Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus
Angelo Speranza , 25 anni - 18 maggio 2009
Eccomi qua,sono un’altra madre che presenta suo figlio su questo sito .
Angelo è un ragazzo di 25 anni,uno spirito libero,pieno di vita di progetti e di voglia di fare ma tutto questo gli è stato proibito il 17 maggio 2009 da un maledetto incosciente.
Era una bellissima domenica che preannunciava l’estate e anche se la sera prima era andato in discoteca,come era solito fare tutti i sabati era ritornato tardi,si era alzato prima del solito perché voleva fare una passeggiata con il suo cavallo PEPPE,e per la prima volta da quando ce l’aveva,montò il calessino e si fece una passeggiata nei dintorni ed al ritorno era tutto euforico ..come un bambino.
Gli tolse il calesse e lo lasciò fuori casa perché il pomeriggio avrebbe portato tutti i figli delle sue cugine a fare un giro sul suo PEPPE. Dopo un po fece anche un bel bagno al cavallo in giardino. Erano le 12.30 quando ricevette una telefonata,era un suo cliente che gli chiese di andare nella sua villa per pompare una vite d’uva poiché il mestiere di mio figlio è il giardiniere, gli chiedeva questo favore proprio di domenica e lui accettò.
Quella domenica a pranzo c’era mia madre e Stefano,il fidanzato di una delle mie due figlie. La tavola era tutta occupata ed io ero molto contenta,per pranzo senza volerlo avevo preparato i cibi preferiti da Angelo: fettuccine con carne macinata,piselli e funghi, l’arrosto al forno con insalata. Mangiò in fretta com’era solito fare e andò a riposarsi, prima di alzarsi rivolgendosi a Stefano e alle sorelle disse: fa troppo caldo da domenica prossima andiamo al mare.
Quando lui si svegliò io,mia madre e mio marito ci trovavamo fuori sul terrazzo,ero seduta sulla sdraio ed Angelo si sedette al mio fianco, per terra come era solito fare. Indossava un paio di pantaloncini corti e guardandogli le gambe scoperte accarezzandogliele dissi:Angelo hai le gambe tutte graffiate poi si alzò per andare a casa del suo cliente ma prima di andarsene,poiché era molto goloso,mangiò una fetta di viennetta ,due merendine e due graffe .poi ..rivolgendosi al padre mentre scendeva le scale disse le sue ultime parole : Bà vuoi venire anche tu? il padre gli rispose:vai solo tu, tanto ci vuole una mezz’oretta è inutile che vengo anche io,anzi prendi la mia macchina.
Era poco prima delle 17.00 e quella fu l’ultima volta che vidi mio figlio vivo. Passò più di un’ora ed Angelo non tornava, chiamò la cugina e mi chiese di lui .lo stava aspettando perché il bimbo si era svegliato, ed Angelo gli aveva promesso che gli avrebbe fatto fare un giro a cavallo nel pomeriggio,le risposi che a minuti di sicuro sarebbe tornato .anzi aggiunsi che era strano che tardasse.
Erano quasi le 19.00, io e mio marito iniziammo a preoccuparci , telefonammo ma non rispondeva e dissi a mio marito :forse avrà lasciato il cellulare in macchina, perché i pantaloncini che ha, non hanno le tasche.Passò qualche minuto ancora e chiamammo di nuovo,ci rispose una persona che si presentò come vigile e disse che avevano estratto il cellulare dalle lamiere della macchina perché mio figlio aveva avuto un incidente. Mio marito era incredulo, pensava fosse uno scherzo, quando gli passarono il comandante dei vigili si rese conto della gravità dell’accaduto. Ci recammo di corsa in ospedale, una volta arrivati .dalla macchina vidi strillare e piangere mia figlia Giusy, che era giunta per prima ed era stata informata della gravità della situazione. Mi precipitai al pronto soccorso e chiesi di mio figlio, mi risposero che era in radiologia e mi mandarono da un’altra parte. In poco tempo il piazzale dell’ospedale si riempì di parenti che non vedevo da tempo,conoscenti e amici di Angelo e nostri. La cosa mi parve un po’ strana, ma in cuor mio non volevo accettare la gravità della cosa. Ad un tratto fui chiamata da 3 dottori,mi fecero sedere dandomi il quadro della situazione,facendomi capire che Angelo era in condizioni gravi , solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo, continuavo a non volerlo accettare e pensavo : chissà quanti giorni dovrò passare in questo ospedale? e mi dicevo non m’interessa .l’importante è che mio figlio ritorni a casa. Questa speranza durò fino alle 3 del mattino del 18 maggio, quando dal reparto uscirono due medici che chiesero di me e mio marito ..e proprio mio marito guardandoli disse mio figlio è morto e loro risposero si però non ha sofferto.
La sensazione che provai non so spiegarla perché è impossibile,il dolore,la disperazione,l’angoscia,la sconfitta per aver pregato tanto , il sentirsi abbandonata da nostro Signore sono cose così devastanti che non si possono spiegare. Senza rendermi conto,sostenuta da mio fratello,andai a vedere per l’ultima volta ,anche se era martoriato , mio figlio!!!
Lo baciai sentendo per l’ultima volta il suo profumo e il suo calore.
Alcune volte penso che forse avrei fatto meglio a non vederlo, non accetterò mai che un ragazzo pieno di vita come lui possa essere finito così .quell’immagine è fissa nella mia mente e mi distrugge. D’altra parte non mi sarei mai perdonata di non averlo salutato per l’ultima volta.
I giorni che seguirono,dal lunedì che morì fino al giovedì dei funerali,li ho vissuti come un incubo,non mi rendevo conto dell’accaduto veniva gente per le condoglianze e mi sembrava tutto irreale, qualcosa che doveva finir al più presto.
Iniziai a rendermi conto della scomparsa di mio figlio solo quando arrivò la bara fuori al cancello di casa e quando fu tumulato, solo allora pensai: non rivedrò mai più Angelo Angelo .la mia luce,la mia aria,il mio respiro,il mio pensiero,la mia gioia,la mia anima,la mia vita non c’è più. Non sentirò più la sua voce che mi chiamava di continuo,soprattutto quando tornava dal lavoro con il suo camioncino,non appena arrivava mi chiamava a gran voce, dovevo correre subito altrimenti continuava a farlo . U giorno proprio quando mi chiamava insistentemente gli dissi : Angelo quando morirò e ritornerai da lavoro,abituato come sei, non vedendomi uscire dirai, oddio mamma è morta. Invece sei morto tu .
Angelo si era diplomato alla scuola agraria,svolgeva il mestiere di giardiniere e nel suo campo era un vero artista, non lo dico perché sono la mamma, ma perché tutti i suoi clienti mi facevano i complimenti per il lavoro che, con passione svolgeva nei loro giardini,nel modo in cui li curava ma soprattutto per la sua educazione e discrezione.
La natura e gli animali erano la sua passione,di lui mi restano infatti il suo cavallo PEPPE,i suoi cagnolini TOPO,PANDA e VIRGOLA .le sue oche,i suoi colombi e una voliera con centinaia di uccellini.
Di lui, mi manca tutto la sua presenza fisica,la sua risata,la camminata,la bontà anche se aveva 25 anni la sua ingenuità,la disponibilità che aveva verso tutti,il perdono che aveva verso coloro che non lo meritavano,le battute che faceva di continuo,l’ottimismo innato,la lealtà che era la sua fonte di vita,il rispetto che aveva verso le persone di qualsiasi età. Mi manca persino il suo disordine .oh Dio come vorrei stancarmi a mettere in ordine le sue cose. Alcune volte,con le mie figlie, ci soffermiamo a pensare a quanto eravamo legate a lui,alcune volte quasi a soffocarlo, l’unica spiegazione che ci diamo è quella che forse,inconsciamente ce lo volevamo godere il più possibile.
Angelo è stato sempre un grande lavoratore pieno d’idee sin da piccolo andava a scuola e per conto suo aveva un piccolo allevamento di conigli nani , puntualmente tutte le domeniche mattina,anziché dormire di più dopo una settimana di scuola,andava al mercato per vendere i coniglietti e all’età di 14 anni aveva da parte un bel gruzzoletto. Dopo il diploma, intraprese l’attività di giardiniere,che amava moltissimo,si era realizzato ed ultimamente andava molto bene. Il suo sogno era aprire un grande vivaio ed aveva iniziato con l’aiuto del padre a mettere in atto il suo sogno. Erano molto uniti anche loro due, chi non li conosceva li scambiava per due fratelli.
Tutte queste idee sono morte con lui ..anche le sorelle, noi genitori vogliamo portare avanti i suoi progetti, soprattutto quello del vivaio .ma manca il fiore più bello .un fiore raro e unico .ANGELO.
Come tutte voi mamme mi domando .perchè mio figlio? Alcune volte perdo quasi la fede, ma è proprio quest’ultima che mi sta dando la forza di andare avanti .mi da la speranza che un giorno,dopo la morte, io possa incontrare il mio amatissimo ed unico Angelo.
Ti amo tanto figlio mio e spero di raggiungerti al più presto ..La TUA mamma.
Questo è un pensiero alla Madonna, solo lei può capire la nostra disperazione:
Vergine Santa che sei la consolatrice di noi mamme,volgi la tua attenzione alle anime dei nostri figli. I nostri figli sono i tuoi figli che sono diventati gli abitanti del Paradiso. Accoglili con un sorriso e noi te li affidiamo. Madre Santissima fa che i nostri figli abbiano la serenità e la vita eterna ed abbi pietà di noi concedendoci un po’ di serenità.