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Opuscoli 7° volume 2006: Martina Cimmino

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Martina Cimmino 22 anni Napoli   11 ottobre 1983 - 23 dicembre 2005

Martina_CimminoMartina, 22 anni appena compiuti, bella come il sole, il 23 dicembre del 2005 era andata a trovare un’amica il cui papà stava male, e dopo, come usano i ragazzi della sua età, sarebbe andata ad ascoltare musica live in un locale di Napoli. Ma in quel locale Martina non è mai arrivata.

Dopo aver parcheggiato la sua auto lungo il marciapiede, intenta ad attraversare la strada, viene travolta da un’auto che procedeva a circa 180 km/h, guidata da un giovane di 16 anni e presa a noleggio. 

Quando il telefono ha squillato verso le ore 23,00 venni presa da un incubo, uno scherzo dell’inconscio, quasi a premonizione di un dramma, un incubo cieco e crudele che ha scelto la sua inconsapevole protagonista senza logica e raziocinio, un incubo che si è tramutato in una dimensione reale ben più cruda e spietata.

Come dire? La realtà che supera l’immaginazione. Anche il più spietato carnefice terrestre sarebbe rimasto estasiato dalla disarmante bellezza umana che esprimevi, ma la realtà non prende ordini da nessuno devastando all’improvviso, per egoistica decisione, la tua vita e quella delle tante persone alle quali mancherai.

Perché…? E’ la domanda che violentando qualsiasi volontà di comprendere ritorna nella mente di chi Martina la conosceva, l’amava. Perché una bambina, una ragazza, una donna stracolma di vita giace inerme su un freddo e grigio manto stradale come meraviglioso fiore circondato dalla sua stessa linfa vitale. Di Martina ci piaceva tutto: il suo articolato modo di esprimersi, la sua spontanea disponibilità con chiunque avesse bisogno di lei, la sua vulcanica personalità che irradiava chiunque vi si trovasse accanto, il suo entusiastico attaccamento alle radici, alla sua città Napoli, la sua diplomatica filantropia, i suoi progetti, la sua musica, la sua testa, la sua giovinezza.

Sì perché a 22 anni la consapevolezza di vivere è tanta quanto le lacrime di chi non si rassegna alla tua perdita. Cosmopolita, frizzante, generosa, viaggiatrice empirica, amante della vita in tutte le sue forme. Alle stereotipate capitali moderne, tu preferivi la vivacità dei piccoli borghi e la semplicità degli umili. Hai ereditato una caratteristica genetica comune alla nostra famiglia qual è il bisogno di aiutare chi è meno fortunato, il bisogno di agire, di lottare contro un mondo ingiusto, di indignarsi nel vedere i bambini africani morire di fame, ai quali ambivi portare un giorno il tuo concreto aiuto.

Come...? E’ il tarlo che buca le meningi. Come sia stato possibile? Come è potuto accadere? Come una mamma, un papà, un fratello, una sorella, un amico, un parente può vivere? Per chi non si rassegna il ricordo è l’unico tempo presente che ti riporterà in vita. I tanti bei ricordi che ci hai lasciato, autografati dal tuo inconfondibile modo di essere, affidano al tempo la sola unica terapia al dolore.

Non con la dimenticanza ma nel tentativo di farti rivivere nei nostri giorni praticamente, prendendo esempio dal tuo stupefacente attaccamento alla vita, mettendo in pratica ognuno nel proprio piccolo ciò che avevi amplificato nella tua esistenza. In particolari situazioni le canzoni offrono spunto di riflessione e di conforto. I versi di una canzone così recitano: “Vorrei sapere a che cosa è servito vivere, amare, soffrire, spendere tutti i tuoi giorni passati se presto hai dovuto partire. Voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi.” I versi del nostro cuore aggiungono: “Voglio pensare che sia solo l’inizio di un viaggio nel cielo stellato infinito, voglio crederti stella minore accanto ad una maggiore, ma luminosa al punto da accecare il cuore di chi ti guarda da qua giù e disporlo ad amare e a rispettare realmente la vita”.

Ciao Martina, ti teniamo nel cuore come il bene più prezioso.


La mamma Rita, il papà Simeone, il fratello Vincenzo, la sorella Antonia


Data di creazione: 08/03/2006 • 20:07
Ultima modifica: 14/03/2006 • 15:00
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Commenti a questo articolo

Commento n °6 

da cat il 15/05/2009 • 23:38

i figli sono pezzi di cuore, diceva mario merola,  e'  vero, con loro, il nostro cuore e' rotto per sempre, mio padre mi diceva: sarai sempre la mia piccola....

ora  capisco...... dispiace solo  e  con rabbia  che le persone che ci facevano  cosi' felici.. non siano  piu' con noi... la mia cinzia aveva 15 anni.....

e  sai  quanti  perche'  mi  sono fatta???? perche'  lei.. soprattutto!!!!!!!!!!

perche'  le persone  piu'  buone, le nostre  stelle splendenti, i nostri angeli

li vuole  tutti  lassu'..............................................

vicine  nel dolore, con affetto cat


Commento n °5 

da antonella78 il 25/12/2008 • 01:43

BUON NATALE!!!


Commento n °4 

da irene il 20/09/2008 • 12:24
il 22 dicembre ...saranno tre anni che sei andata via..e ame pare che il tempo veramente non sia trascorso..mi fermo a guardare la tua foto che ho difronte la mia scrivania..ricordo tutte le volte che a casa di nonna giocavamo a fare le promoter dei vari prodotti che trovavamo per casa..ricordo l'ultimo periodo quello che mi faceva meraviglia perchè ci stava riunendo..ero felice per te,davvero.e ora?ilt empo che passa non è vero che porta con se tutto..non è vero che ti allevia il dolore..a me sembra che tu sei ancora qui,che domani ti incontrerò nel treno ancora...e quando mi rendo conto che sto sognando mi chiedo perchè sia successo..egoisticamente perchè a te.non è giusto.sono cose che non ti danno pace per tutto il resto della vita.ti voglio bene..anche se non te l'ho mai detto.

Commento n °3 

da CIANA il 06/08/2008 • 01:22
ciao dolcisssima creatura un abbraccio alla tua famiglia  mamma ciana

Commento n °2 

da Ilaria il 25/02/2008 • 17:07
Speeso penso a quello che è successo quasi tre anni fa ed ogni volta il pensiero corre a Martina e alla sua travolgente voglia di vivere. Ci siamo incontrate durante quel percorso di studio che ora, per me, sta per finire e di cui lei fa parte. Penso che avrebbe condiviso con me idee, progetti ed aspirazioni. Perciò continuo a credere che se ne sia andata via troppo presto, ma che abbia lasciato un ricordo meraviglioso, lì nel cuore. 

Commento n °1 

da VittorioRI il 08/01/2008 • 22:43

Leggendo la vostra storia, mi sembrava di leggere la mia famiglia. Anche noi, 5 persone: mamma, papà e 3 figli maschi, vivevam come voi una vita semplice e votata agli altri. Poi ingiustamente, insensatamente, improvvisamente, il primo dei tre figli è stato ucciso da un assassino al volante. Noi altri si sopravvive,il dolore è troppo grande, la rabbia altrettanto. La fede non spiega tutto e la speranza alle volte non basta, ma sono sicuro che vostra figlia continua a vivere, non solo simbolicamente nei vostri cuori ma concretamente in un posto in cui, prima o poi ci rincontreremo tutti.

"Se ci separiamo, è solo per reincontrarci".

Un abbraccio, Vittorio