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Testimonianza n° 17

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Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus

Ricordo

macchina_da_scrivere.jpgAndrea mi manchi, ci manchi tantissimo!
Dieci anni senza di te sono infiniti e pochi lo capiscono, dolore e lacrime infinite per questa mancanza…continuo a scriverti e a volte mi dico se ha senso e poi continuo…..
Fino a che le persone che circolano e gli altri  che dovrebbero pensare a come rendere le strade più sicure non prenderanno coscienza di quanto dolore provoca nelle famiglie la mancanza di una persona cara non potrà esserci un cambiamento in questa piaga che è diventata immensa nella nostra società.

La disattenzione, la fretta , il traffico convulso, strade con buche rattoppate e le mancate responsabilità continuano ad uccidere giovani che potrebbero avere e dare cose stupende a noi tutti se solo ne avessero il tempo.

Ripenso ai tuoi ideali e  a quanto eri fiducioso verso il prossimo, a tutto ciò che volevi fare nella vita, avevi idee molto chiare con i tuoi 16 anni, che delusione avresti se fossi qui!
La modernità che si mangia vite giovani per crescere e nessuno che faccia qualche cosa per fermare questa tendenza, si comprano e costruiscono macchine che corrono sempre di più, per arrivare dove?
Si guarda all’estetica nelle pubblicità, nessuno parla di più sicurezza! L’economia deve andare avanti per il bene di tutti e se poi non rimane nessuno?
Non c’è coscienza in questo mondo impazzito, nessuno pensa che potrebbe toccare ad ognuno di noi, al dolore degli altri si sta lontani, si evita, quando poi tocca da vicino tutto cambia!
Questo tratto di strada dopo la tua morte è stato modificato, ne sono felice visto che è molto trafficata, ma non potevano farli prima questi cambiamenti? E perché non ammettere la responsabilità della mancata sicurezza in quanto accaduto? Perché addossare a te il 100% di colpa? Anche da questa mancata coscienza di ammissione dobbiamo difenderti a distanza di tempo ancora dobbiamo combattere per questo motivo, come possiamo trovare pace?
Sui giornali si legge………morto ragazzo e nel tuo caso nome, cognome e indirizzo, nonno a momenti moriva d’ infarto! sai quanto bene ti voleva.
I giornali parlano ancora qualche giorno di quanto accaduto e poi tutto cade nel dimenticatoio e nessuno si pone altre domande.
Le famiglie si ritrovano in mano di legali capaci o incapaci a seconda del caso, molti non sanno neanche di doversi rivolgere a loro per un processo.
C’è ignoranza in queste cose e il dolore annebbia la logica dei fatti, a noi suggerirono di contattare un legale e non ne capivamo il motivo, con il senno del poi……..si capisce.
Dieci anni caro Andrea e ancora nulla di definito secondo noi, vedremo il seguito negli anni a venire.
Tutto questo scrivere diretto a te ed anche ad altri che spero leggeranno……. per far capire che l’incidente non finisce con le quattro righe scritte sul giornale, ma si porta dietro un bagaglio di dolore per sempre nella vita di chi ne viene coinvolto e spero che leggendo le persone di ogni età riflettano su come circolare in macchina, a piedi, in motorino o bicicletta.
Ricordate non è sempre il destino a farci morire, la mancata applicazione delle norme ci aiuta a farlo e la disattenzione di chi circola accanto a noi, che le assicurazioni quando non ci siamo più non servono a nulla; nessuna somma può ripagare una vita persa e consolare per la mancanza chi rimane.
Ricordate che lasciate solo dolore immenso se non usate un comportamento responsabile e che la persona o chi ha causato l’incidente per troppo buonismo non verrà mai punita e i vostri cari difficilmente riusciranno ad avere giustizia per la perdita subita e molte volte verranno offesi per la loro insistenza nel volerla ottenere.

La giustizia che si chiede viene intesa come vendetta.
La giustizia invece dovrebbe far riflettere sul danno causato ed essere applicata senza sconti, se una persona che lavora con l’auto vede applicato il ritiro della patente sarà più attenta nel circolare ed eviterà comportamenti pericolosi, solo per questo si chiedono pene severe e non per vendette.
Personalmente ogni volta che sento di una vita persa sulla strada rivivo il mio dolore e vorrei che questa tragedia non coinvolgesse altri in questa tragica spirale.

la mamma


Data di creazione: 26/11/2007 • 20:28
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Commenti a questo articolo

Commento n °6 

da lastelladellasenna il 03/03/2009 • 18:26

Sono entrata quasi per inerzia ma voglio raccontarvi la mai storia...

Sono passati dieci anni anche per me...io mi guardo allo specchio e inizio a vedere il primo capello bianco, Francy è rimasto l'amico adolescente e ogni volta che lo penso ricordo il suo sorriso, bello come pochi. 

Eravamo neo patentati e sobrii...ragazzi con la sola voglia di divertirsi...  volevamo andare in disco ma qualcosa non è andato per il verso giusto: cosa? Qualcuno disse la droga, l' alcool la velocità..io ero li  e so cosa è stato: un cane, uno stramaledetto cane. Per mesi, in qst merdosa città dove vivo, se ne sono dette di tutti i colori..abbiamo lottato affinchè venisse fuori la verità ma...poi perdi le forze, la speranza, il tempo...e la verità continui a custodirla nel tuo cuore! Percepisci che la giustizia non esiste..e presto scopri chi è quel "popolo" nel cui nome viene amministrata...Cavolo, ogni gg leggo sta frase e mi dico..anche nel grigio mondo legale esistono le favole!!

Era periodo di Natale...avevamo comprato due abiti di Babbo Natale e il gg dopo avremmo dovuto indossarli per distribuire i regali comprati coi nostri risparmi ..i regali li ho donati ed un abito è ancora imbustato! Io ho trovato la forza di indossarlo solo quando ho ritrovato gli equlibri e smesso di maledire i cani d

L'ultimo ricordo che ho di lui è un abbraccio, un occhiolino complice e una parolina sottovoce: "SALI SULL'ALTRA MACCHINA CHE QUESTA CI PROVA E STASERA ME LA FACCIO"... poi il vuoto, il silenzio! ecco, ho capito che gli eventi e la vita sono stati generosi con me e mi sono rialzata!...Lui mi manca ma spesso lo sento nell'aria, è come un angelo che mi fa risorgere nei momenti difficili,...credo di aver fatto la metà delle cose che ho fatto per  lui:  le mie scelte di oggi, la mia laurea è sua, il mio sorriso, la mia forza è sua...Forse sono anche migliorata: ho capito che non c'è tempo...che bisogna fare ciò che si sente subito e non aver paura delle proprie azioni o volontà, che bisogna essere leali sempre...perchè siamo solo di passaggio! Io avevo un sacco di cose da dire a lui e migliaia di altre cose da fare insieme...ecco perchè oggi mi butto sempre e amo la vita!! Queste cose segnanoquel tuo lungo  viaggio che chiamano vita, la dirottano su un binario che neppure lontanamente immaginavi di dover percorrere e...solo chi sa capisce! Spesso ti senti un marziano, un incompreso ..ma va bene così!Purtroppo i familiari non hanno avuto la stessa forza di tutti voi....e mi spiace!

Adesso sciugo la lacrimuccia e vado..ma non è dolore, è una sensazione difficile da descrivere..

Io non conosco personalmente la Dott. Cassaniti e non voglio neppure complimentarmi con lei ma dirle (se mai leggerà questo mio intervento) che vorrei solo somigliarle un pò...k 


Commento n °5 

da angelididio il 09/06/2008 • 14:12
Salve Signora,
sono una ragazza di 20 anni, ho perso un caro amico In un incidente. Era andato fare un giro sul lungomare prima di tornare a casa dove lo aspettavano i suoi cari per il pranzo, ma Simone,21 anni, che aveva detto "Papà vi raggiungo tra 5 minuti a casa", a casa non è mai tornato. Colpa della strada, colpa dell'asfalto,colpa del comune che al posto di un lungomare ha creato una superstrada e non ha provveduto a mettere dei dossi. Sono passati 2 anni e nessuno ha fatto niente per migliorare le condizioni di quella strada, e  a Novembre quasi nello stesso punto ha perso la vita Pasquale, 17 anni, che poco prima aveva chiamato la nonna dicendo "Nonna metti la pasta  sto arrivando a casa", ma un auto gli ha tagliato la strada, il forte impatto lo ha scaraventato su una seconda auto, Pasquale era in fin di vita; l'ambulanza che sbaglia strada creando un incidente, pochi minuti di ritardo, Pasquale non ce l'ha fatta. Il padre malato di tumore era andato con il resto della famiglia a Padre Pio, Pasquale non era voluto andare, ed era rimasto con la nonna. I genitori appena arrivati a Padre Pio hanno avuto l'orribile telefonate. Tutti conoscevano Simone e Pasquale, ragazzi allegri, solari, conosciuti da tutti per il loro grande cuore. Nostante siano state spezzate due vite quella strada non è stata rivista secondo il codice stradale. E mi chiedo fin quanto ancora deve diventare il cimitero di giovani ragazzi pieni di vita, con tanti sogni e progetti da realizzare. Proprio per questi incidenti ho deciso di scrivere un libro, affinchè il sacrificio di ragazzi che ancora avevano una vita davanti non sia dimenticato, affinchè il loro sacrificio serva a salvare altre vite, affinchè questi giovani angeli dalla vita spezzata continuino a vivere nel ricordo delle persone. Perchè le persone non smettono di vivere quando smette di battere il cuore, ma quando non vengono più ricordate. Nel ricordarli li rendiamo ancora vivi, li abbiamo vicini. E non dobbiamo dimenticarsi che anche se quando muoiono si portano via un pò di noi, ci lasciano un pò di loro..e quel pò è un grande tesoro da tenerci stretto. Non basta la storia di Simone e Pasquale a dare una svolta affinchè siano salvate altre vite, ma avrei bisogno del vostro aiuto, della storia dei vostri angeli, così da poter cambiare le cose, e nello stesso tempo, il ricordo dei vostri angeli in un libro sarà eterno e ricordato da tutti coloro che lo leggeranno. Mi potete contattare all'indirizzo e-mail: angelididio@libero.it
Vi prego di darmi il vostro aiuto e sostegno. Contattatemi per qualsiasi motivo.
Salil

Commento n °4 

da Patrizia_Q il 19/12/2007 • 11:22
Vittorio, non ci sono purtroppo parole di consolazione per quanto ti è accaduto e state vivendo anche in famiglia.
Sei pieno di dolore e di interrogativi  a cui nessuno può dare risposta.
Siamo vivi...dobbiamo andare avanti anche se è difficile....cerchiamo di farlo al meglio nel ricordo dei nostri cari .
Un caro saluto

Commento n °3 

da VittorioRI il 18/12/2007 • 16:07

Salve signora,

leggendo il suo messaggio, non posso fare altro che immedesimarmi in pieno. Un anno e mezzo fa mio fratello ed io siamo stati investiti da un pazzo che, ingrangendo ogni limite di velocità ed ogni norma di sicurezza, è venuto a sbatterci contro, in un frontale che ha ucciso mio fratello e ridotto me in fin di vita. Il tempo è passato, purtroppo, non ci sono passi in avanti, nè psicologicamente nè legalmente (l'assassino non ha fatto 1 ora di carcere!!!) e malgrado qualcuno provi a consolare la mia famiglia, alla fine ne escono frasi stupide come "ora avete un angelo in paradiso", che quasi quasi fanno più arrabbiare che altro. Bisogna passarci per dare una vera parola di conforto.

Sinceramente non spero nella legge terrena, forse, ci resta solo quella divina, fatto sta che questa vita, che sembra sempre più un inferno difficilmente potrà tornare a sorridere a persone che come noi, hanno perso ingiustamente un caro che poteva dare tanto, a tanta gente.

Un caro abbraccio, Vittorio


Commento n °2 

da Patrizia_Q il 10/12/2007 • 12:21
Teresa grazie per le tue parole.
Sono convinta che ci ricongiungeremo con i nostri ragazzi....che loro ci sono vicini e ci aiutino.... ma il dolore della mancata presenza fisica a volte è molto forte.
 

Commento n °1 

da teresa il 09/12/2007 • 13:13

Ti chiedo, carissima mamma, di andare oltre il dolore, oltre la croce per scorgere nella morte  non la fine di tutto, ma solo l'inizio di una nuova vita. Una vita che non si è mai interrotta, perchè l'amore che ognuno di noi nutre per i propri figli supera le barriere del tempo e dello spazio, va al di là di ogni apparenza per vivere in noi da sempre e per sempre. Non lasciarti ingannare da ciò che non vedi più, fermarti a ciò che senti dentro di te e ti accorgerai che tuo figlio non ti ha mai abbandonato, continua ad amarti   tra le braccia di Colui che ha sconfitto la morte. Ti abbraccia una mamma che condivide e vive il tuo dolore, ma nella speranza di una vita che non ha mai fine.