Michela Simeone , 45 anni - Vigevano (PV)  - 22 ottobre 1955  - 1 maggio 2001

         Il primo maggio 2001 mia moglie  Michela, io e nostro figlio Rosario con la sua ragazza siamo partiti da Vigevano per una gita a Firenze; tornando decidiamo di visitare anche Pisa e, parcheggiata l’auto, ci avviamo a piedi verso piazza dei Miracoli.
     Ci troviamo a 200 metri dalla torre, sul marciapiede sinistro rispetto alla nostra direzione, quando udiamo alle nostre spalle una frenata agghiacciante; ci giriamo per guardare ma prima di poter capire cosa sta succedendo un’auto, che ha cominciato a sbandare giа lontano da noi, ci investe a una velocitа tra i 90 e i 100 all’ora facendo volare in aria come fuscelli mia moglie e me, e poi due paracarri in cemento, prima di schiantarsi  a sua volta.
     Michela, che ricade contro un palo, muore poco dopo in ospedale, io arrivo su un albero e riporto gravissime lesioni alle gambe e numerose altre fratture, mi ricoverano in rianimazione, lascerт  le stampelle do-щpo oltre 6 mesi con una pesante invaliditа permanente. 
     Mi dicono che l’investitore и andato a farsi visitare il giorno dopo l’incidente guidando un’altra auto; mi sembra strano, appena posso vado a Pisa, non senza difficoltа la polizia municipale mi dа copia del rapporto, cosм apprendo che non solo non gli hanno ritirato la patente ma non gli hanno contestato contravvenzioni; mi spiegano che и la legge, ma continua a sembrarmi incredibile che chi ha appena ucciso possa continuare tranquillamente a guidare.
     Il nostro negozio di infissi resta ovviamente chiuso, oggi cerco di farlo ripartire perchй dopo un anno e due mesi di inattivitа mi trovo quasi sul lastrico,  ma и difficile, a parte le difficoltа fisiche c’и che lм lavoravamo insieme, ogni oggetto e ogni situazione rinnovano il dolore per la sua perdita: un dolore che solo chi l’ha provato puт capire, e che non и giusto provare.    
     Mi rivolgo a un legale, che perт tratta il mio “caso” superficialmente, costringendomi a revocargli il mandato e a cercarne altri.
     Doveva essere una bella gita, и finita in tragedia; sarebbe bastato cosм poco per evitarlo, un pт di fretta in meno, un pт piщ di attenzione e di rispetto per gli altri, e quella giornata, e la vita,  sarebbero continuate.
Invece 

Giorgio Giunta*

*responsabile dell'associazione per la provincia di Pavia  e del sito  www.unomaggio.it     
      

associazione italiana familiari e vittime della strada