Blog - Alcol e guida
-Colpo di mano delle lobby dell'alcool
Passa l’emendamento della Lega, cade il limite delle due. L’ira di Giovanardi: colpo di mano delle lobby del settore
ROMA —Il divieto di vendita di alcolici dopo le 2 di notte nelle discoteche e nei pub rischia di saltare come un tappo di birra anche se poi sarà interdetta la somministrazione di alcol dalle 24 alle 7 nei chioschi disseminati lungo le statali. Su questa modifica legislativa, però, si è già scatenata una polemica tra il ministro Giorgia Meloni e la Lega, che difendono la norma per fermare il «nomadismo etilico», e il sottosegretario Carlo Giovanardi che parla di «colpo di mano» del Carroccio sollecitato dalle «solite lobby del settore». Grazie a un emendamento presentato dal leghista di Forlì Gianluca Pini alla legge comunitaria, gli esercenti che tengono aperti i locali tutta la notte potranno dunque aggirare il divieto introdotto nel 2007 per limitare i danni causati da chi guida imbottito di alcol.
Infatti, nella nuova formulazione dell’articolo 6 del decreto legge 117 è inserita una deroga per chi fa intrattenimento oltre le due: «...devono interrompere la somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore due di notte..., ovvero, successivamente, almeno mezz’ora prima dell’orario di chiusura». Se la musica finisce alle 7, si beve fino alle 6.30. Il governo ha dato parere favorevole e i gruppi presenti in aula alla Camera, fatta eccezione per l’Idv, hanno votato a favore. L’unico a opporsi, ora, è il sottosegretario Giovanardi (delega al contrasto delle tossicodipendenze): «Difficilmente può immaginarsi una norma più sgangherata di quella introdotta dal leghista dell’Emilia Romagna onorevole Pini... La norma, richiamando la Comunicazione della commissione europea in materia di riduzione dei danni derivanti dal consumo di alcol, modifica la normativa vigente in senso contrario a tale finalità, così da rendere incomprensibile agli stessi parlamentari il vero scopo dell’emendamento».
In effetti, il primo comma dell’emendamento Pini fa pensare a un giro di vite perché introduce la possibilità di somministrare e consumare alcolici tra le 24 e le 7, esclusivamente presso gli esercizi muniti di licenza (bar, ristoranti, locande, pensioni) e introduce sanzioni maggiorate per chiunque venda e somministri di notte alcolici su «spazi o aree pubblici ». Spiega il ministro Meloni (Politiche per la gioventù): «È giusto limitare la vendita notturna di alcolici presso i baracchini in strada. Condivido inoltre la sollecitazione nei confronti dei gestori dei locali notturni, affinché smettano di servire gli alcolici mezz’ora prima della chiusura». Ma la sorpresa arriva leggendo il secondo comma laddove si scardina il limite delle 2 per discoteche e pub. Per Giovanardi, c’è «una manina guidata da interessi particolari che ha deciso di favorire qualcuno e danneggiare qualcun altro, senza invece prevedere un divieto di somministrazione in orari uguali per tutti. Sfido chiunque a negare che in realtà si tenta di aggirare il divieto di somministrare alcolici nelle discoteche dopo le 2 di notte, lasciando capire, invece, che se un locale chiude alle 7, potrà somministrare bevande alcoliche fino alle 6.30 del mattino». Pini ribatte piccato: «Ci siamo confrontati anche con il dipartimento della Pubblica sicurezza affinché il divieto di vendita sulla strada eviti il nomadismo etilico. Escono alle due dalle discoteche e se ne vanno in giro in cerca di alcol...». Pini è dunque convinto della bontà della sua proposta: «Le discoteche che chiudono alle 2 sono il 50%, mentre il 40% va avanti fino alle 4 e solo il 10% continua fino alle 5». Ora la legge comunitaria torna al Senato. E Giovanardi dà battaglia: «Bisogna cancellare l’emendamento».
Dino Martirano
22 maggio 2009
Commento n °1
Vergogna, qui la destra e sinistra vanno a braccetto vergognosamente, ci ricorderemo di loro in queste elezioni, alcune facce le conosciamo già altre basta cercarle qui compagni di merende, anche se si sono ripuliti la faccia col sorrisetto per i poster elettorali ma.. rimangono sporchi, con le mani sporche del sanque dei nostri congiunti uccisi sulla strada, complici di drogati e alcolisti e criminali della strada.
Non saprei come chiamarli chi arriva a tanto per soldi.
Grazie anche alla stampa per il risalto che ha dato alla notizia passata in sordina.
Che schifo! sono nauseato.
Giorgio Giunta
Commento n °2
Commento n °3
Mi sono chiesto più volte se i quasi novecento parlamentari, o giù di lì, siano tutti celibi o nubili o forse qualcuno avrà la nomenclatura di padre o madre, ....se ce l'hanno, non sono degni di essere genitori. Sono solo ignobili portatori dei diritti umani, ma forse a loro non interessa perchè nelle loro case non hanno specchi. Personalmente, anche se vale poco, non ho votato alle precedenti elezioni, e penso che dopo questo non mi recherò ulteriormente. NON VOTO CHI E' DALLA PARTE DEI MACELLATORI DI VITE UMANE.
Battistini Paolo
AIFVS Cona VE
Commento n °4
Commento n °5
Fra tutte le lobby esistenti in Italia, quella dell’alcol è la più schifosa. Qualche tempo addietro, ha fatto fuori l’ex ministro della Salute Girolamo Sirchia, che aveva intenzione di introdurre un obbligo ai produttori: far stampare sulle bottiglie la scritta Nuoce gravemente alla salute. La lobby parlamentare dell’alcol l’ha spazzato via. Adesso, il Disegno di legge della Finanziaria 2007 prevedeva la proibizione della vendita di alcolici ai minorenni: cosa che già avviene in gran parte d’Europa, dove sono più sviluppati di noi e i politici sono meno asserviti al potere occulto. Invece, quella norma è già stata eliminato dal Disegno di legge.
Il motivo ufficiale dato in pasto a noi sudditi ebeti è il seguente: l’abolizione della vendita di alcol ai minori era una disposizione di carattere ordinamentale e organizzatorio che non comporta effetti finanziari né concorre in via strumentale ai fini della manovra di bilancio. Che buffonata. Un miscuglio di frasi elaborate da un’accozaglia di azzeccagarbugli per darsi una parvenza di serietà. La verità è che la lobby trasversale dell’alcol si è battuta allo strenuo per eliminare una norma che avrebbe stroncato i mega profitti dell’industria dell’alcol.
Chi ci perde, in tutto questo?
1) I giovani, che continueranno a comprare alcol.
2) I ragazzi, quelli che fanno più incidenti in stato d’ebbrezza.
3) Le famiglie dei ragazzi, che continueranno a ricevere a casa la visita di un poliziotto, obbligato a dare una brutta notizia: vostro figlio è morto in un incidente stradale.
4) Lo Stato stesso, su cui grava il costo sanitario degli incidenti.
5) Gli automobilisti: più guidatori in stato d'ebbrezza significano meno sicurezza; inoltre, più sinistri vogliono dire più costo per le Assicurazioni, che si traduce in polizze Rc più care.
Invece, ora che l’alcol continua a esser venduto ai minorenni, chi ci guadagna?
1) L’industria dell’alcol, che fa soldi a palate.
2) I parlamentari che hanno spinto per la cancellazione del divieto dalla Finanziaria: al momento giusto, in tempo di elezioni, riceveranno qualche aiutino per finanziare la propria campagna elettorale...
Commento n °6
Commento n °7
Commento n °8
idem, con tutti VOI.
ma solo noi la pensiamo cosi'???
ma perche' non lo faccimo noi un partito???? e ci votiamo
sto ancora sognando???
Commento n °9
Invitiamo a scrivere per bloccare il tentativo di annullare l’articolo più significativo ed efficace della legge 160. Ricordiamo che la proposta deve ancora passare l’esame del Senato.
Qui di seguito gli indirizzi di posta elettronica dei capigruppo al Senato
Il Popolo della Libertà: Maurizio Gasparri - gasparri@tin.it,
Partito Democratico: Anna Finocchiaro - finocchiaro_a@posta.senato.it,
Lega Nord Padania: Federico Bricolo - bricolo_f@posta.senato.it,
Italia dei Valori: Felice Belisario - belisario_f@posta.senato.it,
UDC, SVP e Autonomie: Gianpiero D'Alia - dalia_g@posta.senato.it,
Misto: Giovanni Pistorio - pistorio_g@posta.senato.it
,
per conoscenza:
CARLO GIOVANARDI - giovanardi_c@posta.senato.it,
PINI GIANLUCA - pini_g@camera.it,
Commento n °10
Commento n °11
Commento n °12
Commento n °13
Commento n °14
Commento n °15
Attenzione!!! Ci stanno riprovando! I nostri politici "sono molto impegnati" per togliere nuovamente il divieto. Il Ministro Michela Brambilla assicura che "farà di tutto" ! http://www.romagnaoggi.it/cesena/2009/6/19/127629/
Commento n °16
VERGOGNA....VERGOGNA.....E ANCORA VERGOGNA......mi vien da chiedere....chissà se questi cosiddetti signori hanno dei figli.....e penso che anche avendoli.... gli schifosi interessi economici avranno sicuramente la priorità....
erina panepucci __L'AQUILA__________
Commento n °17
p.s.: mio fratello non è morto a causa di autista ubriaco, quindi non ho il "dente avvelenato". Mi guida l'assennatezza, cosa che manca a chi dovrebbe averla.
Commento n °18
Commento n °19
Ci risiamo, adesso entrano in campo anche i ministri, da prima Zaia e adesso la Brambila. E' evidente che l'industria dell'alcol, delle discoteche, degli esercenti dei bar, delle azenzie funebri, delle carrozzerie, quella dell'auto (in crisi), delle assicurazioni, e perchè no, anche quella degli avvocati, ecc. ecc., visto che le stragi del fine settimana sono in diminuzione, non ci stanno. Vedono affievolirsi i loro introiti, ed ecco che continuano a tirare per la giacca chi di dovere. Coloro che , invece di tutelare la vita e la salute dei loro cittadini e farsi promotori di iniziative a favore di ciò, si schierano dalla parte di chi ne trae profitto con ignobili dichiarazioni e azioni di governo. Il ministro Brambilla eletta parlamentare nel 2008 nella circoscrizione XI dell'Emilia Romagna, evidentemente deve ricambiare il favore, è palese che tiene molto di più alla sua fattoria di animali che alla sorte di migliaia di giovani a rischio alcol e a rischio incidente stradale. Poi alla sua affermazione "Dobbiamo mettere mano al provvedimento che vieta la vendita di alcolici dopo le due, altrimenti i giovani e turisti andranno da altre parti", viene istintivo chiedersi dove andranno se il divieto riguarda tutto il territorio nazionale??. E' chiaro che il guadagno nella vendita degli alcolici, venduti dopo mezzanotte rappresenta una grossa fetta del loro introito totale, altrimenti non si spiega questa agguerrita lotta. A tal proposito in una indagine del Gazzettino Nor-Est condotta nei bar e discoteche del veneto risulta che il fatturato per le bevande alcoliche è pari a 260 milioni di euro, circa un terzo del totale complessivo (900 milioni di euro), e l'80 % degli alcolici viene venduto dopo mezzanotte (centimetri.it). Staremo a vedere, ma non bisogna darsi per vinti e mettere in atto qualcosa di eclatante e non dare spazio ai mercenari della morte.
Paolo
Commento n °20
(AGI) - Roma, 22 giu. - Dal canto loro, gli esercenti, con la firma del protocollo, si impegnano a rispettare i limiti di inquinamento acustico, a non somministrare bevande alcoliche ai minori di 16 anni e a non impegnare nella somministrazione minori di 18 anni. Attenendosi a tali regole, i gestori dei locali otterranno a manterranno la certificazione di qualita’ e la possibilita’ di rimanere aperti fino alle 5 del mattino. I locali dovranno inoltre attivare servizi di accoglienza e instradamento al rientro sicuro dei clienti, sia all’interno che nelle vicinanze dell’esercizio, impiegando personale formato per tale mansione. Promuovere messaggi di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol e contro lo sballo. Adottare tutte le iniziative utili a favorire il rientro sicuro dei clienti, che non siano in grado di guidare, attraverso l’utilizzo di mezzi pubblici, taxi e noleggi con conducente. A proposito di quest’ultimo punto, il delegato del sindaco al Centro storico, Dino Gasperini, ha annunciato che e’ allo studio l’ipotesi di utilizzare navette per il trasporto pubblico e di avvicinare alcuni capolinea di autobus alle aree del divertimento notturno. La firma di questo protocollo - ha sostenuto Giammaria - serve a garantire un divertimento sicuro ai turisti che visitano Roma e ai nostri ragazzi. Speriamo che altre associazioni aderiranno all’accordo’. Flamini ha tenuto a precisare che le discoteche e i locali notturni non devono essere visti come una minaccia ma una risorsa per chi vuole fare impresa e per chi vuole divertirsi, senza danneggiare chi vuole riposare o rientrare a casa in sicurezza. Il divertimento, inoltre, puo’ essere un valore aggiunto per il turismo nella nostra citta’. Siamo arrivati alla firma di questo protocollo - ha spiegato Alemanno - perche’ vogliamo una Roma aprte 24 ore su 24 ma trovando una terza via tra il coprofuoco e il divertimento selvaggio. Questa terza via - ha sottolineato - sono le regole partecipate, come quelle di questo accordo sottoscritte da due associazioni ma che varranno per tutte le categorie di esercenti della vita notturna. La movida sicura e’ un obiettivo strategico vista la forte vocazione turistica e terziaria di Roma. Con l’impegno di tutti - ha concluso il sindaco - potremo dare alla citta’ una vita notturna adeguata e sostenibile per tutti’. (AGI)
Commento n °21
Proprio non ci stanno a vietare la vendita dell'alcol nei locali notturni , la linea politica della maggioranza scopre le sue carte e ci fa capire da che parte sta.
Non vendere alcolici ai minerenni era il minimo per tutelare la loro salute, ma.. non sono loro che uccidono e si uccidono sulle strade.
Controlli da parte dei gesteri dicono, si, hanno messo il lupo a guardare le pecore con i risultati che immaginiamo.
Infine dopo la Brambilla anche il serioso Alemanno si è arreso al potere economico cercando di giustificarsi nella sua scelta e ben presto potete contarci che prima o poi la vendita degli alcolici dopo le 2 sarà estesa in tutti i locali notturni.
Alemanno non ci hai convinto!
Che delusione.
Giorgio Giunta
Commento n °22
Al seguente link trovate il mio commento a questa presa per i fondelli di Roma
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=63093&sez=HOME_ROMA
Commento n °23
Commento n °24
Commento n °25
La Camera ha approvato il testo modificato dal Senato, che mantiene il divieto di vendita nei locali dopo le 2 di notte, e impedisce la vendita di alcolici all'esterno dei locali dalle 24 alle 7 del mattino.
Ora manca solo ratifica definitiva del Senato. E' stata una battaglia dura, ma l'abbiamo quasi spuntata. Occhio però, che ci riproveranno. Magari nei mendri di qualche altra disposizione di legge...
24-06-2009
IL SOLE 24 ORELegge Comunitaria 2008. La Camera ha approvato definitivamente l’adeguamento alle regole Ue Serve la licenza La Comunitaria 2008 prevede che da mezzanotte alle 7 di mattina gli alcolici si possano somministrare solo nei locali in possesso della licenza prevista dalle leggi di pubblica sicurezza. Per chi vende alcolici senza licenza scatterà la sanzione da 2mila a 12mila euro (oltre alla confisca della merce e delle attrezzature) e, se il fatto è commesso di notte, anche attraverso distributori automatici, da 5mila a 30mila euro.
Stop alle due di notte... Cancellata la possibilità di consentire la somministrazione di alcolici fino a mezz’ora prima della chiusura del locale...
Commento n °26
Al link:
Commento n °27
Eccoli di nuovo alla carica...
L’ARENA di Verona del 9 luglio 2009 SICUREZZA STRADALE. Misure severe nel testo in commissione alla Camera. Nodo della Lega «Alcol zero» per i neopatentati ROMA Quaranta articoli che riscrivono in gran parte il Codice della strada: il testo unificato sulla sicurezza stradale sta per incassare il via libera della Camera e punta a essere legge prima del grande esodo estivo. «Chi beve non guida e chi guida non beve»: questo il motto del pacchetto di norme, che prevede anche narco-test eseguiti direttamente dalle pattuglie della Polstrada, un certificato per i guidatori professionisti, l’esame di guida per i quattordicenni che vogliono prendere il motorino. Sulla strada per l’approvazione resta solo un ostacolo: la Lega è tornata a chiedere che il termine per la vendita di alcol nei locali non sia tassativamente fissato alle 2 di notte. Una misura che è stata già bocciata dal Senato e dunque per evitare che il provvedimento si incagli al Senato occorre trovare un compromesso. Tra i provvedimenti più importanti vi è la tolleranza zero per i più giovani e tutti i neopatentati che non potranno bere neanche un sorso di birra prima di mettersi alla guida. I nuovi paletti riguardano i conducenti che hanno meno di 21 anni, chi ha la patente da non più di tre anni e i conducenti professionali e di autoveicoli. Si prevede, infine, il carcere fino a 15 anni per chi si mette al volante con un tasso alcolemico superiore a 1,5 o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e si è responsabili di un incidente mortale che coinvolge più persone.Commento n °28
La solita presa in giro!
Eccola, la fanno passare come una nuova "stretta sulla sicurezza stradale".
E così liberalizzano i 150km/h nelle autostrade, e ripristinano l'alcol libero di notte in discoteca, a norma di legge!
IL SUSSIDIARIO.IT (Tratto da EMERGENZA ALCOLISMO)
SICUREZZA STRADALE
Vendita alcol in discoteca, verso un ODG alla Camera
Redazione lunedì 13 luglio 2009
Trasformare l'emendamento che ripristina la possibilità di vendere alcol nelle discoteche dopo le due di notte in un ordine del giorno: è questa la strada, a quanto si apprende, che dovrebbe permettere di superare l'ultimo scoglio in commissione Trasporti alla Camera per il via libera alle nuove norme sulla sicurezza stradale. La misura e' stata presentata dalla Lega ed è l'unico emendamento che resta da esaminare. I lavori della commissione Trasporti dovrebbero chiudersi al piu' tardi entro giovedi', dopodiche' il testo passera' all'esame del Senato dove e' molto probabile che si trovi l'intesa necessaria per un bis dell'esame in sede legislativa. Il che consentirebbe di dare l'ok alle norme sulla sicurezza stradale entro l'estate.
Commento n °29
Commento n °30
Non ci poniamo il problema, chi frena la legge, dx o sx che siano, tuttavia negli ultimi 4 anni hanno governato tutti e due gli schieramenti, quindi se disegno di legge c'è come dici tu per me tutti e due possono andare a braccetto all'inferno poichè non hanno scusanti indipendentemente dal colore e dallo schieramento.
Giorgio Giunta AIFVS PAVIA
Commento n °31
Io ho 39 anni, ho due genitori, cosi come i miei soci.Con noi lavorano 40 persone che hanno famiglia.
Quello che scrivete è giustissimo e io sono il primo a dire che il sangue dei ragazzi morti va onorato e rispettato in ogni forma o situazione. Ma il problema non si risolve proibendo l'alcol.Si vede che vivete in un modo astratto, fuori dalla realtà.
I giovani, continueranno a sballarsi, in ogni caso, anche proibendo la vendita di alcolici. Dovreste parlarci coi giovani, specie coi vostri figli. Il problema non è di chi vende alcolici, e non si risolve certamente proibendolo. Anzi, si aggrava la situazione, perchè i locali notturni sono punti di ritrovo in cui è facilissimo per la polizia controllare, basta mettere posti di controllo fuori delle discoteche o club, ma ovviamente è molto piu facile e meno impegnativo proibire senza assumersi la responsabilità di educare e far capire (molto piu impegnativo e pieno di responsabilità).
Proibendo la vendita dentro i locali il problema diventerebbe ingestibile, perchè le bottiglie verranno comprate prima delle fatidiche due di notte, anche nei supermercati e poi consumate senza problemi, come se niente fosse successo, con il problema che i controlli diventerebbero difficilissimi, perchè i giovani, non avendo piu un punto di riferimento, andrebbero a berselo dove meglio gli capita ovviamente sempre alla guida di un veicolo, e quindi in una situazione comunque di pericolo.
Vi faccio anche notare che poi, un ragazzo, non ha cosi tanti soldi da spendere e che quindi, per assurdo, gli converrebbe comprarsi due bottiglie di Rhum alla coop piuttosto che pagare un cocktail salato in discoteca.E in ogni caso, il giovane lo sballo lo farebbe lo stesso (basta vedere i consumi di droga, che sono vietati sia con sanzioni che con la galera), nessuno può vendere gli spinelli o la cocaina o le pasticche, eppure i ragazzi ne fanno larghissimo uso.Quindi, il proibizionismo a chi serve?
Diciamo che serve solo ai politici che devono lavarsi le mani con un provvedimento che farebbe fallire i locali notturni, quindi, nel nostro caso mandare a casa 45 persone, di cui i proprietari hanno investito i risparmi della propria famiglia e di una vita per un sogno. Che non è quello, certo, di avvelenare i ragazzi nè di vederli morire. Voi pensate che noi facciamo soldi sulla pelle dei ragazzi, ma invece siamo noi ad essergli piu vicini quando sono ubriachi, smettendo di dargli da bere, facendoli aiutare dalla sicurezza, parlandogli, insomma cercando di stargli vicino e capirli, io stesso ho pagato innumerevoli volte i taxi a chi non ce la faceva a tornare a casa con i propri mezzi.
Magari, invece, un po piu di sana educazione e di controllo, sia da parte delle forze dell'ordine, sia da parte dei genitori, che spesso non sanno nemmeno dove va il proprio figlio, ne chi frequenta, aiuterebbe moltissimo la soluzione o comunque il contenimento di un problema generazionale, non certo legato solo all'alcol.
Grazie, per la cortese lettura, spero di non essere stato offenzivo, ma di avervi dato un motivo di riflessione diversa.
Commento n °32
Commento n °33
mi associo a ciò che scrive Lorella.Il proibizionismo in sè e per sè non è efficace. Ma penso che questo non lo voglia nessuno, ci sono già state esperienze in tal senso e non hanno avuto risultati. Ma dare delle regole da rispettare, con orari, vendita e somministrazione in relazione all'età, non è proibizionismo e può aiutare non solo i giovani, ma a far riflettere il mondo degli adulti, un mondo sempre più distratto.
Commento n °34
Commento n °35
Ci si deve ficcare in testa che bere e guidare non vanno d'accordo! Tanto per fare un esmpio, chi è disposto a bere una limonata dopo aver preso un bicchiere di latte? Nessuno, perché si sa, fa parte della cultura generale il latte e il limone non vanno bene insieme. Anzi se qualcuno lo fa e poi ha mal di stomaco è considerato stupido. Quindi chi beve alcol e poi guida è uno stupido/a!
saluti
Commento n °36
"Zaia: alcol e guida vanno d'accordo"
Zaia e i due bicchieri di vino: "Il 98% degli incidenti non è causato dall'alcol"
Dopo aver difeso strenuamente la vecchia abitudine di bere un paio di bicchieri a cena, Luca Zaia torna a sponsorizzare l'italica abitudine al brindisi. Naturalmente senza alzare troppo il gomito. Proprio così: perché gli incidenti stradali causati dall'alcol sono appena il 2 per cento, e per questo motivo il ministro delle Politiche agricole invita a riflettere su chi addossa al vino le cause delle stragi stradali, ponendo dieci domande che accendono i riflettori su tanti altri fattori che determinano l'altro 98% degli incidenti.
L'occasione di una visita a Pantelleria nella tenuta vitivinicola Donnafugata, produttrice di passito e moscato doc, è l'occasione per il ministro di abbracciare le sorti dell'agricoltura «eroica», quella cioè svolta in condizioni di territorio impervio e clima secco, come appunto nell'isola siciliana. Ma, soprattutto, è l'occasione per difendere le sorti del vino «da una demonizzazione che rischia di far sparire la viticoltura».
«Alcol e guida vanno d'accordo - commenta Zaia - e bere due bicchieri di vino a pasto rientra appunto nei limiti dello 0,5 milligrammi di alcol consentito dalla legge». Al ministro si contrappone la linea della tolleranza zero sollevata nei giorni scorsi da medici e scienziati e oggi abbracciata anche dagli autotrasportatori: «La tutela della vita umana deve essere collocata al primo posto di una scala dei valori, mentre le comprensibili lamentele dei ristoratori e, più in generale, di coloro che operano nel settore enogastronomico, devono essere collocate in una posizione di evidente subalternità», attacca Paolo Uggè, presidente nazionale della Federazione autotrasportatori italiani.
Le domande di Zaia partono dall'invito a denunciare gli effetti pericolosi alla guida di farmaci come antidepressivi, antistaminici, sedativi e tranquillanti il cui consumo continua a crescere. Ma anche le molte ore alla guida, l'uso del cellulare al volante, il mancato rispetto delle più elementari regole della strada, il cattivo stato di manutenzione dell'auto, l'uso di droghe, una segnaletica non sempre all'altezza, hanno il loro peso nel bilancio di morti e feriti sulla strada. E anche sul fumo alla guida il ministro chiede perché nessuno si interroghi sul fatto che in Italia manchi un divieto, come già avvenuto in Gran Bretagna, considerato che la sigaretta è fonte di distrazione.
L'appassionata difesa del vino intrapresa da Zaia, va ricordata, avviene in un momento critico per il comparto che risente della crisi internazionale. La crociata alla tolleranza zero sul tasso alcolemico, spiega il ministro senza tanti giri di parole come sua abitudine, «rischia di essere il colpo del ko». «Il vino da dessert, come il passito e il moscato, nonchè grappe e limoncelli già sono spariti dai ristoranti per via dei limiti al consumo di alcol - conclude il ministro -. Così si mette in ginocchio il settore. Io mi occupo di un milione e settecentomila aziende che hanno diritto a sopravvivere».
Commento n °37
Commento n °38
L'Organizzazione Mondiale della Sanità, e l’Istituto Superiore di Sanità , attribuiscono all’alcol un’incidenza del 30% nella sinistrosità a dinamica maggiore ,cioè: 3 morti su 10 sono provocati da guida alcol-correlata.
Si informi Signor Ministro Zaia, l’Istat semplicemente non annota quella voce: infatti nei modelli in dotazione alle forze di polizia vengono indicate solo un numero limitato di voci da evidenziare quali cause determinanti il sinistro: dunque, se l’ubriaco alla guida ha violato più norme di comportamento (superamento dei limiti di velocità, attraversamento col semaforo rosso, sorpasso in curva, contromano, mancata precedenza ecc.) saranno questi gli elementi ad essere indicati e ad emergere nelle statistiche ufficiali. Ecco qua. È disarmante, lo sappiamo, ma è così.
L'Asaps sulla pirateria stradale, sul contromano e sulle aggressioni alle divise, conferma che l'alcol è sempre presente fra il 35 e 45% dei casi. Anche questo ci preme dirlo,l'Organizzazione Mondiale della sanità, massima autorità nel campo, ha chiaramente affermato che l’alcol non solo fa male alla salute, ma è causa non solo di incidenti stradali ma anche di risse, stupri, uccisioni.
Allora Signor Ministro Zaia, viene spontaneo proprio oggi, nella Giornata Mondiale in Ricordo delle Vittime della Strada, chiederci: perchè si ostina e persiste con dichiarazioni non veritiere? Chiara la difesa della categoria e la classe economica, promuova invece la cultura del vino e del prosecco in questo momento di crisi mondiale invitando tutti a bere ed a apprezzare i vini locali degustandoli senza eccedere e raccomandando di non mettersi alla guida, non abbiamo bisogno di ubriachi e irresponsabile e giovani future vittime, Lei continua a mandare un messaggio sbagliato e disorientativo. Ci aspettiamo dai politici consapevolezza e decisoonalità per incrementare il senso di responsabilità tra i cittadini.
Pierina Guerra
Commento n °39