È triste raccontare cosa avvenne quella notte del 2006
ci provo con parole mie
.
Mio figlio Stefano, aveva trascorso un bel pomeriggio in un locale ad Orbassano, in provincia di Torino, con i suoi amici, era l’Epifania. Mio figlio mi chiamò dicendo che prolungava la serata con loro, gli dissi come ogni genitore, di fare attenzione e quella fu l’ultima volta che parlai con lui.
Stefano, era un ragazzo responsabile per la sua età, 19 anni, era molto affiatato con uno dei suoi amici ed era contento della sua vita.
La mattina seguente, mia moglie mi comunicò che Stefano non era rientrato, con apprensione uscii di casa per andarlo a cercare, mi sembrava strano che mio figlio sempre preciso e puntuale non fosse tornato a casa.
Trovai la sua macchina, sotto casa dell’amico, sollevato, ringraziando il Signore, chiamai mia moglie e mia figlia Elisabetta per comunicare la notizia. Dissi loro di stare tranquille e tornai a casa.
Era ormai mattina, verso le otto suonarono al campanello, pensavo fosse Stefano e lo dissi a mia moglie, invece erano i poliziotti della sezione di Torino, che ci informavano del tragico incidente avvenuto nella notte, alle 3,45 nel Comune di Beinasco.
Stefano e il suo amico, nell’incidente sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo della punto, ed è stato fatale l’urto violentissimo contro il guard-rail.
I soccorsi intervenuti, non sono serviti per Stefano, sono riusciti a soccorrere il suo amico che ricoverato in ospedale (C.T.O.) in pre-coma farmacologico si è poi salvato.
Mio figlio riposa nella casa del Signore, mia moglie Rosaria
distrutta dal dolore, lo ha raggiunto.
La mia vita continua per l’amore verso mia figlia Elisabetta di 26 anni.
Ai giovani, vorrei fare un appello e dire loro che è assurdo perdere la vita in un incidente, la vita è un dono di Dio, ricordatelo in ogni istante della vostra vita
Il papà di Stefano
Cosimo
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