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Colpo di mano delle lobby dell'alcool  -  da Redazione_AIFVS

-Colpo di mano delle lobby dell'alcool

Passa l’emendamento della Lega, cade il limite delle due. L’ira di Giovanardi: colpo di mano delle lobby del settore
ROMA —Il divieto di vendita di alcolici dopo le 2 di notte nelle discoteche e nei pub rischia di saltare come un tappo di birra anche se poi sarà interdetta la somministrazione di alcol dalle 24 alle 7 nei chioschi disseminati lungo le statali. Su questa modifica legislativa, però, si è già scatenata una polemica tra il ministro Giorgia Meloni e la Lega, che difendono la norma per fermare il «nomadismo etilico», e il sottosegretario Carlo Giovanardi che parla di «colpo di mano» del Carroccio sollecitato dalle «solite lobby del settore». Grazie a un emendamento presentato dal leghista di Forlì Gianluca Pini alla legge comunitaria, gli esercenti che tengono aperti i locali tutta la notte potranno dunque aggirare il divieto introdotto nel 2007 per limitare i danni causati da chi guida imbottito di alcol.

Infatti, nella nuova formulazione dell’articolo 6 del decreto legge 117 è inserita una deroga per chi fa intrattenimento oltre le due: «...devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore due di notte..., ovvero, successivamente, almeno mezz’ora prima dell’orario di chiusura». Se la musica finisce alle 7, si beve fino alle 6.30. Il governo ha dato parere favorevole e i gruppi presenti in aula alla Camera, fatta eccezione per l’Idv, hanno votato a favore. L’unico a opporsi, ora, è il sottosegretario Giovanardi (delega al contrasto delle tossicodipendenze): «Difficilmente può immaginarsi una norma più sgangherata di quella introdotta dal leghista dell’Emilia Romagna onorevole Pini... La norma, richiamando la Comunicazione della commissione europea in materia di riduzione dei danni derivanti dal consumo di alcol, modifica la normativa vigente in senso contrario a tale finalità, così da rendere incomprensibile agli stessi parlamentari il vero scopo dell’emendamento».

In effetti, il primo comma dell’emendamento Pini fa pensare a un giro di vite perché introduce la possibilità di somministrare e consumare alcolici tra le 24 e le 7, esclusivamente presso gli esercizi muniti di licenza (bar, ristoranti, locande, pensioni) e introduce sanzioni maggiorate per chiunque venda e somministri di notte alcolici su «spazi o aree pubblici ». Spiega il ministro Meloni (Politiche per la gioventù): «È giusto limitare la vendita notturna di alcolici presso i baracchini in strada. Condivido inoltre la sollecitazione nei confronti dei gestori dei locali notturni, affinché smettano di servire gli alcolici mezz’ora prima della chiusura». Ma la sorpresa arriva leggendo il secondo comma laddove si scardina il limite delle 2 per discoteche e pub. Per Giovanardi, c’è «una manina guidata da interessi particolari che ha deciso di favorire qualcuno e danneggiare qualcun altro, senza invece prevedere un divieto di somministrazione in orari uguali per tutti. Sfido chiunque a negare che in realtà si tenta di aggirare il divieto di somministrare alcolici nelle discoteche dopo le 2 di notte, lasciando capire, invece, che se un locale chiude alle 7, potrà somministrare bevande alcoliche fino alle 6.30 del mattino». Pini ribatte piccato: «Ci siamo confrontati anche con il dipartimento della Pubblica sicurezza affinché il divieto di vendita sulla strada eviti il nomadismo etilico. Escono alle due dalle discoteche e se ne vanno in giro in cerca di alcol...». Pini è dunque convinto della bontà della sua proposta: «Le discoteche che chiudono alle 2 sono il 50%, mentre il 40% va avanti fino alle 4 e solo il 10% continua fino alle 5». Ora la legge comunitaria torna al Senato. E Giovanardi dà battaglia: «Bisogna cancellare l’emendamento».

Dino Martirano
22 maggio 2009

 

Postato su22/05/2009 • 20:32  - 39 commentos -
Proposte e commenti  -  da AIFVS_onlus

Grandi novità in tema di sicurezza stradale, con l’annunciata riforma del Codice della Strada che apporta importanti variazioni da tenere in seria considerazione.

Chi beve non guida, chi guida non beve
 Recita così, più o meno, la prima vera novità cui dovremo prendere atto fra le modifiche al Codice della Strada, nei fatti, tolleranza zero per neopatentati con un’anzianità di guida entro i tre anni, giovani con meno di 21 anni d’età e guidatori di professione con patente di guida C,D ed E che non potranno bere nulla prima di mettersi alla guida, non essendo loro consentito di detenere alcuna quantità di alcol nel sangue. Per tutti questi conducenti varrà la regola secondo la quale, se trovati alla guida anche con una quantità di alcol irrisoria, senza che abbiano provocato alcun incidente stradale, la sanzione loro comminata sarà compresa fra 200 a 800 euro, nel caso in cui si sia provocato un incidente la sanzione raddoppia.

 
Carcerazione fino a 15 anni
 Nel caso di incidente stradale causato da un conducente trovato con un tasso alcolemico superiore a 1,5 mg/dl o che si trovi sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e se dal sinistro si siano avute conseguenze mortali per diverse persone, il conducente che ne abbia avuto la responsabilità rischia una pena detentiva che può giungere fino a 15 anni. Il ritiro della patente e relativa sospensione fino a cinque anni e la confisca del bene se a lui intestato, sono consequenziali.

 
Guida a 17 anni
 È possibile far guidare un giovane di 17 anni solo se titolare di patente A e in compagnia di un conducente che abbia la patente B da non meno di dieci anni.

 
Targa personale
 Arriva la targa personale che resterà acquisita dal proprietario dell’auto anche se dovesse essere sostituita.

 
Medico ” spione “ 
 Novità per i medici, qualora un medico sia a conoscenza di una patologia di un suo assistito che limita o rende più difficile la guida di un mezzo, dovrà darne comunicazione al competente Ministero delle Infrastrutture in forma riservata e per iscritto.

 
Aumenta l’importo delle multe, ma si risparmiano i punti
 Nel caso si superi la velocità massima consentita di 40 fino a 60 km/h si sarà soggetti ad una multa che va da 500 fino ad un massimo di 2.000 euro ma non si subirà più la decurtazione di dieci punti dalla patente di guida, ma solo di sei unità; ricordiamo che chi supera di 60 orari la velocità massima consentita sarà soggetto ad una sanzione che va dagli 800 fino a 3.200 euro.

 
Attenzione ai pedoni
 Giro di vite per chi non da spazio ad ambulanze e mezzi di soccorso in generale, che si vedrà decurtata la propria patente di guida di 5 punti, così come, chi non tiene nel giusto conto i pedoni subirà una sanzione e un decurtamento dei punti della patente fino a otto unità, prima erano 5, se il pedone si trova sulle strisce; qualora non vi sia presenza di strisce pedonali, i punti sottratti saranno 4 ma tornano a 8 se vi si trovano bambini o anziani.

 
Scatola nera
 Giunge la scatola nera sul modello aeronautico o di quello già previsto per i camion, così come fa la sua comparsa il casco elettronico.

 
Limiti per i neopatentati
 Il soggetto che abbia conseguito la patente di guida da meno di tre anni, in autostrada non potrà procedere ad oltre 90 orari, prima erano 100, mentre nelle strade extraurbane, ove non vi sia altra limitazione, la velocità massima che può essere tenuta scenderà da 90 a 70 orari.

 
Foglio rosa
 Novità anche in fatto di foglio rosa, nessuna concessione del documento se non si sia superato l’esame di teoria.

Educazione stradale 
Anche a scuola entra l’educazione stradale obbligatoria, a beneficiarne gli studenti dall’anno scolastico 2010/2011

Moto, multe scontate
 Vengono dimezzate le multe per i motociclisti esclusivamente per il divieto di sosta, in questo caso il trasgressore pagherà una sanzione che va da 78 fino a 155 euro, nei casi in cui il divieto di sosta sia più grave, esempio, in corrispondenza di segnali stradali, al punto da occultarli, stessa cosa per la sosta sui marciapiedi, o in prossimità dei semafori,o di attraversamenti pedonali. In tutti gli altri casi la sanzione andrà da un minimo di 23 fino ad un massimo di 92 euro. Entrambe le sanzioni saranno dimezzate rispetto a quanto avviene adesso.

 
Cessa di esistere la patente di carta
 Al rinnovo della patente di guida, o al suo conseguimento in sostituzione della patente cartacea ci sarà una credit card.

 
Tali novità attendono di essere approvate alla Camera; intanto si registra la soddisfazione di esponenti della Destra e della Sinistra che hanno lavorato di concerto per apportare tali modifiche al Codice della Strada, tant’è che Mario Calducci, presidente della Commissione Trasporti della Camera afferma che: ” sono soddisfatto per il lavoro fatto e per l’ampia convergenza che si è registrata 

Proposte dell'AIFVS su patente e perdita dei punti 

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Le proposte dell' AIFVS

Testo modifiche codice della strada
(inviato da Franco Piacentini AIFVS Modena)

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Testo con modifiche C.D.S.

Commenti e proposte della sede di Ferrara

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Leggi il commento

Postato su03/05/2009 • 16:28  - 23 commentos -
UBRIACHI ALLA GUIDA: VALLE D'AOSTA PUNTA SU CAMPAGNA SHOCK  -  da Redazione_AIFVS

 Trenta secondi di spot per colpire i giovani e lanciare un messaggio contro l'abuso di alcol


"Se bevi e guidi muori. O forse no" è lo slogan volutamente graffiante dello spot. Andrà in onda a partire da questa sera sugli spazi della rai regionale.


"L'alcolismo è un problema che, per numero di soggetti e per rilevanza sociale, - ha spiegato Albert Lanièce, Assessore regionale della Valle d'Aosta alla Sanità, Salute e Politiche sociali  - sta superando la tossicodipendenza. E' risaputo, inoltre, come siano sempre più i giovani a fare un uso smodato delle bevande alcoliche e tra questi come siano in netto aumento le ragazze".

Da questa premessa è nata l'esigenza di sensibilizzare i giovani - attraverso un'apposita campagna di comunicazione - sulla pericolosità dell'abuso dell'alcol anche e soprattutto se legato alla guida. Lo slogan "Se bevi e guidi muori. O forse no", volutamente graffiante, si propone di colpire a livello emotivo i giovani. Ritrae un giovane su una carrozzina che, con alcuni fiori in mano, piange sulla tomba di un amico o di una ragazza che - lo si desume - sono morti nello stesso incidente che ha gravemente colpito anche il protagonista.

La campagna di sensibilizzazione prevede, inoltre, l'affissione di manifesti in tutti i comuni della Regione Valle d'Aosta.

Postato su27/03/2009 • 20:56  - nessuno commento -
Pazzo o idiota, è comunque un pericolo! Fermatelo!  -  da Redazione_AIFVS

Il pazzo o idiota che state per vedere deve essere fermato! Non può circolare nelle autostrade d’Europa mettendo a repentaglio la vita degli altri. Ci auguriamo che questo video sia visto dalla Polizia Stradale italiana o quella degli altri Paesi dell’Unione Europea. Un personaggio come questo non può guidare!

 

Postato su08/03/2009 • 12:42  - 6 commentos -
La tragedia della fam. Mantovani  -  da AIFVS_onlus

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Una sentenza che delegittima la giustizia, diffonde il messaggio che si può delinquere impunemente ed offende le vittime

Le vittime ed i familiari sono indignati ed offesi da sentenze come questa, perchè nel nome del popolo italiano di cui fanno parte vengono sottovalutati il reato, il danno ed il comportamento dell'imputato e tradite le esigenze sociali di giustizia.

Le vittime si chiedono se la superficialità nell'applicazione delle norme e nella valutazione dei fatti umani sia frutto di scarsa preparazione culturale e professionale dei magistrati o del loro delirio di onnipotenza per l'esercizio di un potere che sa di restare impunito.

Questa sentenza potrebbe essere pronunziata non in nome del popolo italiano, ma In nome della superficialità e della discriminazione e per dare alla società il chiaro segnale che si può delinquere impunemente.

Il giudice pensa veramente che una pena ridotta e mai espiata sia rieducativa? Piuttosto i giudici che minimizzano il reato non fanno sentire all'imputato la grave responsabilità del fatto commesso e quindi lo confermano nella volontà di poter compiere ulteriori trasgressioni, tanto gli assicurano che "l'entità delle conseguenze prescinde dalla sua condotta"! (pazzesco!)

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La sentenza
Postato su13/01/2009 • 20:27  - 5 commentos -
morti sulle strade  -  da ENRICO

Egregio direttore,
Le scrivo su un tema molto delicato: morti e feriti sulle strade. Tutti i morti sono degni di rispetto, quelli delle strade, tuttavia, raggiungono una quantità da lasciare esterefatti. Non è che non se ne parli, è che se ne parla come di qualcosa di normale, qualcosa di secondario, come se ci fossero cose più importanti. Non fanno notizia. Se uno buttasse ogni anno in Italia un piccola bomba atomica, piccola per fare lo stesso numero di vittime, allora sì che ne parlerebbero le prime pagine per mesi e mesi. Se, poi, lo facesse un azienda per profitto avremmo la gente in piazza ad urlare "GUERRA! GUERRA!". Proviamo ad immaginare un titolone del genere "PICCOLO ORDIGNO NUCLEARE A PARMA. 300 MORTI", sottotitolino "ANCHE QUEST'ANNO LA CASA AUTOMOBILISTICA Y PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI HA LANCIATO LA BOMBA H." Fa più notizia un bimbo soffocato da una caramella, che cinquanta massacrati in uno scuolabus. E' che poi, siccome la TV fa perdere il senso della realtà, la mamma si preoccupa quando suo figlio mangia la caramella, mentre gli dice tranquillamente: "vai con papà in macchina". La macchina, decine di volte più pericolosa, se guardiamo la mostruosa cifra di morti e feriti, è poco "reclamizzata". Magari si fa una legge per scrivere i numeri su tutti i cavalcavia, si parla di pedofili, di madri che uccidono i figli, di figli che uccidono i genitori, di tutto ciò che è strano, che attira l'attenzione. Cosa importa poi se c'è solo un caso su dieci milioni: fa spettacolo, fa audience. Si crea un mondo virtuale di pericoli che non esistono, si perde il contatto con la realtà, il mondo mediatico diventa più reale della propria esperienza. Ormai la gente si stampa al semaforo pensando a Saddam Hussein, al caso di Cogne, al sasso del cavalcavia. Eppure se guardiamo alla nostra esperienza non so quante persone conoscano un pedofilo, una madre assassina, un terrorista di Al-Qaeda. Di persone che hanno fatto incidenti invece se ne conoscono molte, qualcuno si è fatto male, qualcuno addirittura è morto. Puntando i riflettori su problemi che non esistono, che non esistono perché è molto più probabile essere colpiti da un fulmine che cadere vittima delle disgrazie proposte dalle prime pagine dei giornali, si sciupano soldi, tanti soldi che potrebbero salvare centinaia di vite spezzate in modo non spettacolare, ma spezzate. La TV ci comunica problemi che non abbiamo e non ci fa vedere problemi che abbiamo. Si creano paure per asteroidi che potrebbero colpire la terra e si attraversa tranquillamente la strada dove ci potrebbe veramente colpire un bolide fuoriserie e che non viene da un altro pianeta. Siamo, anzi, sottoposti a modelli sorridenti e modelle fascinose che guidano auto sempre più potenti con l'airbag anche nel bagagliaio, per il cane. E che, tuttavia, non evitano i 30 morti del week-end. Neanche le utilitarie riescono a stare sotto i limiti di velocità. Probabilmente tutti portano ogni settimana la macchina in una pista per poter superare i 130 km/h. Se uno lasciasse un kalashnikov in mano al proprio figlio, non so se il giudice accetterebbe una giustificazione del tipo "non pensavo tirasse il grilletto". E' un po' come se una casa automobilistica dicesse: "non pensavo sarebbe andato veramente a 250 km/h". Il colpevole preferito dai mass media è l'ubriaco, il camionista sbronzo, il giovane senza criterio. E' ragionevole pensare che le persone non si ubriacheranno più, che un ragazzo non sia più un ragazzo? Se un ubriaco ha in mano un bastone, un po' di nitro glicerina, i bottoni di comando di una centrale missilistica USA fa danni diversi. Speriamo ci abbia pensato l'intelligence americana che anche chi comanda un bottone nucleare, forse, una volta nella vita, per un caso stranissimo, potrebbe bere un po' troppo. Chi costruisce certi oggetti diabolicamente distruttivi non è responsabile? Chi li lascia costruire, neanche? Meglio prendersela con l'ultima ruota del carro, con l'anello debole, con chi ha fatto un ragazzata. Chi ci governa è molto preoccupato della nostra salute: ci impone il casco, la cintura di sicurezza, i limiti di velocità. Ma non si possono, certo, mettere sulle strade auto che superano i 200 km/h! I 300 km/h!! i 400 km/h!!! Non c'è limite? Vuol dire che fra qualche anno potremmo vedere sulla tangenziale un razzo con ottanta air/bag che sfreccia a 500 km/h con 2 milioni di cavalli. Eh no! C'è il limite, se poi uno non ha testa, saranno cavoli suoi. E gli altri? Quelli senza gli ottanta air/bag? Genitori con berline che superano abbondantemente i 200 km/h lamentano figli giovani che vanno troppo forte con utilitarie, o qualcosina di più, che comunque forse riescono a non superare i 200 km/h. Ricordo che il limite di velocità in Italia è di 130 km/h, qualcuno non lo sa, qualcuno pensa sia un consiglio, qualcuno proprio se ne frega. Limite probabilmente non è la parola giusta dato che non limita neanche il modello più piccolo di auto. In un

Postato su08/01/2009 • 11:49  - 8 commentos -
Rolex e velocità  -  da AIFVS__onlus

pubblicitaRolex.jpg Pubblicità pericolosa 

Vado al cinema e devo sorbirmi la pubblicità del Rolex che inneggia al superamento sbruffone dei limiti di velocità nei centri urbani.
Al damerino di turno è finito il gas dell’accendino proprio stasera che deve accendere tutte le candele dei suoi mille metri quadri di casa.
Che sciagura!
E allora via, a centossessanta all’ora fino al distributore più vicino dove una sexy benzinaia, dovutamente pettoruta, lo rifornisce ammiccando.
A che pro la sentenza di omicidio volontario per Stefano Lucidi, mi chiedo, se un comportamento irresponsabile al volante è presentato, appena fuori dal Tribunale, come vincente e fascinoso? 
 
C.A.

Postato su16/12/2008 • 17:05  - 3 commentos -
Ancora un giudice donna dimostra attenzione ai diritti delle vittime  -  da AIFVS_onlus

Ancora un giudice donna dimostra attenzione ai diritti delle vittime

Due volte omicida stradale: condannato a 6 anni e 6 mesi

Carlo Riefoli, 43 anni, di Vigevano, già colpevole in passato per l’investimento e l’uccisione di un pedone, è stato condannato oggi, dal Giudice Maria Carla Rossi del Tribunale Penale di Vigevano, Sezione distaccata di Abbiategrasso, alla pena giusta e significativa richiesta dall’AIFVS, insieme ai parenti superstiti di Giovanni Rampinelli, ciclista travolto e abbandonato a morire sul ciglio della strada il 23 agosto 2005.
Nel decidere, il Giudice - dimostrandosi sensibile alle istanze delle parti civili costituite e al generale bisogno di maggiore severità nei confronti dei “pirati” recidivi – ha ritenuto di andare addirittura oltre la richiesta di 3 anni e 9 mesi, formulata in udienza dal Pm Rosa Muscio.


Per l’AIFVS la condanna a 6 anni e 6 mesi (di cui 5 anni, pari al massimo edittale, per omicidio colposo) comminata a Carlo Riefoli è davvero un importante passo avanti verso una maggiore giustizia e civiltà nell’ambito della quotidiana, doverosa lotta contro la pirateria stradale.


Con serenità e rigore, il Giudice - all’esito di una lunga e animata discussione tra il Pm e i difensori delle parti civili e dell’AIFVS, da un lato, e quelli dell’imputato, dall’altro – ha emanato un provvedimento significativo, che ha tenuto nel dovuto conto la specificità del caso, caratterizzato sia dal fatto che il Riefoli, dopo aver travolto il povero ciclista, ha deliberatamente deciso di andarsene senza prestare alcun soccorso, dandosi alla fuga e tentando in ogni modo di cancellare le tracce dell’accaduto, sia dal fatto che a nulla è valsa, in termini di “rieducazione”, la precedente condanna ad 1 anno di reclusione (poi, in appello, ridotta a 4 mesi) riportata dallo stesso omicida nell’anno 2002 per fatti analoghi, connessi all’investimento e all’uccisione di un pedone.
Soddisfatta e rasserenata la Signora Maddalena Cotali, vedova del Sig. Giovanni Rampinelli, presente in aula insieme alle sorelle del defunto, Signore Maria e Teresa Rampinelli.


Parimenti soddisfatti gli avvocati Francesco Fiocchi ed Enrico Zaccone, legali delle stesse
parti civili e fiduciari di zona dell’AIFVS, nonché l’Avv. Gianmarco Cesari,  portavoce e difensore dell’associazione, a sua volta costituitasi direttamente parte civile, alla quale è stato riconosciuto un proprio diritto al risarcimento danni.


L’AIFVS esprime pertanto un pubblico elogio al Giudice Maria Carla Rossi che, nell’esercizio del suo potere discrezionale, ha saputo tener conto del diritto alla giustizia delle vittime e dei familiari.

Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente AIFVS

Postato su09/12/2008 • 19:07  - 2 commentos -
10 anni per omicidio stradale  -  da AIFVS_onlus

Lucidi: 10 anni, omicidio volontario

AIFVS: una sentenza di monito sociale
26/11/2008
Si è concluso oggi il processo per rito abbreviato a carico di Stefano Lucidi, che il 22 maggio ha investito ed ucciso a Roma sulla via Nomentana i due giovani Flaminia ed Alessio.
 
La sentenza della giudice Marina Finiti, che ha inflitto a Lucidi 10 anni di carcere riconoscendo l’omicidio volontario, è stata di conforto per i familiari delle vittime e per tutta l’AIFVS, che si batte strenuamente perché abbia fine la sottovalutazione del reato e del danno.
 
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada si è costituita parte civile nel processo con l’avv. Gianmarco Cesari per sostenere la richiesta di giustizia per le vittime e per dare la propria solidarietà ai familiari. Nel contempo esprime un pubblico elogio alla giudice Finiti, una donna capace di decisioni innovative e coraggiose, che promuovono nella società maggiore rispetto per la vita. 
 
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente AIFVS

AIFVS: GIUSTA LA DECISIONE DEL NO AI DOMICILIARI

Lucidi resta in carcere

 
La Aifvs condivide pienamente la decisione del Giudice Marina Finiti di far restare Lucidi in carcere senza concedergli gli arresti domiciliari, data la manifesta pericolosità sociale; non dobbiamo dimenticare che solo grazie alla solidarietà di chi ha trovato la mercedes nel parcheggio di una carrozzeria dando l'allarme siamo giunti alla condanna del pirata della strada senza patente, che altrimenti sarebbe rimasto ignoto e non condannato; il carcere effettivo simboleggerà la certezza della pena irrogata e la possibilità di rieducazione e di riconciliazione con le vittime e lo Stato.

 

L’Aifvs potrà rendersi disponibile per un percorso di mediazione sociale, tra i familiari del reo e quello delle vittime.

 

Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente AIFVS

Postato su27/11/2008 • 21:07  - 6 commentos -
Mi sono imbattuto per caso su questo sito e vorrei dire la mia opinione sugli incidenti stradali. Credo che di fronte a questa  guerra occorrano soluzioni strutturali che chiamino in causa le case automobilistiche e le politiche spesso a loro asservite.
Mi riferisco al fatto che anzichè tante propagandate e male concepite norme repressive contro alcool, locali notturni etc...due provvedimenti più strutturali avrebbero sicuramente il loro risultato. Per esempio:
1.Che auto di grossa cilindrata non possano essere guidate da patentati con meno di 10 anni di guida
2.Mezzi pubblici potenziatie circolanti anche di notte; o come in Europa servizi di trasporto semigratuiti fuori dai locali
Certo questi provvedimenti non sono facili da far attuare anche perchè prevedono lo scontro con le lobbies dell'auto, ma garantirebbero una reale diminuzione delle morti su strada....chiaramente di pari passo con la promozione di una cultura stardale più prudente.
Io poi personalmente tarerei i motori delleauto con un massimo di velocità ma questa mi pare una cosa un pò impossibile visto il culto dei motori in Italia.
cordiali saluti, cristian
Postato su18/11/2008 • 13:34  - 4 commentos -