Opuscoli 6° volume: Andrea Bortolotto

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Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus

Andrea Bortolotto 12 anni Campigo di Castelfranco Veneto (TV) 11 luglio 1991 – 7 settembre 2003

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 È ormai l’imbrunire quando un uomo scende da un’auto, fissa il fossato, a pochi passi dalla casa nella quale è nato e cresciuto. Fra l’erba scorge una ciabattina azzurra, la riconosce e la raccoglie trattenendo la disperazione, è quella di suo figlio Andrea, dodici anni. Poche ore prima un centauro che sopraggiungeva a forte velocità lo ha travolto e ucciso mentre con la sua bicicletta stava andando a trovare il nonno ... Caro Andrea, non è possibile che tutto sia finito, che tu non ci sia più, che uno sconosciuto per provare l’emozione di una folle corsa abbia avuto il potere di toglierti al nostro amore. Noi sentiamo che tu sei vivo ancora in noi e che ci sorreggi con la tua energia, ma ci mancano immensamente i piccoli gesti quotidiani con cui riempivi la vita a noi, alla gente del paese, ai tuoi compagni, ai tuoi amici. Cerchiamo i tuoi abbracci, le tue risate, le tue battute pungenti, i tuoi canti, i tuoi virtuosismi col pallone, la tua tunica bianca alla messa delle dieci. Papà e Filippo ti cercano nel tifo della domenica per quella passione per il calcio, genuina e disinteressata che vi ha reso sempre complici, io nei libri quasi pronti per il primo giorno di scuola, nelle voci spensierate dei bambini, nella luce degli occhi che hai donato, nelle gemme degli alberi che in tuo ricordo sono stati piantati, nei versi della canzone che per te è stata scritta. Noi ora vogliamo combattere per te usando la tua forza, la tua determinazione per lottare contro la strage di innocenti sulle nostre strade insicure, dimenticate da chi si preoccupa poco della sicurezza di ogni cittadino. Combatteremo perché chi percorre le strade indifferente alla propria e all’altrui vita possa fermarsi a pensare che la vita è un dono meraviglioso e magari si unisca a noi per testimoniarlo: cercheremo di trasformare la nostra tragedia in speranza per gli altri. Ricordo la poesia nella quale hai scritto “Chi sono ... sono solo un bambino con tanti sogni in testa!”: per noi sei immenso, Andrea, come ti diceva il tuo papà speciale; sei stato un dono prezioso, sei stato la dolcissima linfa di ogni giorno. Resta accanto a noi, sarai per sempre la nostra Stella polare. Grazie.

IN RICORDO DI ANDREA
Il “Grande Mister” ha diramato la convocazione della “Nazionale degli Angeli”
Ma gli manca un fantasista dal piede sinistro vellutato e soprattutto tifoso della Juve.
Pensando e ripensando si è ricordato che a Campigo
C’è un ragazzo di bassa statura, capelli neri e occhi scuri, con questi requisiti
“Dai CECE CEO vieni...”
e tu, indossata la maglia della Juve,
e data un ripulita alle Diadora,
sei andato senza neanche salutare mamma e papà.
In un irreale silenzio, lo stadio del Paradiso è stracolmo,
sono venuti il Sole, la Luna, ci sono anche le Stelle, perfino il Tuono.
Stanno aspettando la tua entrata!
La squadra avversaria è già sul campo, le ultime raccomandazioni del Grande Mister e ...
un boato rompe il silenzio.Eccoti che di corsa raggiungi il centro del campo
con la tua maglia numero 10.
Tutti in piedi ad applaudire e un solo unico coro:
“VAI GRANDE CECE CEO. VAI GRANDE CECE CEO!!”
Fischio dell’arbitro, è iniziata la tua Partita Eterna
nella “Nazionale degli Angeli” ...



mamma, papà e Filippo


Data di creazione: 18/02/2006 • 16:23
Ultima modifica: 19/02/2006 • 11:14
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