Parlare in poche righe di Stefano è molto difficile: era un ragazzo straordinario, dai profondi occhi castani e con un meraviglioso sorriso che gli illuminava sempre il volto.
Pieno di vita, come un acrobata si rialzava ogni volta che il destino, con i suoi cattivi scherzi, lo gettava a terra; aveva sempre milioni di idee, spesso bizzarre: e come un mago, in ogni circostanza, tirava fuori dal cilindro qualcosa di nuovo e di sorprendente.
Sapeva custodire i segreti di coloro che si confidavano con lui dando a tutti conforto e buoni consigli, proprio come farebbe uno psicologo.
Divideva la sua giornata tra gli affetti familiari e la fidanzata, il calcio e gli amici: non mancava giorno in cui non arrivasse loro un suo invito o una telefonata per alleggerire gli impegni quotidiani.
Cominciava pian piano a raccogliere i frutti dei suoi sacrifici, sia dal punto professionale che affettivo, quando la sorte gli ha stroncato la vita, nella terribile notte tra mercoledì e giovedì 10 luglio; e i suoi sogni, come il cuore di coloro che lo conoscevano e lo amavano, sono andati in frantumi.
Ritornava a casa, procedendo tranquillamente con la sua Toyota Corolla, quando un’altra auto, sfrecciando come un bolide, ha invaso la sua corsia sbarrandogli il cammino.
Per due lunghi giorni la sua vita è rimasta appesa ad un filo, sostenuta dalle preghiere dei suo cari e dei conoscenti, ma per lui il Signore aveva progetti diversi, scambiare la sua con altre vite; infatti i genitori, per rispettare la volontà del loro amato e se pure con lo strazio nel cuore, hanno acconsentito all’espianto degli organi.
La sua presenza terrena non è dunque finita, continua in coloro che grazie alla sua bontà hanno potuto prolungare la loro.
Questo era Stefano, un ragazzo che amava veramente gli altri e con l’estrema donazione di sé ha dato a tutti la più grande lezione d’amore.
Chi non ha avuto la gioia di conoscerlo non potrà mai comprendere l’immenso dolore che la sua perdita ha lasciato in tutti noi.
La fidanzata Alessandra e i suoi più cari amici
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