Andrea Carraro, 19 anni - Sandon di Fossт (VE)  - 1 dicembre 1975  - 5 giugno 1995
Andrea Carraro

"La necessitа di parlare, l'imbarazzo di non aver nulla da dire e la brama di mostrarsi persone di spirito, sono tre cose capaci di rendere ridicolo l'uomo piщ grande".

Trovai questa frase, trascritta da mio fratello Andrea, in quei giorni terribili: un ritratto perfetto della sua personalitа.

Era nato nel 1975, avrebbe compiuto 20 anni il 1° dicembre. Studiava chimica industriale all'Universitа di Padova, ne era soddisfatto. Attivo nella vita parrocchiale, seguiva e animava i giochi dei bambini. Era uno sportivo, tra i suoi hobbies anche la musica: suonava con un gruppo di amici, tra questi quello che guidava l'auto in quella folle corsa.

Cosa devo scrivere di te, Andrea? Mi hai lasciato in ereditа anche questo insegnamento: sii semplice e franco, il tuo dire sia si o no, niente frange inutili; ma tu sai ora quanto tutto sia difficile e complesso, e come sia difficile scriverne.

Sono passati piu di 4 anni ma il tuo ricordo и ben vivo in noi. Puт sembrare stupido ma ci spiace non possedere una foto che Ti renda giustizia; del resto, avremmo mai scattato delle foto pensando potessero servire a questo?

Il 24 giugno 95, alle sette di sera, passт a prenderlo il suo migliore amico per andare a una festa di compleanno. L'incidente avvenne a meno di 2 chilometri da casa, l'auto uscм di strada urtando dalla parte di Andrea, la cintura di sicurezza non bastт a salvarlo. Non conosciamo meglio la dinamica dei fatti, nй volemmo conoscerla.

Rimase in coma per tre giorni, il 5 giugno ci informarono della possibilitа di donare i suoi organi, demmo il nostro consenso.

Il giovane alla guida, uscito pressochй indenne dall'incidente, sostiene di non ricordare nulla: l'amicizia che lo legт ad Andrea ci impedisce di serbargli rancore.

Il processo si chiuse dopo "solo" due anni; del tutto impreparati a ciт, accettammo un risarcimento risibile, di poco superiore ai 200 milioni, soldi che comunque non avremmo usato per noi.

Oggi sappiamo che in qualunque modo si reagisca a una "esperienza" del genere, resterа sempre il segno di una insanabile lacerazione; come ogni frattura, perт, queste tragedie segnano insieme una fine e un inizio: gli innocenti non possono morire inutilmente e a noi famigliari non resta solo il compito di piangerli ma anche quello di testimoniare per loro.

Leonardo Carraro *

* responsabile del Comitato per la provincia di Venezia

associazione italiana familiari e vittime della strada