Italia che fortunatamente non hanno mai avuto a che fare con incidenti mortali subiti o provocati e di questa seconda condizione sono orgogliosa perchè sinora sia io che i miei familiari abbiamo sempre cercato di rispettare le regole comportamentali che si dovrebbero tenere quando si è alla guida di un mezzo.

Mi permetto però di scrivere perchè voglio essere anch'io vicina a quanti hanno perso un congiunto a causa di incidenti provocati per sbadataggine o strafottenza nella guida e in questo caso dev'essere ancora più dura accettare la perdita di una persona cara. Sapete, ogni volta che mio marito se ne va con l'auto al lavoro per una strada, (la S.S. 434 Transpolesana), che da quando è stata aperta conta sul proprio asfalto più di 215 morti, prego sempre che poi torni a casa sano e salvo, e lui per tranquillizzarmi, al suo arrivo a destinazione mi chiama al telefono. Inoltre ho un bimbo che ancora deve compiere quattro anni, ma il solo pensiero che un domani prenderà la patente per l'auto o si metterà in testa di voler un motorino, rabbrividisco. Forse penserete che la mia è un'esagerazione e che così facendo non si vive più bene perchè se è destino si può morire all'improvviso anche con un infarto o un ictus, o di un incidente sul lavoro, ma credo che la morte sopraggiunta per cause naturali o da situazioni ben più prevedibili come possono essere le cosidette "morti bianche", sia più facile da digerire col trascorrere del tempo e si possa comprendere molto più di quella causata da un incidente stradale.

Perciò divulgate pure la prudenza sulle strade e l'osservazione del codice stradale; ditelo soprattutto ai giovani e dimostratelo loro con le testimonianze presenti sul vostro sito che sì, la vita è una sola e non sempre brutta, e quindi, essendo un dono, si ha il dovere di rispettarla. La propria e quella degli altri.

Saluti,                Paola M.