Opuscoli 10° volume 2009: Daniele Mura

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Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus

Daniele Mura  22 anni, -  Sassari 9 gennaio 1980  -  Porto Torres 3 febb. 2002

Daniele Mura.jpgMi chiamo Fernanda, sono la mamma di Daniele scomparso  insieme a Christian un suo amico, in un bruttissimo incidente stradale, avevano appena compiuto 22 e 23 anni.
Ringrazio anticipatamente se mi verrà data la possibilità di raccontare la nostra storia,
 ma vorrei far capire e spiegare a tanti genitori di non far la guerra e le cattiverie che sono state fatte a noi, far capire che chiunque vada in macchina con qualsiasi persona deve essere cosciente di ciò che può succedere , sia  se uno continua a vivere o che ci lascia, sono vittime della strada, ma vedo che di tutto questo non si parla mai.
La nostra vita non è stata facile, crescere un figlio da sola, con tantissimi problemi e sacrifici, ma lui era tutta la mia vita, la persona più importante, era tutto ciò che avevo e per cui vivevo. Daniele era il ragazzo che ogni mamma desidera, era bello, allegro, educato con tutti, gran lavoratore a 22 anni, di studiare neanche a parlarne, bastavo io che studiavo e come scherzava  perché mi ero diplomata da grande. Era fiero di me, del mio lavoro e gelosissimo della sua mamma. Non dimenticherò mai il giorno prima dell’incidente, quanto era felice e sorridente parlandomi dei suoi progetti, dolce amore mio, avevi un lavoro, tutti ti volevano bene, avevi una fidanzata da 10 anni,volevi fare una crociera .
Vendere il nostro piccolo appartamento per acquistare una villetta di due piani, uno per ciascuno perché non volevi lasciarmi sola, io dicevo  non preoccuparti, vivi la tua vita, volevo fossi felice.
Quante piccole litigate per l’acquisto della macchina, volevi la moto, io ribattevo che era pericolosa. Per 22anni amore mio ti ho chiamato tante volte nell’arco della giornata, chiedendoti dove sei, cosa fai, attento con la macchina, non correre.
Tutti i fine settimana quando uscivi stavo sempre con l’ansia, quando ero di turno in pronto soccorso e arrivava l’ambulanza, oppure chiamava la centrale operativa, sapevi come mi sentivo, e tu continuavi a dirmi tranquilla.
Caro amore mio, sei uscito di casa sorridente dandomi un bacio come tuo  solito dicendomi che ormai avevamo tutto, eravamo felici, chi ci può toccare ora mamma.
Amore mio ti ho rivisto la mattina successiva, mentre mi recavo al lavoro, da lontano con i fari della macchina mi accorsi che era successa una disgrazia, ma mai avrei immaginato di trovare te e Christian.
Tu di solito rientravi e io uscivo per andare al lavoro, oppure ci sentivamo al cellulare, ma quella domenica era tutto diverso, tranquillo, non ti ho chiamato e neanche tu l’hai fatto, perdonami forse se ti avessi chiamato non continuerei a darmi colpe. Riconobbi subito il numero della targa, di macchina non c’era molto, ricordo tanta confusione, i poliziotti e le colleghe del 118 che non volevano che io mi avvicinassi, ti conoscevano tutti i miei colleghi.
Non dimenticherò mai il tuo viso sereno e sorridente, sento il calore del tuo viso ancora sulle mie mani, ho pianto e urlato tanto con tutta la forza che stava in me, ma tu non rispondevi, di Christian ricordo pochissimo, il suo corpo immobile dentro la macchina al posto di guida, i poliziotti che mi chiedevano il suo nome, io ripetevo  Marco oppure Ulisse, Christian lo frequentavi da poco tempo, io l’avevo conosciuto tre giorni prima.
Tutto il paese era presente al vostro funerale,  siete stati tumulati vicini. Dolce amore mio, i problemi si presentarono il vostro primo anniversario, la S. Messa in suffragio venne celebrata assieme, la mattina dopo il mio cuore si spezzò di nuovo, venni al cimitero come al solito, ma Christian non c’era più, avevano deciso di spostarlo, tu non dovevi stare con lui, sei stato accusato, offeso, volevano molti soldi, tanto come diceva suo padre, morto per morto, lo voleva pagato bene. Continuavo a chiedermi perché, che colpa avevi. I tuoi amici inizialmente dissero che Christian stava guidando, ma poi ci fu un fuggi  fuggi  generale, ma non li avrei chiamati, erano amici di tutti e due, ancora oggi quando mi vedono abbassano lo sguardo, quanti amici avevi, non è rimasto nessuno. Mi fecero causa, dovetti cercare un legale, un medico legale e dei periti, vennero fatti i rilievi, esaminate le perizie. La conclusione fu che dalle lesioni tu da dx verso sn da passeggero e Christian da sn verso dx, come se lui fosse alla guida, ma non ci fu la conferma al 100%, volevano periziare la tua macchina ma era già stata demolita, non pensavo che dopo un anno potesse succedere questo. Alla fine dopo quasi due anni decisi di chiudere dandoti le colpe, perdonami se non sono riuscita a difenderti, ero sola, era una tortura per me. Ora loro stanno bene, li hanno pagati bene, felici loro? Per te amore mio una miseria, l’assicurazione ha scontato tutte le spese del legale e dei periti, del medico legale, la tua morte mi è stata ripagata con € 12.750,00 soldi che non verranno mai toccati, non li voglio, voglio te amore mio. Un giorno mi permetteranno di costruire una piccola tomba per noi, Dio credo mi permetterà di stare al tuo fianco. Perdonami, tutti mi dicono che tu dal cielo mi vedi e non sei felice di vedermi così, la mia vita è questa, ho lasciato anche il mio lavoro per andare al Poliambulatorio, la vita non vale niente senza di te, i pazienti mi chiedono se sono sempre arrabbiata, non sorrido più, respiro, ma dentro di me non c’è più niente. Un bacio angelo mio e un bacio a Christian, spero in un giorno non molto lontano di raggiungerti, non ho paura di niente, la mia paura è vivere e invecchiare senza di te.

Mamma

 


Data di creazione: 04/04/2009 • 16:07
Ultima modifica: 04/04/2009 • 16:08
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