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(19/04/2024 • 13:59)

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(19/04/2024 • 11:59)

(19/04/2024 • 11:35)

Napoli, nave finisce contro banchina del porto: decine di feriti 

 

Incidente forse causato da una raffica di vento Potrebbe essere stata una folata di vento a provocare l'incidente. In mare c'erano onde alte circa due metri e raffiche di vento che consentivano però la navigazione. Mentre la nave attraccava al Molo Beverell, una folata di vento l'avrebbe "scarrozzata facendola sbandare. Le persone che si trovavano nel salone sono finite a terra. Per molte di loro contusioni maxillo-facciali. La compagnia ha reso noto di aver attivato tutte le procedure di assistenza previste per i passeggeri e fornirà la massima collaborazione all'autorità marittima per accertare le cause dell'incidente. A bordo della nave, oltre al personale sanitario del 118, sono giunti gli uomini della Capitaneria di porto e la polizia di Stato. 

(19/04/2024 • 11:21)

(19/04/2024 • 11:15)

(19/04/2024 • 10:54)

Mafia stragista, la polizia diffonde il nuovo identikit dell'ultimo grande latitante Giovanni Motisi 

 

Che cos'è la age progression  Questa tecnica che consiste nell'invecchiamento fisionomico progressivo, partendo dalla studio e dall'attualizzazione di alcuni specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Si è così realizzato un prototipo con alcune possibili variazioni degli attuali connotati del viso di Motisi. Si tratta di un ulteriore tentativo di stringere il cerchio delle indagini per arrivare alla sua cattura. Il nuovo identikit agevolerà il lavoro degli investigatori della Squadra Mobile di Palermo.

 

"Killer pericoloso e spietato"  Motisi, condannato all'ergastolo, è ritenuto responsabile, con sentenze definitive, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, omicidio, strage, porto e detenzione abusiva di armi da guerra, incendio doloso, estorsione. Di professione pasticciere, si è distinto per la sua adesione all'ala stragista corleonese di Cosa nostra ed era riconosciuto come un killer pericoloso e spietato.

 

È stato condannato per diversi omicidi, tra cui quelli a Palermo il 6 agosto del 1985 del vice questore aggiunto Antonino Cassarà e dell'agente di scorta Roberto Antiochia.

 

Il latitante, oltre alla sua militanza militare in uno dei più potenti mandamenti mafiosi quale quello di "Pagliarelli", diretta propaggine sul territorio del clan corleonesi di totò Riina, ha intrecciato nel corso degli anni uno strettissimo rapporto con esponenti mafiosi di alto livello del capoluogo siciliano.

(19/04/2024 • 08:52)

Treviso, condannati i "giustizieri" dei pedofili: "Si ispiravano a una serie Tv americana" 

I "giustizieri" di Treviso Oltre al 50enne sequestrato a Vedelago (Treviso), una sorte analoga era toccata in precedenza ad altre sette persone, finite nel bersaglio dell'organizzazione, perché ritenute pedofili responsabili di aver adescato sul web dei minorenni. Due delle vittime, benché identificate dagli investigatori, sono a oggi irreperibili e quindi non potranno riscuotere i risarcimenti stabiliti dal giudice. Quattro avevano ritirato la denuncia.

 

Il modus operandi dei "giustizieri" di Treviso Attirate dal componente minorenne del gruppo, che avrebbe fatto da esca nelle chat, le vittime venivano stordite con un Taser e quindi immobilizzate, riempite di botte e rapinate, secondo uno schema operativo che i "vendicatori" riprendevano da una serie televisiva americana, recuperata online anche se era stata cancellata dai palinsesti nel 2008 dopo il suicidio in diretta di un sospettato.

 

"To catch a predator" era il titolo del programma americano che si proponeva di arrestare presunti maniaci sessuali attraverso Internet. Il docu-reality di Chris Hansen andava in onda sulla Nbc a partire dal 2004 e aveva riscosso un successo clamoroso: undici milioni di spettatori a puntata. Ma tra lo show e la vicenda di Treviso c'è una sostanziale differenza: il primo era realizzato in collaborazione con la polizia.

 

Nella serie Tv, infatti, erano agenti quelli che si fingevano adolescenti di 13 anni per attirare il malintenzionato nella casa dell'ipotetica vittima. Lì, ad aspettarlo, però, c'era Chris, il conduttore dello show che prima sottoponeva il sospettato a una sorta di intervista-interrogatorio, poi seguiva il blitz della polizia che passava al suo arresto a favore di telecamere.

 

L'organizzazione veneta, invece, se ne guardava bene dall'avvisare polizia o carabinieri ed operava convinta che i malcapitati non avrebbero denunciato. Invece è accaduto che qualcuno segnalasse quello che avveniva in quella cascina abbandonata e avvertisse la caserma di Castelfranco Veneto. Così i carabinieri si sono recati sul posto e hanno trovato uno dei tre che andava a prelevare a uno sportello bancomat, mentre all'interno del rudere, i complici, armati di coltello e taser, vessavano un impiegato di 48 anni, a terra, con mani e piedi legati e l'adesivo a chiudere la bocca.  A lui era stato sottratto il bancomat con le chiavi dell'auto. Il lavoro dei militari aveva portato successivamente all'identificazione di altre 7 vittime della banda di giustizieri.

(19/04/2024 • 07:53)

Messina Denaro, la verità dietro i tre tatuaggi del boss | L'appunto nel diario: "Mi servono a non dimenticare" 

 

Il significato delle scritte Sul senso delle scritte, il capomafia si dilunga durante un colloquio in carcere proprio con Rosalia, che sarà poi arrestata, e con le altre due sorelle Bice e Giovanna. Nel dialogo Messina Denaro chiarisce che "Ad augusta per angusta", fatto nel 2012, significava "Alla gloria attraverso la sofferenza". "Lo feci per mia figlia quando se ne andò", spiega il boss. "Questa (l'8 agosto del 1981) è una data per me importante", aggiunge riferendosi ai numeri romani. "Questo - spiega infine riferendosi alla scritta 'Tra le selvagge tigri'- l'ho fatto sette otto anni fa". Con il tatuatore palermitano a cui si era rivolto, Messina Denaro aveva usato il falso nome di Vito Ferreri.

 

(18/04/2024 • 20:47)

(18/04/2024 • 20:26)

Sapienza, rettori contro studenti 

Nelle stesse ore va in scena la conferenza dei rettori delle università italiane, che con un chiaro comunicato hanno deciso di non fare nessun passo indietro sugli accordi con Israele. E in più promettono sanzioni più pesanti per gli studenti che organizzeranno manifestazioni violente

(18/04/2024 • 20:24)

Ospedali, in Italia 11mila medici in 3 anni hanno lasciato la sanità pubblica 

I dati sono presentati da FoSSC, il Forum delle 75 Società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari, che sottolinea anche il calo delle risorse destinate alla sanità pubblica: nel 2024 il finanziamento del Fondo sanitario è aumentato in termini assoluti rispetto al 2021 ma è diminuito il rapporto con il Pil e risulta fortemente eroso dall'inflazione. Il Fossc chiede quindi al governo una "grande riforma strutturale e misure urgenti per salvare il Servizio sanitario nazionale" sottolineando che sono "a rischio le cure per tutti"

(18/04/2024 • 20:22)

(18/04/2024 • 20:20)

(18/04/2024 • 20:17)

(18/04/2024 • 20:16)

Catania, incastrato tra la cabina e la porta dell'ascensore: morto operaio 

 

Da quanto ricostruito dai vigili del fuoco di Acireale, che hanno liberato l'uomo quando ormai era privo di vita, l'ascensore si è improvvisamente mosso mentre il tecnico stava ancora operando. I motivi per cui l'ascensore abbia ripreso a funzionare, incastrando l'operaio, restano da chiarire. Il tecnico era stato chiamato nel pomeriggio dopo che la donna era rimasta bloccata nella cabina fra un piano e l'altro.

 

Cgil: "Condizioni di sicurezza siano garantite sempre" Sulla notizia "dell'ennesimo incidente sul lavoro in provincia di Catania" interviene, "rattristata e amareggiata", la Cgil di Catania che "partecipa al lutto della famiglia del giovane ascensorista Antonio Pistone". "Non sono note le precise dinamiche dell'evento - aggiunge la Camera del lavoro del capoluogo etneo - ma rimane una certezza: non è possibile perdere la vita per mancanza di condizioni di sicurezza che devono essere sempre garantite. Le proteste sindacali di queste settimane si sono concentrate proprio su questo concetto: ridurre a zero gli infortuni mortali non è solo possibile ma necessario. Qualcosa - osserva la Cgil etnea - deve cambiare nell'approccio aziendale e nei controlli. E deve avvenire subito".

 

Ugl: "Formazione e prevenzione non siano viste come un costo" Il segretario territoriale dell'Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, sottolinea come "anche stavolta, purtroppo, passata la notizia calerà il sipario". "A nulla - aggiunge il sindacalista - servono i tavoli prefettizi e i convegni se poi non si dà seguito a quello che ci si dice. Paghiamo la carenza di organico degli uffici dell'ispettorato del lavoro e una mancanza di cultura della prevenzione. Purtroppo i dati quest'anno sono allarmanti: 119 i morti nei primi 2 mesi dell'anno in Italia. La maggior parte degli incidenti - ricorda Musumeci - avviene in aziende a conduzione familiare con meno di 5 dipendenti, dove la formazione e la prevenzione vengono visti come un costo e non come una risorsa da sfruttare".

(18/04/2024 • 20:00)

Morte del calciatore Mattia Giani, il referto dell'arbitro: "Prima ambulanza arrivata 17 minuti dopo" | Al club 400 euro di multa 

 

Quindi "i sanitari si prodigavano nei tentativi di rianimazione per poi provvedere all'urgente accompagnamento del calciatore al pronto soccorso più vicino". Per il giudice è giustificata la sospensione della gara - fermata al 14' del primo tempo - anche a causa dello scoramento e dell'inevitabile turbamento di giocatori e dirigenti, e ha stabilito che ne venga recuperata "la restante parte" da giocare.

 

 

Al club 400 euro di multa Multato il Lanciotto di 400 euro "per mancanza di ambulanza e/o medico", "sanzione commisurata al servizio omesso, tenuto conto del fatto occorso".

(18/04/2024 • 19:20)

Ultimo aggiornamento: 19/04/2024 &b000000FridayFriday; 14:22