Pubblica una risposta

Grazie per aver dedicato del tempo per scrivere questo messaggio.

Nota: l'indirizzo e-mail utilizzato è protetto contro lo SPAM.

Stai rispondendo a falcone chi ha scritto:
Buongiorno a tutti, sono un genitore che ha perso una figlia ventunenne in un tragico incidente stradale e che insieme ad un altro genitore, padre del ragazzo che guidava l’auto su cui viaggiava mia figlia, si sta battendo da quattro anni contro una giustizia assurda che vuole uccidere per una seconda volta i nostri figli stante l’ennesima  becera richiesta di archiviazione da parte di un Pubblico Ministero  che  si è messo, letteralmente due prosciutti sugli occhi perché si ostina, nonostante le perizie ed altro, a ritenere il conducente dell’auto su cui viaggiava mia figlia l’unico responsabile del sinistro e che denuncerò come un’altra  vergogna della giustizia italiana su questo sito ed altrove appena saprò l’esito dell’udienza fissata per dicembre prossimo. Prescindendo dall’aspetto penale della vicenda e che mi sta più a cuore,  avrei  bisogno di capire alcune cose inerenti alcuni aspetti del risarcimento dopo aver precisato che l’Assicurazione dell’auto del conducente su cui viaggiava mia figlia lo ha ritenuto, come il giudice- PM,  l’unico responsabile avviando e concludendo una transazione con le parti ripartendo il massimale di € 3.000.000,00 rivelatosi ovviamente incapiente dato che sono decedute quattro persone ed altrettante sono rimaste ferite di cui alcune gravemente. Vi chiedo: 1) è giusto che l’Assicurazione abbia risarcito i parenti con un importo comprensivo delle spese legali senza specificare la somma dovuta agli avvocati come compenso professionale? 2) è giusto che gli avvocati abbiano chiesto il 10% degli importi risarciti ai parenti? 3) nel nostro caso, atteso che il massimale è risultato incapiente e le somme risarcite risultano decurtate, come specificato nella transazione, ma comunque di importi notevoli (ad una famiglia, ad esempio, è stato riconosciuto un risarcimento di € 800.000,00 comprensive di spese legali), gli avvocati, per etica professionale, non dovrebbero abbassare le loro pretese? 4) dopo la riforma forense non si dovrebbero applicare i parametri forensi per l’assistenza stragiudiziale che stabilisce compensi di gran lunga inferiori rispetto alla pretesa del 10% sugli importi risarciti? 5) la stessa Assicurazione che risarcisce anche le spese legali non è tenuta a precisare qual è l’importo giusto dovuto agli avvocati attenendosi ai predetti parametri forensi?  Sinceramente si percepisce la sensazione di un malcelato accordo tra i legali e l’Assicurazione e che gli stessi abbiano tutelato più sè stessi senza avere il dovuto rispetto per le vittime e per i loro parenti. Tra l’altro il lavoro degli stessi è consistito in alcuni incontri con il rappresentante dell’Assicurazione per verificare il numero delle posizioni risarcitorie e redarre insieme una transazione al fine di  stabilire “equamente” e con le dovute decurtazioni le somme spettanti. Si ringrazia anticipatamente per la risposta.

Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati

Condizioni d'uso dei tuoi dati personali.

Inviando questo modulo, accetto che le informazioni inserite verranno utilizzate solo nell'ambito di questo sito, per permettermi di essere ricontattato. Per conoscere ed esercitare i tuoi diritti, in particolare per revocare il consenso all'uso dei tuoi dati, consulta le nostre Menzioni Legali e contatta il Webmaster del sito .

Copia il codice: