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Testimonianza n°6

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Mi hanno tolto la voce

Testimonianze

Ciao sono Alessandro. Avrò per sempre 29 anni; per mia sfortuna, ho incontrato un ventenne alla guida di una betoniera, rossa e gialla delle Cave Sangone di Chieri, che non ha neppure degnato di uno sguardo i 5 segnali stradali di pericolo che raccomandavano prudenza, non ha avuto neppure tempo e modo di capire di che colore fosse il semaforo (uno di quelli che per la sua direzione segna sempre rosso e quando puoi passare si accende una freccia verde in mezzo al rosso, così, pensano, intanto ti fermi, poi guardi bene e se puoi passi…) ed è piombato sulla mia Fiat bravo a quasi cento Km all’ora. Aveva innestato la marcia più alta e guidava alla velocità massima consentita dal motore della betoniera.

Penetrava nell’abitacolo e imprigionandomi tra le lamiere mi colpiva al viso e mi distruggeva il cervello.

L’urto avvenne alle ore 14,06 di lunedì 21.10.2002 all’incrocio che, da strada Rivalta, porta sia all’ospedale San Luigi che all’Interporto di Orbassano (TO).

Dopo aver invano cercato una occupazione confacente agli studi, a 24 anni mi ero adattato in una cooperativa sita all’Interporto. I giovani o sono raccomandati o devono sottostare alle agenzie per un lavoro a termine e saltuario, interinale, o accettare assunzioni Co.co.co. .

Quell’infausto giorno con la sveglia alle ore 4,45 avevo finito il turno alle 14. Il cambiare percorso, per dare un passaggio ad un collega, mi è stato fatale.

A quel ventenne, che crede di essere un provetto pilota, che aveva la patente da soli tre mesi, assunto come autista, veniva affidava dalla Cave Sangone la betoniera nonostante fosse privo di esperienza e di abilitazione per la guida di quel mezzo.

I primi, soli, soccorritori: un autista parcheggiato a 150metri di fronte alla caserma della Guardia di Finanza, un signore proveniente da Rivalta che si era fermato per il semaforo diventato per lui rosso, l’autista del 43 che precedeva di pochi metri la mia auto, intervenuto immediatamente con l’estintore.

Qualche minuto dopo sopraggiunsero da Rivalta altre persone, che presero in mano la situazione. Si prodigavano per regolamentare il traffico, per prestare soccorso al mio collega che urlava “ eravamo dietro il pulman!! il semaforo era verde!!“, per far disincastrare la betoniera, incuranti delle mie evidenti gravissime condizioni e delle ulteriori sofferenze e lesioni che ne sarebbero derivate. Questo colpevole intervento, fu fatto senza marcare il mezzo sull’asfalto, senza la presenza del medico del 118, senza rispetto per il mio evidente gravissimo stato e senza curarsi dell’ulteriore trauma che ho passivamente subito.

La conseguenza fu che l’elisoccorso, non potè giungere prima delle ore 14,45. Quasi 45 minuti dopo l’impatto e il medico mi ha trovato già in evidente crisi respiratoria.

Il cartello stradale, che si trova di fronte all’entrata della caserma della Finanza, che segnalava per la mia direzione, la presenza del semaforo a 150 metri era da molto tempo totalmente ostruito da un albero cresciuto fuori dalla cinta dell’ospedale San Luigi.

Per questa gravissima infrazione, causa di altri incidenti in passato, è stata sanzionata la Direzione del San Luigi con una multa di 131 euro. L’Amministrazione pur di contestare una provata infrazione di ammenda irrisoria, convalidata dal Giudice di Pace, persevera nel distrarre pubblico denaro per non accertare responsabilità.

Il giorno 27 maggio del 2004 è fissata l’ udienza preliminare presso l’Ufficio del G.U.P. di Pinerolo. Non mi faccio molte illusioni. Mi verrà assicurata la “giustizia” che si apprende dai giornali. Io non potrò essere presente, per urlare la mia versione, come ha fatto al posto mio il clacson della mia auto, zittito dallo schiumogeno. Lo diceva già Aristotele prima della nascita di Cristo: i morti non possono gridare per chiedere Giustizia. E’ un dovere dei vivi farlo per loro.

Adesso sono murato in un loculo al cimitero Monumentale di Torino. Un bel posto, le edicole, non mi lamento. Ho sempre qualcuno che porta fiori e tanti amici che mi rimpiangono. Sono circondato da sfortunati come me: Luigi, Marco, Filippo… Triste compagnia, che aumenta ogni giorno. Colpa di regole ingiuste, di indifferenza, di disattenzioni, inefficienza di tutti e su tutto: tanto noi ormai siamo morti…

Il risultato è che gli effetti finali di tutto questo si ripercuotono sui nostri genitori; al loro dolore si aggiunge l’affronto di una totale mancanza di sensibilità, con una profonda svalutazione degli aspetti morali. Talchè il tutto sembra ridursi ad una mercificazione monetaria pseudorisarcitoria fatta al solo scopo di attenuare le responsabilità penali dei colpevoli.

Non farti prendere dall’apatia e dallo sconforto. Impegnati per rivendicare i tuoi diritti, per la tua sicurezza sulle strade quando vai al lavoro, quando la sera esci per divertirti con gli amici in discoteca. Non è vero che “è stato solo un incidente”, “che è stato il Destino”: un mezzo che circola sulla strada è un’arma e uccide. Non c’è differenza tra usare male una pistola o un coltello e usare male una macchina o una betoniera. Si muore. Aiutami a farlo comprendere a tutti. Pretendi dalle istituzioni che le strade siano transito di vita.

I miei genitori hanno tenuto attiva la mia posta elettronica. Scrivi.

Il tuo pensiero li aiuterà a continuare l’impegno preso per te e per tutti i giovani come te.

 alessandro_santagada@virgilio.it 


Data di creazione: 31/08/2006 • 12:33
Ultima modifica: 11/07/2014 • 08:36
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Commenti a questo articolo

Commento n °13 

da vincenza il 11/12/2008 • 21:06

Ciao Alessandro...

ti ho conosciuto ieri, giorno di festa per la ricorrenza della S. Vergine Maria.

Forse proprio Lei ha fatto si che io mi soffermassi ed ascoltassi il dolore del tuo papà... Tutto non capita per caso ... e questo appuntamento, non programmato (al Cimitero Monumentale), mi ha non solo commossa, ma dato la CERTEZZA, che tu sei entrato nei miei pensieri come "UN ANGELO" ed io a mia volta sarò quel filo invisibile che assieme al tuo papà e a tutti quelli che ti hanno voluto bene.

Continuerò a ricordarti ed a diramare questo modo di comunicare...

E' vero ti hanno tolto la voce, ma la voce del cuore può trasmettere ancora di più e, come un TAM TAM, si dileguerà all'infinito fino a giungere a te, che sarai sempre "VIVISSIMO" e potrai darci dei segnali che ci faranno comprendere che sei presente tra di noi!

 

 

Ascensione

 

 

E se me ne andrò,

mentre tu sei ancora quì...

sappi che io continuerò A VIVERE

vibrando con diversa intensità

dietro un sottile  velo che il tuo sguardo

non può attraversare.

Tu non mi vedrai:

devi quindi avere fede.

Io attenderò il momento in cui, di nuovo

potremo librarci insieme in volo,

entrambi...sapendo che l'altro è lì ... accanto.

Fino ad allora, vivi nella pienezza della vita.

E quando avrai bisogno di me...

sussurra appena il mio nome nel tuo cuore...

"ED IO SARO' LI'"

 

Ciao Alessandro

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
.

Commento n °12 

da mariapina il 29/09/2008 • 15:20

Caro Alessandro, anche mio fratello è stato ucciso barbaramente come te. Leggendo la tua storia il mio dolore si riacutizza perchè non passa giorno e non passa notte che il mio pensiero non vada a quella maledetta sera, quando un ubriaco al volante di un furgone piombò addosso a mio fratello Vincenzo e ai suoi amici tranquillamente seduti sotto il porticato di un bar. E allora torno a tormentarmi per la sofferenza, il dolore e la paura che il mio adorato fratellino ha dovuto sopportare, sotto il peso di quel motore... é tanto, troppo difficile venirne fuori per noi che restiamo qui a ricordarvi, ma è niente a paragone del danno che questi pazzi criminali fanno a voi, giovani ragazzi. Proteggete e confortate sempre soprattutto i vostri genitori con la vostra presenza e la vostra "voce". Ciao, Mariapina


Commento n °11 

da sandra1977 il 26/08/2008 • 11:43

Ciao. Ho letto questa testimonianza e , come sempre, ho sentito quel forte dolore allo stomaco che da anni mi tortura...

Ho immaginato mille e mille volte cosa abbia potuto sentire mio fratello Dino in quel terribile momento....si, quando quell'auto guidata da PAZZI ha colpito in pieno lui...uccidendolo!!!

Sono trascorsi sette anni e qualla scena mi torna in mente sempre.....e mi arrabbio perchè sento la sofferenza di tante altre persone che come me e la mia famiglia si trovano a dover convivere con questo assurdo dolore.

Mi arrabbio perchè vado in giro con la mia auto e mi guardo intorno e credo che ci sia molta indifferenza e superficialità e non solo da parte della gente ma delle istituzioni.

Mi arrabbio perchè la vita di mio fratello è finita a 20anni ; perchè la mia famiglia è distrutta dal dolore; perchè non è stata fatta giustizia; perchè si mercifica(anche male) il lutto...

Un abbraccio


Commento n °10 

da marina il 26/08/2008 • 10:53

Questo articolo mi ha fatto venire i brividi, penando a lui dentro la macchina e la gente fuori che cercva di aiutarlo, purtroppo inutilmente. Spero che i genitori di Alessandro abbiano avuto giustizia e che Alessandro li protegga da lassù.

Ciao Alessandro!

Marina :(


Commento n °9 

da giulia il 04/06/2008 • 18:58
questo articolo mi ha veramente commosso...io non ho perso nessuno per via di un incidente stradale...ho ancora i miei genitori e mia sorella e pensavo che niente potesse infrangersi sulla nostra famiglia....ma un brutto giorno, un nostro caro amico di famiglia, ho fatto un incidente in moto. un signore è passato con il rosso e l'ha preso in pieno volto! ora è all'ospedale da quasi un anno in prognosi riservata...parla, capisce, comprende...ma non vede....i suoi occhi sono fuori uso e forse lo saranno per sempre...ma mi chiedo COSA SONO DUE OCCHI PARAGONATI ALLA MORTE? sto vicina a tutti quelli che hanno perso qualcuno e a tutti quelli che per colpi di giudatori imprudenti sono rimasti soli al mondo...mi dispiace davvero tanto...

Commento n °8 

da andrea il 11/12/2007 • 23:44
ciao,mi chiamo andrea. ho conosciuto questo sito grazie ad una mia cara amica che purtroppo ha perso un fratello in un incidente. le sono molto vicino nel suo dolore e grazie a lei  ho capito quanto possa essere tragico un comportamento sconsiderato sulla strada, che diventa criminale quando porta via altre vite. la storia di alessandro è commovente e mi permetto di darvi tutta la mia solidarietà. spero che passi presto una legge che punisca i comporamenti irresponsabili causa di morte sulle strade, come omicidio non colposo, ma meritevole del carcere, perche fatto consapevoli dei pericoli.

Commento n °7 

da cristina il 11/12/2007 • 01:50

ciao mi chiamo Cristina ho 23 anni è sono di cagliari posso solo dire che continuo a piangere per tutto quello che avete scritto , due anni e mezzo fa ho perso  un fratello splendido di nome Roberto una mattina del 28 gennaio 2005 andando al lavoro con la sua macchina ,un pazzo a 160 km  le ha invaso totalmente la corsia lo scontro  e stato frontale e  violentissimo mio fratello e morto sul colpo quel maledetto e rimasto illesola cosa piu incredibile che le an ritirato solo la patente sei mesi nonostante le abian dato omicidio colposo. mio fratello  lascia un figlio di 4 anni piu un'altro figlio in arrivo che nascera un mese dopo la sua morte, mio fratello non potra mai conoscere il figlio tanto desiderato !   ,per colpa di un maledetto .  una mamma e un papà ormai distrutti e con poca voglia di vivere , do un grande abbraccio a tutte queste persone che stan soffrendo per colpa di altri..


Commento n °6 

da Messaggio_damore il 01/10/2007 • 20:46

 Mamma 

 

 

Cercano invano i tuoi occhi,

quel che il buio nasconde.

Teso è l’udito,

in un silenzio assoluto,

per sentir la parola amata.

Annaspa la tua mano,

inutilmente nel vuoto,

per sfiorare il mio viso.

Il tuo cuore inaridito,

da disperate lacrime,

soffre.

Non lasciar che la disperazione,

di sensi terreni,

offuschi il tuo amore.

La mia  voce, muta,

ti sussurra  mamma, mamma…

Le mie impalpabili mani

accarezzano il tuo viso.

Non disperarti, mamma,

Ti sono sempre vicino,

sono dentro te.

Quando il dolore bussa al tuo cuore,

lascia che sgorgano lacrime d’amore.

Sono fresca rugiada,

del mio meraviglioso eterno mattino,

che disseta il mio infinito amore per te,

mamma adorata.

 

Alessandro


Commento n °5 

da ROSS il 22/08/2007 • 22:28
Sono rimasta profondamente colpita da questo racconto...Ho spesso immaginato di come fossero stati gli ultimi istanti di vita del mio fratellino,vittima della spavalderia di un diciottenne viziato che hatirato la sua macchina nuova a 170km/h.A bordo c'erano altri quattro ragazzi.La folle corsa si è conclusa con l impatto violentissimo contro un tir di 18metri...trascinati x 60metri e poi schiacciati sul guard rail.Sono morti tutti e cinque...Mio fratello era lì!é stato l'ultimo a essere estratto dalle lamiere dopo 5 ore, quando erano convinti che le vittime fossero in quattro,si son accorti di lui...Ce lo hanno comunicato il giorno dopo,é stato il più devastante dei dolori...Mi manca troppo!Con lui è morta una parte di me,come accade x ogniuno di noi dopo la tragica perdita dei nostri cari...Un pensiero affettuoso alla famiglia di Alessandro.

Commento n °4 

da Thomas il 12/07/2007 • 23:02

Ciao, mi chiamo Thomas, sono un ragazzo di 20 anni che per passare il pomeriggio stavo zig zagando sulla rete quando mi è capitato di accedere al sito dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada e di leggere un racconto che mi ha profondamente toccato.
La prima frase recita "Ciao sono Alessandro. Avrò per sempre 29 anni" e nel leggere il racconto mi ha colto una tristezza enorme, profonda.
Ciao Alessandro, sono Thomas ed ho 20 anni. Ti scrivo perchè sono contento di essere venuto a conoscenza della tua storia.
Una storia che troppo spesso si ripropone, una storia che è comune a troppi ragazzi.
Comune a Paolo, un ragazzo che avrà per sempre 19 anni, a Simone, che di anni ne avrà 17 e non riuscirà mai ad esaudire il suo sogno, guidare un automobile.
Ed è proprio grazie alla tua storia, caro Alessandro, che sono venuto a conoscenza dell'A.I.F.V.S., questa straordinaria associazione che si batte strenuamente affinchè la strada non divenga un campo di battaglia, affinchè Simone possa guidare la macchina, Paolo possa sposarsi e affinchè tu un domani possa trovare un'occupazione confacente ai tuoi studi..
Grazie a te Alessandro ho deciso che anch'io mi impegnerò a tale fine, anch'io inizierò a diffondere il messaggio dell'associazione a partire dai miei amici che talvolta si mettono sulla strada quando non dovrebbero e in maniera sbagliata...
Combatterò affinchè vengano adottate misure forti e esemplari per combattere quei fenomeni incivili che non fanno altro che aumentare le croci lungo le nostre strade.
Qualcosa farò!Non resterò più inerme a guardare e a piangere, qualcosa farò!!!
 
Arrivederci Alessandro, piacere di averti conosciuto.  E ricordati, non avrai sempre 29 anni perchè continuerai a vivere nei cuori delle persone che ti hanno voluto bene e che te ne vorranno  ...e da oggi hai un amico in più...
CIAO.
Thomas