19 Ottobre 2003...un sabato notte come tanti...non per Stefano e non per noi... Sulla strada del ritorno a casa, in un tratto rettilineo ed in assenza di condizioni meteo avverse, il conducente dell’auto sulla quale Stefano viaggia come passeggero anteriore perde il controllo del mezzo e finisce in un fosso laterale; per gli altri tre occupanti nessun problema serio e riescono ad uscire dall’auto capovolta ma Stefano no, resta immobile nell’abitacolo...la sua vita termina lì, in quel momento e con lui si spegne una parte di noi. A bordo di una delle prime auto che arrivano in prossimità dell’incidente si trova Nicolas, amico di Stefano e suo collega Vigile del Fuoco (insieme avevano frequentato il corso a Roma durante il servizio militare); una tragica fatalità ha voluto che fosse proprio lui a prestargli il primo soccorso, purtroppo vano.. Stefano già da alcuni anni lavorava come lattoniere (con Ennio, suo fratello) e nonostante fosse un lavoro impegnativo riusciva a svolgere anche servizio come Vigile del Fuoco discontinuo presso le caserme di Cremona e Crema;il suo grande sogno era diventare Vigile del Fuoco permanente e poco alla volta stava percorrendo la sua strada, tenace e deciso come sempre. Ci ha lasciato molto perché molto ha saputo trasmettere
il suo sorriso e la sua voglia di vivere vivranno con chi lo ha conosciuto e per sempre ogni cosa ci parlerà di lui. I suoi colleghi Vigili del Fuoco lo hanno salutato con la loro preghiera; leggerla è un po’ come vedere Stefano con la sua divisa quando usciva di casa per iniziare il turno, pronto a tutto o quando ritornava e ci raccontava ciò che aveva fatto...
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Iddio che illumini e cieli e colmi gli abissi,arda nei nostri petti la fiamma del sacrificio. Fa più ardente della fiamma il sangue checi scorre nelle vene, vermiglio come un canto di Vittoria. Quando la sirena urla per le vie della città Ascolta il palpito dei nostri cuori votati allarinuncia. Quando a gara con le aquile verso di tesaliamo, ci sorregga la Tua mano piagata. Quando l’incendio irresistibile avvampa,bruci il male che s’annida nelle case degli uomini, non la ricchezza che accresce la potenza della Patria. Signore, siamo i portatori della Tua croce e il rischio è il nostro pane quotidiano. Un giorno senza rischio è non vissuto, poiché per noi credenti la morte è vita, è luce:nel terrore dei crolli, nel furore delle acque nell’inferno dei roghi. La nostra vita è il fuoco, la nostra fede è Dio. Per Santa Barbara martire. Così sia. Ti vogliamo dire arrivederci Stefano perché siamo sicuri che un giorno ci rivedremo! Mamma Rosanna Ennio Federica Paola |