Andrea mi manchi, ci manchi tantissimo!
Dieci anni senza di te sono infiniti e pochi lo capiscono, dolore e lacrime infinite per questa mancanza
continuo a scriverti e a volte mi dico se ha senso e poi continuo
..
Fino a che le persone che circolano e gli altri che dovrebbero pensare a come rendere le strade più sicure non prenderanno coscienza di quanto dolore provoca nelle famiglie la mancanza di una persona cara non potrà esserci un cambiamento in questa piaga che è diventata immensa nella nostra società.
La disattenzione, la fretta , il traffico convulso, strade con buche rattoppate e le mancate responsabilità continuano ad uccidere giovani che potrebbero avere e dare cose stupende a noi tutti se solo ne avessero il tempo.
Ripenso ai tuoi ideali e a quanto eri fiducioso verso il prossimo, a tutto ciò che volevi fare nella vita, avevi idee molto chiare con i tuoi 16 anni, che delusione avresti se fossi qui!
La modernità che si mangia vite giovani per crescere e nessuno che faccia qualche cosa per fermare questa tendenza, si comprano e costruiscono macchine che corrono sempre di più, per arrivare dove?
Si guarda all’estetica nelle pubblicità, nessuno parla di più sicurezza! L’economia deve andare avanti per il bene di tutti e se poi non rimane nessuno?
Non c’è coscienza in questo mondo impazzito, nessuno pensa che potrebbe toccare ad ognuno di noi, al dolore degli altri si sta lontani, si evita, quando poi tocca da vicino tutto cambia!
Questo tratto di strada dopo la tua morte è stato modificato, ne sono felice visto che è molto trafficata, ma non potevano farli prima questi cambiamenti? E perché non ammettere la responsabilità della mancata sicurezza in quanto accaduto? Perché addossare a te il 100% di colpa? Anche da questa mancata coscienza di ammissione dobbiamo difenderti a distanza di tempo ancora dobbiamo combattere per questo motivo, come possiamo trovare pace?
Sui giornali si legge
morto ragazzo e nel tuo caso nome, cognome e indirizzo, nonno a momenti moriva d’ infarto! sai quanto bene ti voleva.
I giornali parlano ancora qualche giorno di quanto accaduto e poi tutto cade nel dimenticatoio e nessuno si pone altre domande.
Le famiglie si ritrovano in mano di legali capaci o incapaci a seconda del caso, molti non sanno neanche di doversi rivolgere a loro per un processo.
C’è ignoranza in queste cose e il dolore annebbia la logica dei fatti, a noi suggerirono di contattare un legale e non ne capivamo il motivo, con il senno del poi
..si capisce.
Dieci anni caro Andrea e ancora nulla di definito secondo noi, vedremo il seguito negli anni a venire.
Tutto questo scrivere diretto a te ed anche ad altri che spero leggeranno
. per far capire che l’incidente non finisce con le quattro righe scritte sul giornale, ma si porta dietro un bagaglio di dolore per sempre nella vita di chi ne viene coinvolto e spero che leggendo le persone di ogni età riflettano su come circolare in macchina, a piedi, in motorino o bicicletta.
Ricordate non è sempre il destino a farci morire, la mancata applicazione delle norme ci aiuta a farlo e la disattenzione di chi circola accanto a noi, che le assicurazioni quando non ci siamo più non servono a nulla; nessuna somma può ripagare una vita persa e consolare per la mancanza chi rimane.
Ricordate che lasciate solo dolore immenso se non usate un comportamento responsabile e che la persona o chi ha causato l’incidente per troppo buonismo non verrà mai punita e i vostri cari difficilmente riusciranno ad avere giustizia per la perdita subita e molte volte verranno offesi per la loro insistenza nel volerla ottenere.
La giustizia che si chiede viene intesa come vendetta.
La giustizia invece dovrebbe far riflettere sul danno causato ed essere applicata senza sconti, se una persona che lavora con l’auto vede applicato il ritiro della patente sarà più attenta nel circolare ed eviterà comportamenti pericolosi, solo per questo si chiedono pene severe e non per vendette.
Personalmente ogni volta che sento di una vita persa sulla strada rivivo il mio dolore e vorrei che questa tragedia non coinvolgesse altri in questa tragica spirale.
la mamma
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