Alessandra Cogliandro  27 anni   Roma   25 luglio 1971 – 18 ottobre 1998 


     Alessandra, la mia dolce e bellissima figlia di 27 anni, cosi piena di allegria, cosi brava in tutto e cosi saggia e capace di comprendermi ormai da donna a donna, 
      Alessandra che mi incantavo a guardare mentre si muoveva agilmente per casa, cantando con la sua voce stupenda, 
      Alessandra amante dell’arte, architetto di interni, orgogliosa che i suoi disegni e i suoi progetti piacessero a tutti, della ginnastica, del mare,
      Alessandra che da piccola aveva il suo posto preferito tra le mie braccia, Alessandra che non c’e piщ.

      Tornando dall’Argentario l’auto condotta dal suo amico piщ fidato и sbandata finendo in un fosso a lato dell’Aurelia non protetto da guard-rail: sono morti tutti e quattro.  
      Ho trovato a casa la telefonata dei Carabinieri, l’invito a recarci subito a Tarquinia, all’ospedale: e li quel silenzio terribile.

       Da allora non c’и stato piщ niente per me; non riuscivo a crederci, che non ci sarebbe stata piщ, che non 1’avrei piщ abbracciata, ne a rendermi conto di cosa significasse; per mesi e rimasto tutto come lei 1’aveva lasciato, persino il pigiama sotto il cuscino come se da un momento all’altro dovesse tornare; e ancora oggi non posso non sperare di rivederla, di raggiungerla in qualche posto lontano dell’universo. 
        A questo dolore indicibile, non immaginabile da chi non sia stato privato di un figlio, s’и aggiunta la beffa della proposta di risarcimento, centomila euro che non bastano neppure a farle una tomba, a toglierla da qual buco al cimitero cosi freddo che d’inverno i fiori gelano senza sbocciare. 

        Siamo soli, ora, noi genitori e la sorella e tutti coloro che la amavano, ma Alessandra resta nella nostra anima come una carezza. Io per questa carezza vivo.

                                                      Anna Bonetti

associazione italiana familiari e vittime della strada