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Ancora un giudice donna dimostra attenzione ai diritti delle vittime  -  da AIFVS_onlus

Ancora un giudice donna dimostra attenzione ai diritti delle vittime

Due volte omicida stradale: condannato a 6 anni e 6 mesi

Carlo Riefoli, 43 anni, di Vigevano, già colpevole in passato per l’investimento e l’uccisione di un pedone, è stato condannato oggi, dal Giudice Maria Carla Rossi del Tribunale Penale di Vigevano, Sezione distaccata di Abbiategrasso, alla pena giusta e significativa richiesta dall’AIFVS, insieme ai parenti superstiti di Giovanni Rampinelli, ciclista travolto e abbandonato a morire sul ciglio della strada il 23 agosto 2005.
Nel decidere, il Giudice - dimostrandosi sensibile alle istanze delle parti civili costituite e al generale bisogno di maggiore severità nei confronti dei “pirati” recidivi – ha ritenuto di andare addirittura oltre la richiesta di 3 anni e 9 mesi, formulata in udienza dal Pm Rosa Muscio.


Per l’AIFVS la condanna a 6 anni e 6 mesi (di cui 5 anni, pari al massimo edittale, per omicidio colposo) comminata a Carlo Riefoli è davvero un importante passo avanti verso una maggiore giustizia e civiltà nell’ambito della quotidiana, doverosa lotta contro la pirateria stradale.


Con serenità e rigore, il Giudice - all’esito di una lunga e animata discussione tra il Pm e i difensori delle parti civili e dell’AIFVS, da un lato, e quelli dell’imputato, dall’altro – ha emanato un provvedimento significativo, che ha tenuto nel dovuto conto la specificità del caso, caratterizzato sia dal fatto che il Riefoli, dopo aver travolto il povero ciclista, ha deliberatamente deciso di andarsene senza prestare alcun soccorso, dandosi alla fuga e tentando in ogni modo di cancellare le tracce dell’accaduto, sia dal fatto che a nulla è valsa, in termini di “rieducazione”, la precedente condanna ad 1 anno di reclusione (poi, in appello, ridotta a 4 mesi) riportata dallo stesso omicida nell’anno 2002 per fatti analoghi, connessi all’investimento e all’uccisione di un pedone.
Soddisfatta e rasserenata la Signora Maddalena Cotali, vedova del Sig. Giovanni Rampinelli, presente in aula insieme alle sorelle del defunto, Signore Maria e Teresa Rampinelli.


Parimenti soddisfatti gli avvocati Francesco Fiocchi ed Enrico Zaccone, legali delle stesse
parti civili e fiduciari di zona dell’AIFVS, nonché l’Avv. Gianmarco Cesari,  portavoce e difensore dell’associazione, a sua volta costituitasi direttamente parte civile, alla quale è stato riconosciuto un proprio diritto al risarcimento danni.


L’AIFVS esprime pertanto un pubblico elogio al Giudice Maria Carla Rossi che, nell’esercizio del suo potere discrezionale, ha saputo tener conto del diritto alla giustizia delle vittime e dei familiari.

Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente AIFVS

Postato su 09/12/2008 • 19:07   | |    |


Commenti

Commento n °1 

 da AIFVS_onlus il 02/04/2009 • 20:53

Tribunale di Ferrara, sentenza nella direzione del cambiamento

 Uccide guidando ubriaco, oltre quattro anni di carcere e deve risarcire per danni l’Aifvs Tribunale di Ferrara, sentenza nella direzione del cambiamento 1/04/2009
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, costituitasi con l’avv. Domenico Musicco parte civile nel processo penale per l’uccisione di Cormac Page, apprezza la sentenza pronunciata dal Giudice Silvia Marini del Tribunale di Ferrara, che ha inflitto a Marco Calura quattro anni ed un mese di reclusione, l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, la sospensione della patente per quattro anni e tre mesi, condannandolo inoltre alla refusione delle spese processuali ed al risarcimento danni in favore della nostra Associazione. Era la sera del 14 marzo 2007 e Cormac Page stava tornando a casa, dalla sua famiglia, quando sulla Ferrara-Mare, all'altezza di Corte Centrale, verso le ore 22, la sua vita si è incrociata con quello di Marco Calura. Quest’ultimo sopraggiungeva alle spalle di Page e il suo piede premeva sull’acceleratore. Stava andando a 135 km/h in una strada con il limite dei 90, e nelle vene aveva un tasso alcolemico altissimo (3,80 mg/dl) quando tampono’ l’auto di Cormac Page, uccidendolo sul colpo.
La sentenza pur non applicando in modo pieno il massimo della pena – cosa che noi auspichiamo quando i comportamenti sono scellerati e le conseguenze devastanti – rafforza, tuttavia, l’attenzione ai diritti delle vittime. Il Tribunale di Ferrara ha riconosciuto all’AIFVS il merito di una battaglia a favore della civiltà e questa sentenza si pone come punto di riferimento per le ulteriori costituzioni di parte civile dell’AIFVS, vedendosi finalmente riconoscere una funzione sociale efficace nella difesa dell’interesse collettivo concernente la vita e la salute sulla strada, e quale unico ente rappresentativo delle vittime della strada in Italia. Riteniamo che per i giudici degni di tale nome sia giunto il tempo di porre fine a sentenze aprioristiche con pene minime e sospese a fronte di danni gravissimi ed irreversibili, frutto di trasgressione delle norme e della sottovalutazione del diritto degli altri alla vita: non possiamo continuare ad accettare passivamente sentenze discriminanti pronunciate In nome del popolo italiano, che sottovalutano il danno arrecato alle vittime ed ai familiari e attenuano le responsabilità dei colpevoli!  Tuttavia guardiamo con fiducia al cambiamento, poiché vediamo crescere il numero dei giudici che, nell’applicazione della norma, tengono conto del diritto alla giustizia delle vittime e considerano colpa grave il difetto di percezione sociale. Auspichiamo che tutta la Magistratura, compresa la Corte di Cassazione, sappia realizzare un’inversione di tendenza, e si decida finalmente a non sottovalutare la gravità della distruzione del diritto alla vita ed alla salute sulla strada. 
                      
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
 presidente AIFVS

Commento n °2 

 da erina il 03/04/2009 • 16:40

le mie personali congratulazioni, e quelle della mia famiglia  all'avvocato domenico musicco per il risutato raggiunto al fine di ottenere il riconoscimento del diritto alla giustizia per le vittime della strada.....un grazie doveroso all'associazione, senza la cui opera, noi famigliari non avremmo più alcuna speranza di giustizia.....grazie...

erina panepucci e antonio magnifico  l'aquila