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Opuscoli 8° volume 2007: Giovanni Provenzano

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Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus

Giovanni Provenzano  - 14 dicembre 2002

Giovanni ProvenzanoEra di sera, dopo aver baciato la tua piccola Ludovica e tua moglie, ti stavi recando serenamente a prestare servizio di alta rappresentanza nella Polizia di Stato.
Improvvisamente, causa la negligenza di una donna, peraltro anche madre di famiglia alla guida della sua auto, per l’alta velocità ed inosservanza dei segnali stradali, ti investì violentemente sulla tua corsia di marcia e ti tolse la vita in quel gelido sabato del 14 dicembre del 2002.
Inaspettatamente, come un fulmine ricevetti una telefonata da tua moglie che mi disse amaramente”GIANNI non c’è più a causa di un brutto incidente stradale”.
Potete immaginare in che stato d’animo appresi tale notizia e il cuore sembrava che uscisse dalla gabbia toracica e nonostante ciò mi meraviglio che ancora batte.
Quando arrivai al Cimitero di Bologna eri disteso su una barella coperto da un lenzuolo bianco e lacero. Sembrava che dormissi ma la tua anima era già volata in Cielo, accompagnata dagli Angeli e da tua madre, presentandoti davanti al Trono dell’Altissimo.
Ora dormi beato Gianni mio. Purtroppo molto in fretta hai lasciato questo mondo, pieno di mestizia e tanto tanto equivoco. Ora ti chiedo amorevolmente di sostenere la tua piccola Ludovica che continuamente ti cerca dicendo perché papà non torna? Tu sono certo da lassù la proteggerai dandole la forza di affrontare la vita tanto dura, alleviandole l’amarezza.
Io prego e chiedo a Dio che cancelli l’ira dal mio cuore e mi aiuti a sopportare il dolore per la perdita improvvisa e prematura di mio figlio Gianni.
Gianni dal mio viso non faccio trapelare cosa sento. Solo tu figlio mio sai che soffro e quanto è grande lo strazio che mi porto dentro. Quando sono tra la gente vorrei fuggire e rintanarmi su un isola deserta per non vedere ed ascoltare le persone che mi dicono: rassegnati perché la vita continua. Come può un padre che ha perduto per sempre il suo adorato figlio rassegnarsi? Vivo perché sono costretto a vivere, ma il tormento attanaglia il mio animo. Spesso mi rifugio nei ricordi e gli affetti che hai lasciato. Rifletto continuamente le tue scherzose battute e mi sorprendo a parlare da solo come se ancora mi fossi vicino. Tanti sono i momenti e tasselli di una vita semplice, bella, oltre che costellata di tanti problemi familiari.
Gianni in questa tragedia si è rafforzata la mia fede prego continuamente per non perdermi, per non disperarmi più di tanto. Ma quando alla sera sono solo nel salotto o in cucina al buio, mi racchiudo in una intimità e mi lascio andare al pianto. Piango perché mi sento solo senza di te e disperatamente penso che non ti vedrò più arrivare con la tua meravigliosa famiglia e il tuo sfolgorante sorriso. Ora gli Angeli ti hanno donato una nuova divisa, dopo che per sempre hai lasciato questo mondo terreno.
Continuamente sussurro il tuo nome, perché sono certo che da lassù mi guardie mi abbracci, ma non posso vederti e stringerti fortemente tra le mie braccia. Eri la mia forza per affrontare questa vita che per me è diventata ormai inutile.
Gianna, se le mie lacrime potessero svegliarti, ma è solo illusione. Non ero accanto a te quando ti sei addormentato definitivamente sull’asfalto gelido. Eri solo tra tanta gente sconosciuta. Chi sa quante volte mi hai chiamato? Perdonami amore mio non avrei mai e poi mai immaginato di averti perduto per sempre. Non ho potuto consolarti, per l’ultima volta stringerti tra le mie braccia. Ora continui a dormire beato nell’Universo infinito.
Sei volato in cielo ed è meraviglioso il ricordo che mi hai lasciato.
Ciao Gianni mio riposa in pace accanto a tua madre e dormite sereni perché sono certo che mantenendo la Fede e con l’aiuto del Signore un giorno ci troveremo tutti uniti come nel passato nella luce Divina.

Il tuo papà


Data di creazione: 16/05/2007 • 23:50
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