Ospiti

Nota n °242
da Elejo il 04/01/2006 • 21:24

esisteva un ragazzo che nella sua vita non ha fatto altro che tentare di soffocare il proprio dolore. all'età di dodici anni ha subito la separazione dei suoi genitori: ha sofferto come un cane. ma questa sofferenza la teneva per sé. era un ragazzo schivo e silenzioso, straordinariamente intelligente, profondo, triste e sorridente. la sua adolescenza è stata un incubo, tanto che a diciassette anni è stato bocciato e ha iniziato a farsi le canne. non aveva alcun punto di riferimento, probabilmente nessuno lo ha mai conosciuto veramente, non si svelava molto facilmente. qualche anno dopo è stato un mese agli arresti domiciliari per spaccio di fumo. ci sbatté il muso e così capì e smise. ciononostante la polizia lo ha perseguitato fino all'ultimo giorno. frequentava l'università di camerino. gli mancava un solo anno per finire, quando una bella notte, mentre stava tornando a piedi a casa da una festa dove era stato con la sorella, una smart lo investì e lui morì sul colpo. lo prese alle spalle. una smart. proprio il giorno in cui stava festeggiando il suo primo trenta. toccò alla sorella di diciannove anni fare il riconoscimento, il giorno dopo. non riusciva a trovarlo, pensava fosse andato a dormire a casa di un amico. ma lì non c'era, e non era neanche in facoltà. era in obitorio.

questo angelo bellissimo era mio cugino. siamo cresciuti insieme. eravamo due fratelli. mi hanno ucciso il fratello. il fratello maggiore. per me era una specie di mito, un punto di riferimento. ora mi sento perduta senza di lui. è morto tre anni fa, ma il mio dolore non si è affievolito affatto. ho tanto bisogno di lui, di riabbracciarlo, di parlare con lui, di ascoltare ancora la musica con lui, di suonare la batteria insieme a lui. i primi mesi dopo l'incidente mi ero costretta a credere che era ancora vivo, che magari stava ancora a camerino a studiare, o che forse era partito per un paese lontano. ma ero sicura che lo avrei rivisto dopo qualche tempo. gli mandavo centinaia di messaggi, ma non ricevevo mai risposta. lo chiamavo al cellulare, ma era spento o non prendeva. è così che ho capito che tutte le idee che avevo in mente non erano altro che cazzate. che tutto era perduto. tutto era finito. mi sono sentita terribilmente sola.

ho anche pensato di togliermi la vita. una vita che non aveva più alcun senso senza di lui.

poi ho deciso di vivere per lui. voglio divertirmi per lui, studiare per lui, suonare per lui, ascoltare la musica per lui. lui vive in me. nei miei pensieri, nei miei sogni, nelle mie passioni. dove non è arrivato lui, arriverò io, e sarà un successo per entrambi.

mi laureerò in chimica, la sua facoltà. mi innamorerò e sarò felice con un uomo al mio fianco e dei figli meravigliosi... cose che lui non ha potuto fare per colpa di un testa di cazzo che non si è fatto neanche un giorno di galera.

sarò felice per lui. nel mio sorriso ci sarà la sua anima.